Volley, è l'ora del Piemonte

Volley, è l'ora del Piemonte L'ESTATE RUGGENTE SOTTO RETE DI UNA REGIONE SPORTIVAMENTE TROPPO LEGATA ALLA JUVE E AL CALCIO Volley, è l'ora del Piemonte Sognano le tre squadre padrone del mercato inchiesta Roberto Cóhdio SOGNARE a occhi aperti si può, a Ferragosto. Nello sport, lo fanno tutti: un posto in azzurro da conquistare, uno scudetto da vincere, ima retrocessione da evitare. È il tempo delle speranze a costo zero. Nessuno si tira indietro: atleti, allenatori, dirigenti, città intere. Una regione, persino. Era andato in vacanza messo male, sportivamente parlando, il Piemonte. Tanto calcio, tantissima Juventus, ma tutto attorno troppi buchi (rugby, pallanuoto, baseball, pallamano) e troppe crisi (il Toro sceso in B, l'Alessandria fallita, la Biella del basket rilanciata in extremis, il Novara ex padrone dell'hockey pista ridimensionato). All'improvviso, a metà estate, il Piemonte si è scoperto potenza assoluta del volley. Già: il mercato, sotto rete, lo hanno «fatto» Novara e Chieri fra le donne e Cuneo fra gli uomini. Chi era già forte (la prima, da due anni ko nella finale tricolore), si è consolidata con ritocchi di sostanza; chi non lo era a sufficienza, lo è diventata comprando tanto e bene. Così, nella prossima Al, capiterà una cosa mai vista: il Piemonte (all'attivo 0 scudetti femminili e 4 maschili, l'ultimo datato 1984) in pole-position ovunque. La Noicom Cuneo con Treviso, Modena, Macerata e Piacenza; l'Asystel Novara persino più avanti di Bergamo, Jesi, Perugia, con Chieri matricola già pronta a dar fastidio a tutte. Stona, volendo, una cosa sola: la mancanza di Torino, capitale storica del volley regionale con il Cus, città olimpica fra 2 anni e mezzo. Chieri, paesone di 33 mila abitanti sulla collina del capoluogo, difende tenacemente la sua autonomia: «La metropoh ti schiaccia, la provincia ti coccola - dice Roberto Bovero, ds del team salito in due stagioni dalla Bl alla Al -. Non ci muoveremo mai da casa nostra». Marco Pistoiesi, dg della Noicom, aggiunge: «Sono torinese, ho lavorato a lungo per riportare il grande volley a casa mia. Anche con Cuneo, che ora si chiama Piemonte Volley: abbiamo provato a tornare a Torino. Le difficoltà, però, sono esagerate. Aspettando il Ruffini ristrutturato, ora manca persino un impianto adeguato». Decollo impressionante, comunque, quello del tris subalpino. Non casuale, però. Le protagoniste sono serie, solide, con le spalle ben coperte. Economicamente stanno bene: quel che promettono, pagano. Non è poco, oggi. In più, hanno radici corpose: poche società, in Italia, lavorano più e meglio di loro sul vivaio. Quantità ( 1200 ragazzine giocano per Chieri) e qualità (baby convocati in Nazionale, Cuneo tricolore Under 17 sulla Sisley) che viaggiano di pari passo. «Sono anni che il Piemonte lavora bene: è ora che se ne accorgano tutti, federali compresi - testimonia Luciano Pedullà, tecnico che ha portato l'Asystel dalla B alla Al e fornito all'Italia iridata Lo Bianco, Cardullo e Anzanello -. La base è vivacissima, i club di vertice sono fra i meglio organizzati: sì, uno scudetto sarebbe un premio meritato». Cuneo, Novara e Chieri, intanto, hanno costruito tre squadroni. Facendo pesare idee chiare, rapidità d'azione e assegni pronti, la carta decisiva in un mercato in cui circolano sempre meno soldi. Il Piemonte è così diventato la nuova terra promessa di chi schiaccia e mura. A Cuneo sono arrivati 9 giocatori e un allenatore, 3 le novità di Novara, 6 quelle di Chieri. Mica gente qualunque, sia chiaro. Campioni del mondo in cari¬ ca (Ciba, la Mallo) o ex (Gravina), scudettate (Marinova, Turlea, Zetova), stranieri rampanti (Antiga, Andrae, la Glinka, la Nocu) o navigatissimi (la Scott, miglior muro al Mondiale 2002), un tecnico reduce da 4 stagioni d'azzurro (Anastasi). Anche la concorrenza s'è mossa, per carità. Ma ora è molto più preoccupata di prima. Le rivali piemontesi tecnicamente sono tostissime e in più volano sulle ah dell'entusiasmo. Cuneo è di nuovo pronta a riempire il suo palasport come a metà degli anni '90 quando erano in 5000 per le le finah-scudetto ma anche contro Sant'Antioco in un giorno di bufera di neve. Novara sta sempre più stretta nel suo Pala Dal Lago che a gennaio ospiterà anche il debutto in Champions League. Chieri ha messo in cantiere due impianti nuovi per non dover emigrare. Tifo numeroso, caldo. Poco piemontese, insomma. Serve anche questo per provare a ribaltare la storia. Sono arrivati 19 giocatori nuovi fra i quali molti assi e l'ex et azzurro Anastasi Cuneo e Novara per il titolo Club che hanno tutto per vincere: organizzazione soldi, tifo ed entusiasmo Ma Torino sta a guardare L'Asystel Novara, sconfitta nelle ultime due finali-scudetto, è considerata dagli addetti ai lavori la favorita del prossimo campionato