Rivive l'antica miniera di Leonardo Osella

Rivive l'antica miniera | ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE | TECNOLOGIA E LAVORO Rivive l'antica miniera A GAVORRANO E' STATO INAUGURATO UN EMOZIONANTE MUSEO IN GALLERIA Leonardo Osella DA pochi giorni è stato inaugurato con una festosa cerimonia e imo spettacolo di Davide Riondino il Parco Minerario Naturahstico di Gavorrano (Grosseto), primo tassello del Parco nazionale minerario delle Colline Metallifere e tangibile risultato d'un lavoro progettuale iniziato a fine Anni '80. E' un nuovo capitolo di quell'avvincente avventura che si chiama archeologia industriale: un modo adeguato per documentare a un tempo tecnologie appartenenti al passato e testimonianze di lavoro e di attività umane degne di essere ricordate. L'ingresso è nei pressi dell'abitato di Gavorrano. Nel centro di accoghenza campioni di minerale sono esposti in teche di cristaho. In uno spazio che introduce al museo in gaheria vero e proprio un plastico dell'area mineraria e due pannelli raffigurano il passato deha miniera e il suo futuro come ecomuseo. Da qui prendono avvio tutte le visite al Parco, in particolare al museo minerario in gaUeria, all'area ex mineraria di Ravi Marchi, al Teatro delle Rocce. Il Museo minerario è stato reahzzato in una polveriera o riservetta, dove si conservavano gh esplosivi (ne poteva contenere più di 100 chili) e il materiale detonante. Ricavata in una gaUeria di 150 metri, doveva stare a una temperatura intema non superiore ai 400 C né al di sotto degli 80C, l'aria vi circolava tramite un sistema di ventilazione. Nel museo in gaUeria si può conoscere quah erano le condizioni di vita ah'intemo deUa miniera, attraverso immagini,e suoni che oggi ricordano direttamente soltanto i più anziani. Ecco gh gh spoghatoi in cui si fermavano i minatori due volte al giomo, e la lampisteria (qui si distribuivano le lampade per iUuminare i sotterranei); ed ecco U momento deUa discesa in miniera. Le diverse fasi del cantiere minerario sono rappresentate attraverso sezioni dedicate aU'attività di ricerca, aUa posa degh esplosivi, aUe tecniche di coltivazione e aUe opere di sostegno. Queste sono state realizzate con quadri in legno e in ferro e aUo scopo didattico aggiungono queUo di sicurezza. Tramite pannelli esplicativi ma anche con un gioco sincronizzato di luci, immagini s suoni si ha davvero l'impressione di trovarsi in una miniera in attività, la visita prevede infine la proiezione di un filmato che ripercorre le tappe salienti deUa storia passata deUa miniera e deUa comunità ad essa legata, e i progetti futuri. Suggestivo è poi il teatro all'aperto deUe Rocce, progettato per diventare un punto di incontro ideale tra natura e cultura. Ai piedi deha grande cava di San Rocco, è ricavato da una piccola cava semicircolare con pareti di roccia, fronti in calcare massiccio e calcari grigi con affioramenti d'argilla. Il progetto ha avuto co- me criterio base 0 mantenimento deU'equihbrio naturale deU'area: così i gradoni si confondono col fronte di pietra in una mirabUe unità. Il teatro ospita 600 spettato- ri, ma l'affluenza può aumentare grazie al palco su rotaie in grado di acquisire posizioni più o meno vicino ai gradoni. Un vero e proprio sito archeolo- gico: così i progettisti considerano U complesso minerario di Ravi Marchi, nei pressi deU'abitato di Ravi. Tutta la zona, dopo la cessazione di attività deU'impianto nel 1965, era abbandonata, al punto che la miniera e le sue strutture esteme erano rimaste sepolte da riporti di terra su cui era addirittura cresciuta una fitta vegetazione che le nascondeva alla vista, rendendo inaccessibUe la rete di gaherie sotterranee. E' stato così necessario condurre una campagna di scavi consolidando le strutture murarie; le strutture metalliche superstiti, come i castelli dei pozzi e i sistemi di trasporto, sono state sottoposte ad interventi di conservazione e di ripristino. Naturalmente la sicurezza per i visitatori è stata un punto di riferimento costante e viene garantita da un sistema di scale e parapetti. L'area interessata è quella di Vignacelo I, dove si svolse gran parte deU'attività mineraria di Ravi Marchi fino aUa cessione aUa Montecatini avvnutanell965. «Qui - ricordano i responsabili del Museo - erano localizzati gh impianti deUe laverie. La prima fu costruita nel 1918-1920 e ampliata 5 anni dopo. Nel '55 iniziarono i lavori per la laveria nuova, che rappresenta U cuore deha visita al sito: delimitata da due sneUe murature paraUele di pietra, ha una struttura a gradoni incisi sul fianco del monte che ospitavano ai diversi livelli i macchinari per la frantumazione e la selezione del minerale». Sono ancora perfettamente visibili due pozzi con i due castelli minerari in ferro; Vignacelo I e Vignacelo U. Il castehetto di ferro a due gabbie e tutti gh impianti di estrazione del pozzo Vignacelo I furono costruiti nel 1949. Il progetto del Parco ha anche prestato la giusta attenzione agh aspetti artistici e devozionah, parte importante deha storia sociale locale, valorizzando l'ex oratorio di San Rocco, per non dimenticare U profondo legame che da secoh unisce Gavorrano e questo Santo. San Rocco, vissuto nel XIV secolo, ha lasciato un segno indelebhe a Gavorrano: patrono di peUegrini e viaggiatori ma anche di selciatori e cavatori di pietre, è U legittimo dedicatario deUa grande cava. II suggestivo Teatro all'aperto delle Rocce astato progettato per diventare un significativo punto di incontro ideale tra la natura e la cultura RICOSTRUITE LE DIVERSE FASI DEL CANTIERE DI SCAVO CON L'AIUTO DI LUCI E SUONI. TEATRO ALL'APERTO DENTRO UNA PICCOLA CAVA DIRETTAMENTE NELLA ROCCIA ^Campiglla ijtom. ,..,..y Populonia Marina( di Salivoli Massa jir"«C, Marittima r ■r*f Piombino Follonica ,* [cRWTEffl! Scarlino i ll,l",.ll"L PoitiglioneM Caldana \ VvMeleta ..««X^Ribolla S"™* ^«'" 7^ i JLm"«'^''«*22- \ Vetuloma \,. ?j»Montepe5cali P. Hidalgo ►Punta Ala Castiglione """~~-.,^ della Pescaia Marina di Grosseto ' GROSSETO

Persone citate: Castiglione, Davide Riondino, Hidalgo, Parco Minerario Naturahstico, Ravi Marchi

Luoghi citati: Follonica, Gavorrano, Grosseto