Madonna di legno, fiaccole e tamburini

Madonna di legno, fiaccole e tamburini CALABRIA: SPEZZANO PICCOLO E UNA STRAORDINARIA FESTA DELL'ASSUNTA AMETA' AGOSTO Madonna di legno, fiaccole e tamburini WEEKEND Enrica Marelli COSENZA, grandi caldi: per fortuna i contrafforti silani, lì dietro, invitano con la verde promessa di boschi profondi e ricchi di acque sorgive. Basta una diecina di chilometri per ritrovarsi in un susseguirsi di piccoli paesi che si snodano quasi l'uno nell'altro, appoggiati sugli stret- ti pianori striscianti lungo le pareti del Massiccio della Sila. Celico, Casole Bruzio, Pedace, Spezzano e Macchia che non è quasi neppure un paese ma un borgo rimasto intatto tra boschi fitti di castagni. Chi ha la ventura di capitarci, non può non subirne la magia. Poche centinaia di metri e Spezzano Piccolo ti accoglie con la grande aria di festa che accomuna molti paesi che hanno quale patrona l'Assunta. A metà agosto, bancarelle ovunque, archi che illuminano le strade ed emigranti che rientrano un po' da ogni angolo di mondo, la processione con i tamburelli e le fiaccole; è «la tamburiata» che anticipa il passaggio della Madonna ad ogni sosta in ogni rione del paese dove i portatori si danno il cambio e vengono ristorati con vino fresco. I tamburini appartengono ad una Congregazione che tramanda di padre in figlio e l'arte del tamburellare e il privilegio di precedere la Vergine, bellissima e possente, una statua lignea policroma del Seicento che pesa cinque quintali ed è stata ricavata da una radice unica di quercia. (Ora comprendo la necessità delle soste ristoratrici lungo il percorso). Sia il volto della Madonna che dei Putti che la sorreggono, sono pregevoli non solo per la fattura, ma anche per l'espressione. Sono così carnalmente belli da aver poco di mistico. Ecco cosa successe l'anno scorso: è ormai notte fonda. Dopo il grandioso sfoggio pirotecnico che sembrava sfidare le alte cime dei monti circostanti, siamo rimasti in pochi per via. Mi godo il paese nelle sue strette viuzze che si incrociano, si intersecano per poi riunirsi nella via principale e ricondursi alla piazza della quale apprezzo ora la piena quietitudine. Una illuminazione recuperata al tempo antico, fruisce di lampioni in ghisa del tipo a gas. Ed è piacevole camminare nel fresco che cala dai monti ed ascoltare le storie di questa gente. Le storie del passato, sedimentate. che fanno il vissuto di un paese. E quelle del presente che si propongono con una proiezione molto interessante e viva per quanto riguarda la cultura. Il grande anfiteatro di recente costruzione, ospita commedie della tradizione antica, concerti, un premio di poesia e numerose iniziative che rendono il soggiorno a Spezzano Piccolo molto vario e piacevole. La storia delle origini di questo paese è comune a tutti i piccoli centri che gravitano nella zona e la cui nascita risale intomo al mille. Nel 975 l'Emiro Abucasimo metteva a ferro e fuoco Cosenza. I cittadini cercarono scampo alla schiavitù lungo i versanti silani più prossimi. Non è improbabile che trovassero un ospitale spazio tra le capanne dei pastori da sempre ancorati alle falde del massiccio materno grembo silano, generoso di pascoli, castagneti, querceti e alte abetaie. Si ebbero da prima i così detti Casali che col tempo divennero i paesi di Celico, Casole, Macchia.Partecipa- rono naturalmente al travaglio storico della Calabria subendonp le varie invasioni e dominazioni. Gli uomini impararono la fuga per sottrarsi a gabelle pesanti, alle frequenti leve militari ora dell'uno, ora dell'altro dominatore e alle prepotenze dei signorotti. I folti boschi, gli anfratti rocciosi della Sila divennero una forte asilo per i fuggitivi. Fu dunque questa anche terra di briganti e brigantesse. Ancora si narra di quel Pietro Monaco datosi alla macchia con la moglie Maria Oliverio, probabilmente per sfuggire ad un ennesimo sopruso dei signorotti locali o ad una ennesima leva, che tradito e ferito da un compare del vicino paese di Serra, ordinò alla moglie di tagliargli la testa e di fuggire portandola con sé perché non divenisse oggetto di ludibrio. " Guardo alla macchia nera, boscosa che incombe sul paese. E' il fresco della notte a regalarmi un brivido leggero mentre una luna enorme bagna di luce i sampietrini del corso. La Madonna di Spezzano TAGLIOLINI CASERECCl Al, FUNGHI SILANI \\ Castiglione Cos. il .^Ossole Biiriio a Virginia Hotel - Casole Bruzio, vìa Case Sparse, 0984/438103/04 a soli 10 km da Cosenza sui primi contrafforti della Sila. Dallo Ionio pesce f. esco tutti i giorni. Poi: tagliolini caserecci ai funghi silani. La struttura comprende una piscina olimpionica, campì da tennis, un campo dì calcio, un garden-bar. Suggestiva la chiesetta per cerimonie

Persone citate: Castiglione Cos, Enrica Marelli, Macchia, Maria Oliverio, Pedace, Serra, Spezzano, Spezzano Tagliolini