Regioni, stop al presidenzialismo

Regioni, stop al presidenzialismo E SISTEMA ELETTORALE PER LE 15 «MINI-COSTiTUZIONI» DOPO LO STATUTO DELLA CALABRIA NEL POLO MOLTI VOGLIONO CHIUDERE CON IL PRESIDENZIALISMO Regioni, stop al presidenzialismo n Sardegna rieletto Pili ma senza maggioranza Dopo la ventata federalista che precedette la vittoria elettorale di Berlusconi, con il «braccio di ferro» tra i «governatori» del Polo e il governo centrale (era Amato a Palazzo Chigi), le Regioni tornano a tener banco nella pohtica nazionale. Ma l'attenzione dei partiti questa volta è puntata più a Sud che a Nord: cioè su Sardegna e Calabria, oltre a tutte le Regioni meridionah o centrali - Basilicata, Campania, Pugha, Molise, Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio - in cui i Consigli regionah hanno già incominciato a discutere una proposta di nuovo Statuto. Si tratta delle «mini-Costituzioni» previste dalla legge del '99 che fissò l'elezione diretta dei Presidenti e la loro inamovibilità. Non era così nella Prima Repubblica, e infatti dalla Sardegna (Regione autonoma) giungono notizie che paiono di un'altra epoca nelle 15 Regioni a statuto ordinario. Il forzista Mauro Pili, che pure nel '99 convinse 150 mila sardi a votarlo, ieri è stato eletto per la quinta volta presidente della giunta: ha avuto 22 voti su 80 consigheri, con 53 astenuti. Gh hanno ridato fiducia soltanto An e Forza Itaha, mentre i centristi continuano a negargliela. Essendo in Sardegna in vigo¬ re ancora le vecchie regole che affidano al Consigho regionale l'elezione del presidente, ora Pili dovrebbe tentare di formare una giunta: ha tempo fino al 22 agosto. Dopo di che, rimarranno soltanto 14 giomi per salvare la legislatura: se in Sardegna non ci sarà un governo in carica entro il 5 settembre, si andrebbe al voto anticipato entro l'anno. Una soluzione che Pili vede di buon occhio, si sente forte del consenso popolare: contro di lui potrebbe scendere in campo Renato Som, per il centrosinistra, il fondatore di Tiscali. Ma non è soltanto il «caso Sardegna» sotto osservazione. La Calabria il 31 luglio scorso, prima Regione in Itaha, è riuscita a varare in seconda lettura il suo nuovo statuto, con il voto «bipartisan» di Polo e Ulivo. Si introduce per la prima volta il «ticket» di presidente e vice-presidente, per aggirare la norma dell'articolo 126 della Costituzione, con il principio «simul stabunt simul cadent». In pratica governatore e Consigho sono legati da un «matrimonio indiano», indissolubile: insieme eletti, insieme a casa. Ma i legislatori calabri, guidati dal forzista cossighiano Paolo Naccarato e incoraggiali da un messaggio di Berlusconi, hanno fissato il bipolarismo sulla scheda, affidando ai consigheri la possibilità di eleggere il «ticket»: se il presidentelascia per motivi personali e non pohtici, gh succede il numero due. Una norma che piace a Formigoni, ma non a Storace. E sulla linea del Piave del presidenzialismo sono fermi anche quasi lutti i «governatori» del centrosinistra: in prima fila Errani (Emilia-Romagna) e Martini (Toscana), seguiti da Bassolino (Campania)e Lorenzetti (Umbria). Forse un po' più morbidi D'Ambrosio (Marche) e Bubbico (Basilicata). Sulla forma di governo si aprirà il vero scontro nelle Regioni, con la vogha di proporzionale che nel Polo sta crescendo. Ciri ha monitorato il faticoso iter degh Statuti, come la Uil - interessata alla parte sociale e alla nascita dei Crei, i consigh regionah dell'economia e del lavoro -, ha scoperto questa divaricazione Nord-Sud. Commenta il segretario confederale Uil Guglielmo Loy, che ha presentato pochi giomi fa la quarta indagine ricerca (sul sito http://www.uil. it/poMerritoriali/regionijnenu. htm): «Molte Regioni paiono paralizzate dal tema della forma di governo, come sul nome, "parlamento" o "assemblea". Va detto che però presentano molte novità interessanti sul tema dei diritti». Chi si batte da tempo per un «presidenzialismo temperato» e per un maggiore peso deUe assemblee elettive è il presidente del Consigho regionale della Toscana, Riccardo Nencini, che guida tutti i suoi colleghi come capo del Congresso delle Regioni. «Lo Statuto della Calabria è una buona provocazione - dice Nencini - potrebbe portare a quello che non siamo riusciti a far varare, in modo che decada quel "matrimonio indissolubile" tra presidente della giunta e Consigho». Nencini ha individuato la soluzione: due settimane fa, nella «Bicamerahna» sugli affari regionah presieduta da Carlo Vizzini, ha chiesto che venga cambiato l'articolo 126. Si vedrà come risponderanno i «saggi» della Cdl. Per evitare «empasse» come in Sardegna, Nencini vorrebbe mantenere l'elezione diretta del presidente ma dare al consigho maggiori poteri di controllo. Sì alle dimissioni personali, «no» ai ribaltoiii. Il che, in sintesi, riporta ai partiti il controUo deUe Regioni. [g. pa.) GU EQUILIBRI POLITICI ATTUALI 11 PRESIDENTI DI CENTRODESTRA 11 PRESIDENTI DI CENTROSINISTRA REGIONI ORDINARIE « PIEMONTE - Enzo Ghigo (Fi) * LIGURIA - Sandro Biasottì (Fi) » LOMBARDIA - Roberto Formigoni (Fi) » VENETO - Giancarlo Gaian (Fi) » LAZIO* - Francesco Storace (An) •ABRUZZO - Giovanni Pace (An) * MOLISE - Michele Iorio (Fi) •PUGLIA-Raffaele Fitto (Fi) « CALABRIA - Giuseppe Chiaravalloti (Fi) REGIONI AUTONOME » SICILIA - Totò Cuffaro (Udc) « SARDEGNA - Mauro Pili (Fi) REGIONI ORDINARIE » EMILIA ROMAGNA* - Vasco Errani (Ds) ' TOSCANA* - Claudio Martini (Ds) « MARCHE - Vito D'Ambrosio (Ind.) * UMBRIA* - Maria Rita Lorenzetti (Ds) » CAMPANIA* - Antonio Sassolino (Ds) » BASILICATA* - Filippo Bubbico (Ds) Regioni in cui prevale il presidenzialismo senza modifiche REGIONI AUTONOME » VALLE D'AOSTA - Carlo Perin (Uv) - TRENTINO ALTO ADIGE - Carlo Andreotti (Patt) ' FRIULI VENEZIA GIULIA - Riccardo llly (Ulivo) PROVINCE AUTONOME » BOLZANO - Luis Durnwalder (Svp) » TRENTO - Lorenzo Dellai (Margherita) Ds) ) LE QUINDICI «MINI-COSTITUZIONI» L'iter degli Statuti regionali ■ Le 5 Regioni autonome che non devono presentare per legge un nuovo statuto I 1 Regioni in cui il dibattito IBI sullo Statuto non ha ancora portato ad una bozza Regioni con una prima bozza di Statuto non completata La Calabria ha varato il 31 luglio il primo Statuto regionale: prevede un «ticket» presidente-vicepresidente SM