SCONSOLATA piccola Heidi nel Canavese

SCONSOLATA piccola Heidi nel Canavese L'ESTATE INDiMEÌSmCABILE SCONSOLATA piccola Heidi nel Canavese la storia Roberto Ravanello Ef un fiume in piena il flusso dei ricordi che travolgono Anna Maria Barbera, ahas Sconsolata, mentre viaggia in autostrada per l'ennesima esibizione estiva. Accosta per rispondere al telefonino e racconta come se rivedesse le sue estati in un lungo film di famiglia, ora in bianco e nero, ora a colori. Sullo sfondo, si sentono auto e camion che le sfrecciano accanto. Lei neanche sembra sentirli. «Che belle le mie vacanze nel Canavese a San Bernardo!» escala subito. E poi, «come dimenticare quel viaggio fatto in Scandinavia? Doveva essere un viaggetto. Non tomai a casa che dopo molti mesi». Nel suo raccontarsi si delinea l'immagine di una bambina felice: «Avevo circa 12 anni quando i miei genitori costruirono una bella casetta con giardino a San Bernardo. Eravamo andati a trovare degli amici a "La Balconata" e ci innamorammo del posto. La nostra casa sembrava proprio quella delle fiabe, con tanto di finestrelle in legno con il cuore intaghato, i fiori alle finestre, i prati verdissimi, pettinati dal vento». Furono davvero vacanze indimenticabili, giornate passate a correre con gh amici e il fratellino Renato tra i campi, a raccogliere le ciliegie o le more in mezzo ai cespugli pungenti, o andare per funghi, quando l'estate era ormai finita e i bambini si preparavano per tornare a scuola, ed anche a caccia di vipere: «Una volta una pizzicò, fortunatamente senza morderlo, il muso del nostro cane lupo che stava dormendo in giardino. Iniziò ad agitarsi ed abbaiare disperato. Che angoscia. E quanta paura. Per fortuna non ci furono conseguenze gravi». Divertimenti. Profumi. Sapori di una volta. Sconsolata se li ricorda bene. E, proustianamente, ricorda: «Amavo l'odore del latte messo a scaldare da mia mamma. Lo andavamo a prendere ogni giorno dalla Giusta, una signora che aveva la cascina con le mucche vicino a casa nostra. Io un caffelatte così non l'ho mai più bevuto. E che profumi avevano le piante, la pioggia, il legno. Mi sentivo proprio viva». C'erano tanti gli amici con cui giocare: «Tra essi c'era anche la figlia del maestro Roberto Goitre, la povera Anna Clara che nel 1983 rimase uccisa nell'incendio del cinema Statuto» e tanti con cui crescere insieme come la bella Annalisa: «Sua mamma era finlandese e il papà di Milano. Stavamo sempre insieme e si andava in discoteca a Corio dove c'erano i ragazzi ed eravamo molto corteggiate. In particolare ricordo Claudio detto Ciò: bello, alto, occhi verdi e il Gilera: un vero "figo"». Tutto ciò accadeva prima che a San Bernardo arrivasse lo sviluppo edilizio: «C'erano poche case e le strade erano dissestate. Alla sera si andava in giro con la lanterna. Oppure, nei mesi invernali, era il riflesso della luna sulla nave a far luce. Non c'era quasi niente e il negozio per le provviste era a due ore di strada, e poi arrivava la signora col camioncino della frutta e, ad ogni "beep, beep", era una festa». Poi, un giorno, cambio tutto. Arrivò il turismo di massa nella vallata, e con esso i costruttori. Naturalmente tutto questo non capitò da un giorno all'altro. Ma è così ne parla Sconsolata, come se la memoria le restituisse quei ricordi d'infanzia senza la mediazione dell'età adulta: «Così ce ne siamo andati perché tutto stava cambiando attorno a noi, alla nostra casetta, a quel piccolo mondo. E io, ormai, non ero più una bambina». Tanti saluti al Canavese, allora, e a 18 anni Anna Maria sceglie di passare le sue vacanze in Scandinavia: «Avevo una gran voglia di viaggiare e conoscere posti nuovi. Partii da sola e fu un'esperienza indimenticabile. All'inizio fu veramente dura: partii in treno da Torino, scesi a Milano e di là proseguii per il Nord della Germania. Non ricordo il nome della città in cui scesi. Fu un viaggio massacran¬ te e lunghissimo, tra delinquenti e polizia. Una notte per arrivare in Germania e un giorno e mezzo per attraversarla». E qui le immagini, a distanza di anni, si confondono e mutano forma: «Forse è la mia immaginazione, eppure ricordo intorno a me visi scuri, alla partenza, che, invece diventavano più chiari man mano che si andava a Nord». E chilometro dopo chilometro la giovane torinese visitò Norvegia, Svezia, Dani- marca, Finlandia e giunse fino in Lapponia: «Dopo la vacanza mi fermai a lavorare, un po' qui e un po' là e mi fidanzai anche con un ragazzo svedese. Io così scura, rappresentavo l'esotismo per loro, conquistavo gli uomini, mentre le donne guardavano i miei capelli per tingere i loro». Un viaggio dalle intense emozioni: «La Svezia per me era Ingmar Bergman che tanto amavo, mentre la Norvegia era la spiritualità, con quei suoi fiordi sul mare, e la Finlandia, con tutti quei laghi, era la tristezza». Ancora oggi parlarne è un emozione, ma di tornarci non se ne parla: «Non si toma mai sul luogo del delitto. L'unico motivo che mi spingerebbe ad andarci sarebbe per portarci mia figlia Charlotte che ha 17 anni, quasi l'età che avevo io». Intanto quest'estate la sua meta ideale è Senigallia: «Fino a poco tempo fa non conoscevo questa città, né le Marche. Invece mi sono trovata così bene che tra breve vi tornerò. Mi hanno conquistato la semplicità del posto e il suo essere senza pretese. Ho alloggiato al Grand Hotel in un'atmosfera che mi ha fatto ricordare quand'ero bambina e andavo al mare in Romagna o a Margherita di Savoia in Puglia». E se andare in vacanza è anche tornare un po' bambini, Anna Maria Barbera ha trovato di che consolare Sconsolata. |jl^ Come Proust, ^" di quelle vacanze ricordo soprattutto gli odori: quello del latte fresco messo a scaldare da mia mamma me lo porto dentro ancora oggi E poi le piante, la pioggia e il legno: avevo 12 anni, mi sentivo viva ed ero felice 99 &ÉL Diventata "" maggiorenne sono partita da sola per la Scandinavia Mi sono fidanzata con un ragazzo svedese e sono rimasta via mesi Devo averlo conquistato con il mio aspetto, davvero esotico per il Nord ^^ Anna Maria Barbera, alias Sconsolata, in una foto tratta da uno dei suoi spettacoli

Persone citate: Anna Clara, Anna Maria, Anna Maria Barbera, Ingmar Bergman, Proust, Roberto Goitre