Ucciso a Hebron un capo della Jihad

Ucciso a Hebron un capo della Jihad -—-—- — RAID DELL'ESERCITO ANCHE A JENIN. L'ANP PROTESTA, GLI ISLAMICI PROMETTONO DI VENDICARSI Ucciso a Hebron un capo della Jihad Durante l'assalto esplode la casa in cui era assediato Aido Baquis TEL AVIV La sorte del cessate il fuoco nei Territori è nuovamente appesa a un filo dopo la uccisione a Hebron, in Cisgiordania, di un comandante locale del braccio armato della Jihad islamica. Questa organizzazione ha già minacciato che ne vendicherà la morte con «dolorosi attentati» antiisraeliani. Nel tentativo di superare la crisi, il ministro della difesa Shaul Mofaz si è incontrato la scorsa notte con Mohammed Dahlan, ministro di stato palestinese per la sicurezza intema. Alle rimostranze dell'Anp secondo cui Israele non perde occasione per compiere provocazioni - Mofaz ha replicato che la operazione di Hebron aveva un carattere preventivo perchè l'ucciso, Mohammad Sider, 26 anni, stava organizzando la esplosione di una potente autobomba in Israele. Gli abitanti del rione Shueba di Hebron sono stati svegliati ieri alle cinque di mattina dai megafoni di una unità israeliana di antiterrorismo i cui membri informavano Sider - mi capo militare considerato responsabile della uccisione di ima ventina di israeliani - che era accerchiato e che dunque era preferibile per tutti che si arrendesse. Sui tetti delle case vicine erano appostati numerosi cecchini. Nell'aria, hanno riferito gli abitanti, si respirava una forte tensione. Già due anni fa Sider era sfuggito per miracolo a due razzi sparatigli da breve distanza da un ehcottero da combattimento israeliano. Le esplosioni avevano ucciso due bambini palestinesi che si trovavano nelle vicinanze. Il combattente islamico ha deciso di vendere cara la vita e ha sparato contro i soldati che lo accerchiavano. Questi - per non esporsi ad ulteriori pericoli - hanno centrato l'appartamento in cui si trovava con un razzo anticarro. Nella zona è calato il silenzio. Ma i comandanti israeliani volevano essere del tutto certi che Sider fosse morto e fra i muri fumanti dell'edificio hanno fatto entrare un cane della Unità Oketz specializzato nella lotta al terrorismo. Si tratta di cani olandesi addestrati a fini militari (alla neutralizzazione di terroristi, al sabotaggio di obiettivi militari, alla identificazione di esplosivi, al soccorso di persone rimaste intrappolate fra macerie) il cui «servizio di leva» dura 5-6 anni. I cani caduti in battaglia vengono poi sepolti con gh onori militari in un cimitero della Galilea. Ma Sider era ancora vivo e con le forze residue ha lanciato contro il pericoloso nemico a quattro zampe la sua ultima bomba a mano. Secondo fonti israeliane, questa deflagrazione ha provocato una serie di esplosioni a catena in cui egli ha trovato una epica morte. L'edificio era stato trasformato - secondo Israele - in un laboratorio per la confezione di ordigni e in una deUe stanze erano custodite ingenti quantità di prodotti chimici dirompenti. Nelle stesse ore un secondo raid israeliano era in corso nel campo profughi di Jenin. I soldati, hanno riferito gli abitanti, hanno abbattuto numerose porte di ingresso e hanno gettato petardi all'interno delle abitazioni. Cercavano affannosamente un altro leader della Jihad islàmica, Ghassan a Saadi, che era invece altrove. In sua assenza, la sua abitazione è stata rasa al suola. Dalla clandestinità a Saadi ha reso noto che la Jihad islamica vendicherà questi «gravi crimini». Da Ramallah, i dirigenti palestinesi hanno manifestato grande apprensione per i nuovi raid israeliani che seguono di una settimana quello di Nablus in cui furono uccisi quattro palestinesi, fra cui due dirigenti di Hamas. In reazione, militanti di Nablus hanno poi compiuto due attentati suicidi. «Il premier Ariel Sharon si rifiuta ormai di realizzare gli impegni previsti dal tracciato di pace, i raid proseguono... ci domandiamo perchè gli Stati Uniti non intervengano ancora?», si è chiesto ieri uno dei ministri dell'Anp. Il governo israeliano, se da un lato prosegue inflessibilmente la lotta contro le organizzazioni terroristiche, dall'altro cerca di non esacerbare troppo gh animi. E' annunciata per oggi la liberazione di 69 prigionieri palestinesi il cui rilascio sarebbe dovuto avvenire tre giorni fa, e che è stato bloccato dal primo ministro Sharon dopo i due attacchi suicidi palestinesi di Rosh Hàayin e Ariel avvenuti martedì. Il ministro della Giustizia Josef Lapid ha informato della decisione gli uffici del presidente della Repubblica Moshe Katsav. Yasser Arafat è a lutto per la morte della sorella Yussra deceduta al Cairo in seguito a ima lunga malattia e ieri sepolta nella striscia di Gaza dove era nata. Il presidente palestinese ha preferito chiudersi nel proprio dolore a Ramallah, piuttosto che dover chiedere ad Israe¬ le il permesso di recarsi a Gaza. Fonti militari israeliane hanno detto informalmente che se lo avesse chiesto, sarebbe stato elargito. Ma poi Arafat non avrebbe potuto tornare a Ramallah. In Cisgiordania intanto i servizi segreti israeliani hanno arrestato tre coloni di Hebron, sospettati di aver progettato attentati antiarabi. I tre si dichiarano vittime di una «oscura macchinazione politica» ai loro danni. Si riaccendono intanto le polemiche attorno al controverso quartiere ebraico di Har Homa, a Gerusalemme est: il govemo israeliano ha lanciato una gara di appalto per il suo ulteriore ampliamento e il movimento pacifista «Peace Now» lo ha subito accusato di violazione della Road Map, il tracciato di pace di Usa, Russia, Uè e Onu. La gara di appalto riguarda la costruzione di altri 72 alloggi dei 6.500 previsti dal piano originario varato nel 1997 dal govemo di Benjamin Netanyahu. Un progetto che, all'epoca, provocò il blocco dei negoziati israelo-palestinesi nell'ambito del processo di pace. «L'ampliamento di Har Homa, che è un insediamento particolarmente controverso, è una flagrante violazione della Road Map», ha detto oggi Yariv Oppenheimer, portavoce di «Peace Now». Già due anni fa l'uomo era sfuggito per miracolo a due razzi sparatigli da breve distanza da un elicottero Il presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese YasserArafat Soldati israeliani rimuovono il corpo di Mohammed Sider dalla casa distrutta 'jp *c