Rapina all'alba in parrocchia

Rapina all'alba in parrocchia NOTTE DI PAURA AL SANTÌSSIMO NOME DI MARIA IN VIA GUIDO RENI Rapina all'alba in parrocchia Picchiata e sequestrata la sorella del prete Lodovico Poletto Lina l'altra notte dormiva da sola, in canonica. Suo fratello, il parroco, era via per qualche giorno. Alle 4 ha sentito il suono del campanello interno della porta d'ingresso. Strano, a quell'ora. S'è alzata ed è andata vedere. Era l'inizio di un incubo. Durato quattordici ore. Prima in balia di due rapinatori, che cercavano, ed hanno trovato, la cassaforte. Poi, segregata dentro il bagno della sua stanza: un gabbiotto cieco, con porta di legno massiccio. Picchiata, minacciata, segregata: LinaRugolino, 69 anni, malata di cuore, è stata liberata quando ormai, stremata, temeva di dover morire. La chiesa del Santissimo nome di Maria è un edificio di mattoni rossi, moderno, nel cuore di «città giardino», quartiere Anni '70, cresciuto alle spalle di via Guido Reni. La casa parrocchiale è lì, a due passi, dietro il supermercato, accanto al cortile dell'oratorio. Due piani, le persiane di colore chiaro abbassate, il portoncino d'ingresso. Al pomeriggio, appena entrati, nella stanze a sinistra c'è Aldo Abbassetti, un pensionato, che fa da segretario e controlla chi entra e chi esce: «Ma io - racconta - prendo servizio soltanto alle 17. Il mattino e la notte, qui, non c'è nessuno. Soltanto don Benito che, in questi giorni, era a Reggio Calabria da un amico, e sua sorella. Nessun altro...». I rapinatori, invece, sono entrati dal retro, approfittando di un cantiere. Si sono infilati su per le scale e hanno forzato l'uscio. Ma è scattato il campanello e Lina s'è alzata per andare a controllare cosa stava capitando. Due uomini le sono saltati addosso e l'hanno immobilizzata. «Dov'è la cassaforte? Dacci le chiavi, voghamo soltanto i soldi...» insistevano. E lei spiegaj va che non ne sapeva nulla, che di queUe cose non si era mai preoccupata. Non le hanno creduto. L'hanno picchiata con schiaffi e con pugni e poi l'hanno chiusa nel bagno. In due, forse tre, hanno frugato l'appartamento, stanza per stanza, an;olo per angolo, fino a quando lanno trovato la cassetta di sicurezza, annegata nel muro. Ci sono volute due ore di lavoro, prima con martello e scalpello e poi con un flessibile, per riuscire ad aprirla. E rubare tutto quanto don Benito costodiva lì, in quello che considerava il posto più sicuro di tutta la canonica. Adesso si stima che il bottino sia di oltre 20 mila euro: averi della chiesa e preziosi di pensionati della zona che, prima di partire per le vacanze, glieli avevano consegnati in custodia: «Almeno così mi sento più sicura...». Alle 6,30, quando è suonata la sveglia sul comodino di Lina, i rapinatori se la sono filata, lasciando la donna prigioniera nel bagno. Dodici ore dopo, Rosina Costa, è uscita di casa per andare in chiesa. Ma il portone era chiuso e s'è insospettita. «Lina apre alle 7,30: mi è sembrato strano e allora sono andata da Aldo a domandargli se sapeva il perché...». E mentre loro due parlavano ha sentito dei rumo- ri, sordi, arrivare dal piano di sopra. Una porta aperta e due pinzatrici abbandonate sul pavimento l'hanno insospettita. Coraggiosa, è entrata nell'alloggio. Ha sentito la voce di Lina, sempre più debole, invocare aiuto. Ha sentito le sue mani picchiare, sempre con meno forza, sull'uscio. Ed è corsa ad aprire. Erano le 18,30. Lina, più morta che viva s'è messa piangere: il viso tumefatto, lo sguardo stravolto. L'hanno portata in ospedale, al Martini, dove l'hanno tenuta per quasi 24 ore. Poi hanno avvisato don Benito: «Tomi subito, è accaduta ima cosa gravissima...». Obiettivo dei due banditi la cassaforte coni soldi della chiesa e numerosi preziosi che i pensionati della zona avevano dato in custodia al sacerdote da qualche giorno in ferie Bottino oltre i 20 mila euro La donna, prigioniera nel bagno per 14 ore, è stata salvata da una amica insospettita dal portone ancora chiuso a tardo pomeriggio. Sfinita da paura e stanchezza è stata portata in ospedale La parrocchia del Santissimo Nome di Maria dove è avvenuta la rapina e sotto Rosina Costa, la donna che ha liberato la sorella del parroco f "t **ì

Persone citate: Aldo Abbassetti, Dacci, Lodovico Poletto Lina, Rosina Costa

Luoghi citati: Reggio Calabria