Emergenza, il canile «soppia»

Emergenza, il canile «soppia» IN ESTATE SI AGGRAVA IL SOVRAFFOLLAMENTO, UGUALE SITUAZIONE NELLA STRUTTURA DELL'ENPA Emergenza, il canile «soppia» Al municipale 175 ospiti contro 100 posti Alessandro Mondo li hanno stipati in quattro-cinque esemplari per box, pronti ad infilare il muso tra i fori della recinzione per contendersi la carezza del primo venuto e ad azzuffarsi tra loro quando i corpi si urtano in quegli spazi troppo stretti. Benvenuti in via Germagnano 11, Basse di Stura, la zona di Torino a maggior concentrazione di cani e gatti. Non solo perché lungo questa strada polverosa - dominata dalla discarica Amiat ed eletta dal Comune a sede del nuovo e già contestato campo nomadi - si affacciano tre canili (Municipale, Enpa, Lega del cane). Ma perché si tratta di canili da «tutto esaurito», più o meno sovraffollati, indiscutibilmente saturi. Quello messo peggio di tutti è proprio il «municipale»: 175 cani per un centinaio di posti disponibili (fatti salvi quelli dirottati sulla vicina struttura dell'Enpa, in base ad una vecchia convenzione, e nelle pensioni della Provincia). Cani recuperati lungo le strade, consegnati su disposizione della magistratura, scaricati come pacchi davanti al cancello da proprietari che sostengono di avere mille buone ragioni per disfarsene. Zccoli lì, i trovatelli, pronti ad affrontare un altro giorno di ordinaria reclusione sotto una canicola da capogiro. «Come li aiutiamo ad affrontare il caldo?- Nell'unico molto, jossibile - spiega Angelo Castrovili, referente per il camle, allargando le braccia -: nelle ore più calde bagniamo con le pompe le coperture dei box». La vera emergenza, però, è la carenza di posti. La stessa che ha già annullato le tradizionah ripartizioni della struttura, sempre più a corto di spazi da destinare a^li ospiti: grandi e piccoli; giovani e anziani; più e meno vivaci. Ciascuno con una storia alle spalle, sintetizzata nelle schede corrispondenti ad ogni esemplare. Basta una breve visita lungo i box dai quali ti inseguono sguardi penosi per rendersi conto che nella galleria dell'abbandono confluisce di tutto: la gran parte sono cani sacrificati sull'altare delle ferie estive; qualcuno è fuggito. Ma può capitare che il distacco sia forzato e doloroso anche per l'uomo: è il caso di anziani soli, costretti per motivi di salute a ricoveri improrogabili; una decina di bestiole ha condiviso con il proprietario l'esperienza dello sfratto. Loro in canile, il padrone chissà dove. Altri pagano il prezzo di un «tradimento» che talora si trasforma ih una condanna senza appello. Sono i cani «morsicatori» - spiega Laura Tarditi, veterinaria comunale -, quelli che si sono rivoltati contro il loro proprietario o altre persone. Trascorsi i dieci giorni di osservazione in canile per escludere patologie (ad esempio, la rabbia), dovrebbero tornare a casa. Peccato che spesso il padrone non voglia più saperne. Nemmeno il tempo di tirare il fiato che il furgone del canile scarica un altro ospite: questa volta" a fare capolino dal portellone è il muso di un bel setter, subito preso in consegna. Almeno ha il tatuaggio, osserva qualcuno: se tutto va bene si è perso, prima o poi tomeranno a prenderselo. Già, ma quanti cani hanno il benedetto tatuaggio, obbhgatorio dal '91 ? Per avere la dimensione del problema bisogna fare un passo indietro, dare un'occhiata ai dati sugli ingressi al «municipale» e al numero degli affidi: dei 102'nuovi animali presi in custodia a giugno, 59 hanno trovato un altro padrone mentre 42 sono stati rivendicati dal legittimo proprietario; a luglio le «new entry» sono salite a 114. Di queste, 45 sono state date in affido; 42 hanno ripreso la strada di casa. E i tatuaggi? Sui 216 trovatelli entrati in canile tra giugno e luglio, 122 ne erano privi: impossibile risalire al proprietario. Storia vecchia per chi lavora in canile tutti i giorni, dal personale ai volontari, dedicando tempo e fatica a mandare avanti una struttura costantemente sotto pressione. Niente a che vedere con r«en plein» registrato da altre grandi città (4.700 trovatelli a Roma, 1.800 a Bari). Però anche così ogni giorno è scandito dalle sohte incombenze, vive le sue emergenze risolte con praticità ed una buona dose di fantasia: cani da nutrire, daportare a passeggio, da lavare, da vaccinare, da medicare, da tenere in osservazione... Se nonostante tutto il canile si mantiene pulito ed efficiente il merito è loro. Forse parlare di missione è esagerato. Ma il senso è quello di un lavoro che spesso trascende in qualcosa d'altro, in cui si mescolano passione e un pizzico di orgoglio. «Torino è fra le città mighori in termini di affidi ed adozioni - spiega Castrovilli -: questo va detto. Città come Milano e Bologna hanno demandato il servizio a soggetti estemi che non hanno particolare interesse a promuovere campagne in tal senso. Noi invece puntiamo proprio su questo». L'ultima iniziativa, fatta in casa, è la creazione ad opera dei volontari di un sito (http://digiJander.libero.it/ adottauncane/) sul quale «navigare» fra i trovatelli in cerca di un acquisto a quattro zampe. L'altra carta da giocare sul fronte dell'emergenza-randagi - spiega Gabriella Bianciardi, dirigente del Settore Tutela animali - è invece il nuovo canile-rifugio pronto ad aprire i battenti in strada Cuorgnè 139 dopo anni di attesa: a settembre l'inaugurazione. Per quella data riaartirà anche lo sportello di consuenza ai potenziali padroni, messi in condizione di valutare con l'aiuto di un etologo le responsabilità che implica il possesso di un animale: prevenire è meglio. Stipati in 4 o più per box vivono grazie agli addetti e ai volontari: «Nelle ore più calde bagniamo i tetti delle gabbie» Gran parte degli animali sono «vittime» delle ferie altri han dovuto separarsi perforza dal padrone ormai troppo anziano Due addetti del canile municipale insieme ad alcuni degli «ospiti» che soprattutto in questo periodo sovraffollano la struttura. Fra giugno e luglio in via Germagnano sono arrivati 216 cani; di questi, 104 hanno trovato un nuovo proprietario, 84 sono tornati a casa Adolf, rottweiler di 5 anni, ènei canile dell'Enpa da quando aveva 15 mesi, da quando il suo padrone è finito alle Vallette ed ha firmato un foglio con cui si impegnava a «mantenerlo». Ora di lui non si sa più niente: sarà ancora in carcere o sarà uscito? Il destino di Adolf è legato a lui, Infatti non può essere affidato a nessuno senza il permesso del suo legittimo proprietario - **;»fe

Persone citate: Alessandro Mondo, Castrovilli, Gabriella Bianciardi, Laura Tarditi

Luoghi citati: Bari, Bologna, Milano, Roma, Torino