Ma il divino Gregorio preferiva il turbante turco alia tiara latina

Ma il divino Gregorio preferiva il turbante turco alia tiara latina CL@SSICI Ma il divino Gregorio preferiva il turbante turco alia tiara latina IL LIBRO Gregorio Paiamas Atto e luce divina. Scritti filosofici e teologici, a cura di Ettore Perrella, Bompiani, 1529 pp., 35 euro ILLINK Monachos Net. St Gregory Paiamas: An Historical Overview http://www.monachos.net/patristics/palamasjiistorical.shtml NELL'AUTUNNO del medioevo, che in Oriente era l'alba del rinascimento, un monaco pregò perché gh fosse rivelata la condizione del divino Gregorio Paiamas, che da poco tempo era morto. Una notte gli si presentò in sogno una visione. Nel tempio della Divina Sapienza che si trova nella Costantinopoh celeste, di cui il tempio di Haghia Sophia che si trova neha Costantinopoh terrena è che il rispecchiamento, si stava non svolgendo un concilio. Erano allineati il grande Atanasio e con lui Basilio di Cesarea, Gregorio di Nazianzo e Giovanni Crisostomo, e ancora Gregorio di Nissa e il sapiente Ciriho. Stavano discutendo da tempo infinito, ma non riuscivano a trovare una conclusione. Ed ecco, il monaco udì una voce stentorea: «E' impossibhe che i presenti ratifichino con il voto le loro decisioni, se anche Gregorio, il metropolita di Tessalonica, non è presente». Ma Gregorio non c'era, perché si trovava a colloquio privato presso il trono dell'Imperatore che è nei cieh, di cui l'imperatore terreno è solo il riflesso. Quando il colloquio finì, e il diacono inviato dai padri comunicò al divino Gregorio che era atteso, questi si recò al concilio e tutti i padri si alzarono in piedi e lo portarono nel mezzo e lo fecero sedere sullo scanno più alto insieme a Basilio, Giovanni e Gregorio. Fu così che tutte le linee teologiche discusse per diverse cause e in diversi tempi Gregorio Paiamas le fece convergere in un solo punto, e aha fine il concilio potè scioghersi perché nessuna cosa non era stata risolta. Il sogno del monaco non si avverò. Il concilio, nella basilica celeste, non è ancora sciolto. Malgrado Gregorio Paiamas sia stato santificato e la sua confutazione deh'eresia latina sia stata inserita nel Synodikon dell'ortodossia che si legge ogni anno la domenica dell'ortodossia, gh occidentali non hanno ancora ammesso che la parola di Paiamas era assoluta e definitiva e chiudeva ogni possibile dibattito teologico dopo quattordici secoh di cristianesimo. Nella Costantinopoh celeste ancora stri¬ dono, a irritare le orecchie del grande Atanasio, e con lui di Basilio di Cesarea, Gregorio di Nazianzo e Giovanni Crisostomo, e di Gregorio di Nissa e del sapiente Ciriho, i sofismi del Calabro Barlaam e dell'infido Acindino. Sulla base di sillogismi dialettici, il cui scopo è la confutazione, non è possibile sapere nulla su Dio, affermavano quei cervelli disonesti e venduti. La dottrina greca secondo cui lo Spirito Santo procede dal Padre attraverso il Figlio, che pure è la sola esatta, e quella latina secondo cui lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio, che pure è erronea, si equivalgono, arguivano ipocritamente. Con questo ragionamento falso cercavano di ingraziarsi il papa di Roma, poiché ritenevano che la Chiesa cattohea fosse per Bisanzio un pericolo minore deh'Islam. Al contrario Gregorio preferiva il turbante turco aha tiara latina. Fu così che la sacra città di Bisanzio fu perdente neha storia, perché al teologo favorito dal suo popolo non fu mai perdonato di avere vinto in filosofia. La Costantinopoli celeste, un concilio non ancora sciolto, la sacra città di Bisanzio perdente nella storia perché al teologo favorito dal suo popolo non fu mai perdonato di aver vinto in filosofia Sìlvia Ronchey

Persone citate: Barlaam, Calabro, Ettore Perrella, Giovanni Crisostomo, Gregorio Paiamas, Ronchey

Luoghi citati: Costantinopoli, Roma