Ripetere Sydney è il sogno proibito dell'Italia

Ripetere Sydney è il sogno proibito dell'Italia NEL 2000 BEN 34 VOLTE SUL PODIO MA LE CASSE FEDERALI VUOTE E LA CONCORRENZA AUMENTATA RENDONO ARDUO IL BIS. LA SITUAZIONE SPORT PER SPORT Ripetere Sydney è il sogno proibito dell'Italia Un esempio la grinta delle mamme Pezzo, Idem e May Roberto Condìo I simboli si chiamano Paola, Josefa e Fiona. Tre donne, tre grandi atlete che a Sydney 2000 vinsero medaghe pesanti (non le prime, per loro) e che sono pronte a riprovarci ad Atene 2004 dopo aver dato alla luce Kevin, Jonas e Larissa. Pezzo, Idem e May. Anche se soltanto la prima è italiana doc, il tris di fresche mamme rappresenta alla perfezione la spedizione azzurra che tra un anno esatto affronterà i Giochi greci, decisa a vincere la sfida più difficile. Che per le «regine» della mountain bike, della canoa e del salto in lungo sarà quella di tornare al vertice mi anno (o poco più) dopo la maternità, mentre per l'Italia a 5 cerchi sarà confermarsi ai livelli di Sydney, Olimpiade ricchissima di emozioni e di soddisfazioni (13 ori, 8 argenti, 13 bronzi). Non sarà facile. Anzi, fin d'ora c'è chi, persino al Coni, mette le mani avanti: impossibile ripetersi, con le casse federali sempre più vuote, la scarsità di ricambi validi e la concorrenza sempre più agguerrita. Ad Atene andremo più o meno con lo stesso ninnerò di atleti (360) portati in Australia. Una giusta mix di realismo e di prudenza fa però ritenere che nel prossimo agosto il bottino di medaghe colorate d'azzurro sarà più vicino alle 19 di Barcellona 1992 che alle 35 di Atlanta 1998 o alle 34 di Sydney 2000. Salvo miracoli, che peraltro ai Giochi ci riescono spesso. Cominciassero oggi, le Olimpiadi, onestamente avremmo poche certezze. Le solite: scherma, canottaggio e tiro. Poi, speranze sparse fra pallanuoto, judo, triathlon, pentathlon, vela e canoa. Con atletica e nuoto in seria difficoltà e con il volley in ritardo. Ecco la situazione, sperando che migliori nei prossimi 365 giorni. LE SQUADRE. Nel mirino c'è un record: portare ad Atene 8 Nazionali, ima in più rispetto a Sydney. Baseball, softball e Settebello hanno già il pass; Setterosa, calcio, basket e le due pallavolo sono in corsa con buonissime possibilità (i più a rischio sono i cestisti). Il discorso si complica se si parla di possibilità di medaglia. In prima fila, adesso, metteremmo la pallanuoto, reduce da due esaltanti Mondiah d'argento; al basket servirebbe un capolavoro; per il volley femminile bissare l'oro iridato del 2002 sarà un'impresa titanica. LE REGINE. I Giochi durano due settimane: nella prima domina il nuoto, nella seconda l'atletica. Noi, purtroppo, rischiamo di fare quasi da spettatori. In piscina, Sydney fu uno sballo: 3 ori, un argento e 2 bronzi con Fioravanti e Rosolino addirittura mostruosi. In più, fino al 2002, Ruminolo, Boggiatto, Vismara, Brembilla. Ora, come ha dimostrato il flop mondiale di Barcellona, i nostri eroi sono stanchi. Sperare si può, ma soltanto sui misti di Max (200) e di Boggiatto (400), sulla rana di «Fiora» e sulla 4x200 si, Un vero peccato che per il fondo di Viola Valli l'Olimpiade sia tabù! Persino peggio va nell'atletica. Ci aggrappiamo alla marcia (Betty Perrone in pole), alla maratona di Baldini e, grazie alla crisi della specialità, al recupero di Fiona May. IN ACQUA. Pare in salute, iTCanottaggio. Un Mondiale da record nel 2002 a Siviglia (aspettando la conferma dopo Fenragosto a Milano), il 10 posto nel medagliere iridato juniores ad Atene. Le «ammiraglie» di La Mura restano il due di coppia pesi leggeri Luini-Pettinari e il 4 di coppia che ha però perso 20 giorni fa il «faro» Agostino Abbagnale. In canoa i nomi sono quelli di sempre: Rossi, Bonomi, Idem più terrazzi nello slàlom. La vela punta sul bis d'oro di Alessandra Sensini, padrona del windsurf. Nel debuttante Yngling da seguire Cristiana Monina, una delle tre protagoniste del vecchio spot-tonnentone Tim. A BERSAGLIO. Il tiro a segno si è già assicurato 5 «carte olimpiche»: ci sono Fait, Bruno e De Nicolo, non ancora un Di Donna in crisi. Ambizioni più fondate nel tiro a volo (Pellielo, Falco, Di Spigno e la Gelisio valgono piattelli dorati) ma soprattutto nell'arco, dove Frangilh è il nuovo campione mondiale. I DUELLI. Quelli della scherma (già 100 medaghe olimpiche) non dovrebbero tradirci. Cancellato il fioretto femminile a squadre, restano le certezze Vezzah (7a Coppa del Mondo vinta) e Trillini. Belle notizie potranno arrivare anclie da Montano, Tarantino, Vanni, Cassare, Sanzo, Rota, Bianco. Boxe e lotta quasi al buio, judo con lampi attesi dalla Cavazzuti (infortunatasi seriamente ieri a Bonn), dalla Scapin e da Pino Maddaloni, rinato al recente Open di Barcellona dopo un anno orribile. MULTIPLI. Sorprese in agguato, qui dove non abbiamo tradizioni. Nel pentathlon moderno Claudia Corsini è stata la prima a timbrare il visto conquistando la Coppa del Mondo 2002. Nel triathlon cresce a vista d'occhio il trio rosa Cortassa-Lanza-Gemignani. IL RESTO. Ciclismo su strada e tennis sono incognite grosse così: chi vedremo in gara, fra azzurri (sicura Silvia Farina) e non? Curiosità per il ritomo nella Mtb di Paola Pezzo a caccia del 3" oro e per quello in pista di Antonella Bellutti (ex et per 7 mesi di un movimento in piena crisi). Qualcosa di interessante comincia a riproporci la ginnastica: Morandi e Coppolino agli anelli, Busnari al cavallo con maniglie, Cassina alla sbarra, la Colombo alla trave, la Gargano nel concorso generale. Per tutti, test decisivo dal 16 al 24 agosto al Mondiale di Analieim. Le «regine» atletica e nuoto in difficoltà il volley in ritardo. Le certezze restano le solite: scherma, canottaggio e tiro Cortassa, Gemignani e Lanza: il triathlon cresce e può regalare una bella sorpresa Baldini cerca una maratona da podio. Sopra, Paola Pezzo è mamma da novembre: ad Atene vuole essere protagonista