Rai, guerra sull'acquisto delle frequenze di Lucia Annunziata

Rai, guerra sull'acquisto delle frequenze AL CENTRO DELLE POLEMICHE L'EMITTENTE TV7 LOMBARDIA Rai, guerra sull'acquisto delle frequenze Minacce di querele tra il forzista Paolo Romani e Lucia Annunziata ROMA Scambio di lettere di fuoco, con minaccia reciproca di querele, fra Paolo Romani, deputato forzista e presidente della commissione Trasporti e Telecomunicazioni della Camera, e il presidente Rai Lucia Annunziata. Oggetto: le indiscrezioni di alcuni giornali sullo stop, deciso dal eda del 6 agosto, all'acquisto di frequenze dell'emittente Tv Set in vista della conversione digitale della Rai. Stop che, secondo queste indiscrezioni, sarebbe stato giustificato dal presidente con il «collegamento» fra quella emittente e Tv7 Lombardia, tv presieduta o posseduta fino al '96 dallo stesso Romani. Il deputato azzurro - tramite il suo legale Damele Benedirli - chiede ad Annunziata di smentire di aver fatto «dichiarazioni dirette alla stampa, anche in via mediata» in tal senso, minacciando querela. Il presidente Rai risponde respingendo al mittente le accuse. Ma sposta poi la faccenda su un piano politico aggiungendo che, visto il molo istituzionale di Romani, queste accuse potrebbero essere interpretate come «sfi¬ ducia nel suo operato» e come una «indebita forma di pressione». E annuncia che solleverà la questione nelle sedi istituzionali. Intanto ha spedito per conoscenza la sua lettera al direttore generale e al eda Rai, al presidente di Rai Holding e a quelli delle commissioni di Vigilanza, Trasporti e Telecomunicazioni della Camera e Lavori Pubblici e Comunicazioni del Senato, ai ministri Gasparri e Tramonti. A Romani preme che Annunziata chiarisca che «non vi possa essere nessuna attinenza fra l'asserita mopportunità dell'acquisto di un'emittente televisiva e il fatto che questa possa essere stata presieduta da o appartenuta a Paolo Romani». Non solo. «Dalle carte in vostro possesso» non può infatti che emergere che, a partire dal 1996, nulla ha a che fare Romani con Lombardia 7 Tv». Dunque, «insinuare che vi possa essere un interesse» del deputato azzurro - «per giunta presidente di una commisione parlamentare che si occuperà della legge Gasparri, di cui è relatore - o «annunciare 0 sospetto che possa esserci un condizionamento» da parte sua «o per suo conto» a incentivare tale operazione, «rivela solo un intento diffamatorio», Annunziata replica asserendo con altrettanta decisione l'addebito che le viene mosso è «privo di ogni fondamento». «Il nome di Romani non è stato da me pronunciato durante la seduta del 6 agosto» sostiene. E afferma che le sue osservazioni hanno riguardato le frequenze che la Rai doveva acquistare dalla società Telenord, rispetto alla quale il eda ha constatato che a documentazione fornita dal dg Cattaneo era «incompleta». Infatti Telenord, proprietaria di Tv Set, «ci è stata presentata come una società a sé stante. Solo un ulteriore accertamento fatto dalla presidenza e dal oda durante la riunione ci ha consentito di appurare che Telenord è collegata a Telegestioni WWC, titolare della concessione televisiva anche di Tv? Lombardia». Nessun riferimento a Romani dunque il 6 agosto, ma solo la scoperta di un collegamento fra TV Set e una tv - quella lombarda - la cui acquisizione di frequenze era stata sospesa dal eda precedente. Di qui la necessità di ulteriori accertamenti, [m. g, b.j

Persone citate: Annunziata, Cattaneo, Damele, Gasparri, Lucia Annunziata, Paolo Romani

Luoghi citati: Lombardia, Roma