Inchiesta sui cristallini difettosi di Marco Accossato

Inchiesta sui cristallini difettosi ALTRI OSPEDALI, OLTRE AL GRADENIGO, HANNO UTILIZZATO QUELLE «LENTI» CHE SI OPACIZZANO Inchiesta sui cristallini difettosi I fascicolo sul tavolo del procuratore Guariniello Marco Accossato La procura di Torino ha aperto un fascicolo sui cristallini difettosi impiantati a centinaia di malati di cataratta in Piemonte, in Italia e nel mondo. Dopo l'esposto di Maria Rossetti inviato nei giorni scorsi al procuratore aggiunto Raffaele Guariniello, la magistratura intende far luce sulla vicenda. Innanzitutto: dove sono state acquistate le partite di «lenti» che si sono inaspettatamente opacizzate a distanza di mesi e anni dall'impianto? Quante marche riguardano? Quali certificazioni garantivano la sicurezza di questo dispositivo medico? E che cosa ha accertato, finora, il ministero della Salute, da tempo al corrente del problema? Altri ospedah, oltre al Gradenigo, hanno impiantato quelle «lenti» fallate. Per quasi cinque anni Maria Rossetti, che lavora in un'impresa di pulizie, ha convissuto con un velo sempre più spesso nell'oc¬ chio destro. «Via via la nitidezza diminuiva - racconta -. Mi sono rivolta a diversi oculisti, ma tutti sostenevano che il mio era un problema di sopportazione degli occhiali, che non c'era nulla di anomalo nel cristallino che mi era stato impiantato». Solo dopo molto tempo, e grazie a un oculista di un centro privato convenzionato, il dottor Fabrizio Pesce, ha scoperto che era destinata a tornare in sala operatoria per la sostituzione del cristallino difettoso. «Quando ho saputo qual era il vero problema - prosegue Maria Rossetti - ho chiesto l'intervento al Tribunale per la difesa dei diritti del malato. Mi hanno risposto che avrei dovuto sottopormi a una visita medicolegale prima della seconda operazione, e solo a quel punto avrei potuto affidarmi a un loro avvocato. Ma appena mi hanno detto la cifra della parcella ho risposto che non ce l'avrei fatta ad affrontare una spesa simile per una battaglia in tribunale». Il ministero della Salute era al corrente del problema. Nel 2002 ci fu addirittura un primo allarme durante un simposio internazionale a Philadelphia. «Quaranta pazienti nel nostro ospedale dichiara adesso il vicedirettore sanitario del Gradenigo, Marco Seminario - sono già stati rioperati. E ad ogni reintervento abbiamo inviato una dettagliata relazione a Roma, conservando il cristallino artificiale difettoso asportato». «Perché - si chiede Maria Rossetti - non siamo mai stati informati dal ministero di questo rischio? E' vero che non si rischia la vita, ma avrei evitato anni di inutili visite oculistiche, e i medici avrebbero immediatamente capito l'origine del mio disturbo dopo l'intervento del 1998, quando mi hanno sostituito il cristallino naturale con quello artificiale». E' possibile che nei prossimi giorni il procuratore Guariniello decida di convocare la signora Rossetti. E che chieda inoltre copia delle riparazioni operatorie all'ospedale Gradenigo. Quanti sono i cristallini difettosi impiantati? C'è ancora pericolo? «La marca della mia protesi è americana - dice Maria Rossetti -. Mi è stato detto dai medici che quella ditta non esiste più». «Un evento che non ha spiegazioni», sostiene il dottor Franco Anselmino, il chirurgo che nel '98 ha operato all'occhio destro Maria Rossetti senza neppure immaginare che cosa sarebbe accaduto. «Questi cristallini sono prodotti con vari polimeri sintetici che dovrebbero conservare a vita la trasparenza. Speravamo che il problema fosse risolto, dopo aver rioperato una serie di pazienti. Speravamo che nessuno ci segnalasse più quell'opacità, dopo aver interrotto nel 2000 di impiantare i cristallini delle tre o quattro marche utilizzate per circa due anni». Maria Rossetti ha inviato un esposto al procuratore Raffaele Guariniello

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