Inflazione e tariffe, la rissa continua

Inflazione e tariffe, la rissa continua Inflazione e tariffe, la rissa continua Fs e autostrade protestano. L'Adusbef : commissariare l'Istat ROMA Continua lo scontro sul rincaro delle tariffe ferroviarie e autostradali. A difesa di queste ultime, dopo le polemiche degli ultimi giorni, è scesa in campo l'Aiscat (Associazione società concessionarie autostrade e trafori): i pedaggi italiani, dice, sono «tra i più bassi d'Europa». Sul fronte ferroviario, invece, il presidente delle Fs, Giancarlo Cimoli, spiega che il mancato adeguamento delle tariffe, invariate dal 2000, pesa sui conti delle Fs «per 60 milioni di euro l'anno». Intanto, consumatori e sindacati sono ancora sul piede di guerra contro gli aumenti avvenuti, oltre quelli annunciati. TARIFFE. Quanto agli aumenti per autostrade e ferrovie in autunno, come ipotizzato sabato dal ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Pietro Lunardi, che servirebbero ad alimentare gli investimenti, l'Aiscat difende la portata dei pedaggi italiani, «tra i più bassi d'Europa», aggiungendo che la tariffa media chilometrica per le autovetture, in Italia, è di poco superiore a 0,05 euro contro, per esempio, 0,11 euro dell'Ungheria e 0,0799 della Spagna. Per i mezzi pesanti, invece, la tariffa media italiana è di circa 0,12 euro contro 0,18 della Francia e 0,32 dell'Ungheria. Inoltre, secondo l'Aiscat, l'incremento delle tariffe autostradali nel 2003 rispetto al 2002 è stato pari a -f 2,830Zo, mentre quello dell'anno precedente era stato H-2,4207o. «L'adeguamento tariffario - sottolinea l'associazione - previsto dalle convenzioni di concessione, è condizione necessaria ad alimentare il meccanismo di autofinanziamento per manutenzioni e, soprattutto, nuove opere». La determinazione delle tariffe, comunque, come ha sottolineato Cimoli, «spetta al ministero dei Trasporti, che emette un provvedimento, il quale viene poi trasmesso al ministero del Tesoro, dove si è fermato nel 2000». CARO-SPESA. Contro il caro-spesa arriva invece la proposta di Angeletti: «Mandare i vigili urbani nei mercati per controllare il rincaro ingiustificato dei prezzi e chiederne il motivo». Un controllo del genere, sul territorio nazionale, a suo parere, «sarebbe un deterrente sufficiente per scoraggiare chi continua ancora oggi ad approfittarsi dell'introduzione dell'euro». E all'indomani della revisione al rialzo dell'inflazione di luglio (2,707o contro il 2,607o delle stime) da parte dell'Istat, l'Adusbef interviene e chiede al Governo di azzerarne i vertici. Gli «evidenti errori», dice l'associazione dei consumatori, dovrebbero indurre l'esecutivo «ad un urgente e inevitabile commissariamento dell' Istituto, affidando a più seri e prestigiosi istituti l'elaborazione del paniere con i giusti pesi» per la rilevazione dei prezzi. Colpire chi specula sui prezzi è la risposta, secondo il presidente dell'Adiconsum, Paolo Landi, che ritiene «assurdo» come «nel nostro Paese il legislatore è stato solerte a fare una legge contro il sottocosto, cioè contro coloro che riducono i prezzi in modo eccessivo, mentre resta un diritto poter speculare». FRANCIA FREDDA LONDRA BOLLENTE. Se luglio è stato un mese caldo per l'inflazione in Italia i dati provenienti dai principali partner europei mostrano un andamento sostanzialmente più contenuto. Tranne in Gran Bretagna dove c'è stata una vera e propria impennata al 2,907o per colpa degli sconti ridotti durante l'ultima stagione dei saldi. Ben diverse le cifre che arrivano invece dalla Francia (-0,107o su base mensile all'1,9%) e dalla Germania (-f0,207o su base mensile ed appena -l-0,907o su base annuale). Cimoli: i mancati adeguamenti ci costano 50 milioni di euro l'anno L'Aiscat: in Italia pedaggi bassissimi Angeletti: mandare i vigili nei mercati

Persone citate: Angeletti, Cimoli, Giancarlo Cimoli, Paolo Landi, Pietro Lunardi