Un cantiere navale in salotto

Un cantiere navale in salotto PERSONAGGIO SERGIO BONAVENTURA Un cantiere navale in salotto IRENE CABIATI All'ottavo piano di via Breglio, da oltre vent'anni è attivo un cantiere che ha sfornato più di mille barche a vela. Piccoli scafi, da pochi centimetri di lunghezza fino a due metri. L'artefice è Sergio Bonaventura che ha trasformato casa in laboratorio. Lo studio, il salotto, persino la terrazza che si affaccia sulla città parla di questa sua passione smodata per il modellismo. Gusci molticolori, vele leggere come pizzi, il tornio, le canne da pesca che diventano alberi, scottine e cunette e pochi attrezzi necessari per ricavare da un modello di legno piccoli capolavori galleggianti di vetroresina che incantano tutti. Non sono barche qualunque: ogni guscio è la riproduzione in scala di una barca vera, quasi sempre protagonista sui campi di regata intemazionali come la gloriosa Withbread (giro del mondo) o la Coppa America: Azzurra, il Moro, Prada, Mascalzone Latino, e scintillante e aggressivo, Alinghi vincitore dell'ul¬ tima edizione. Modelli che spesso illustrano le copertine dei giornali specializzati. E' come se vedere scorrere la storia della competizione nautica d'altura, con manifesti e foto alle pareti da cui sorridono campioni indimenticabili. Bonaventura, prima, si occupava di architettura di interni e per passione costruiva modellini auto, aerei, navi. «E' stato un regalo per mio figlio Stefano ad accendere la miccia - racconta-. Una piccola deriva da far veleggiare a Finale». Ma il gioco non è abbastanza divertente se le barche non sono almeno due. Da due a mille, in vent'anni, il percorso non è stato difficile in un mondo popolato da gente che si riconosce perché parla il linguaggio universale del vento. E di vento Bonventura se ne intende essendo anche un velista accanito «Ma - precisa - faccio soltanto regate in Mediterraneo, con gli amici o gente che vuole imparare le tecniche di gara». Però sugli scaffali, fra tante coppe conquistate con i modelli ne brillano alcune vinte anche con il suo 12 metri «Freedom». Non ultimo fra i «trofei» c'è anche l'ultimo Guinness. Nel giugno scorso ha battuto un suo precedente record. Con un modello di due metri, «Great Adventure», radiocomandato da una barca appoggio, ha portato a termine la prima traversata transnazionale di altura Italia-Corsica: 57 miglia in 39 ore e 25 minuti. L'evento aveva come cornice le regate ims con i protagonisti più importanti della vela d'altura. Anche Juan Carlos,re di Spagna, a bordo del suo «Bribon» si è soffermato incuriosito di fronte allo spettacolo del barellino che puntava fiero la sua prua verso l'isola francese. E dire che non sono passati tanti anni da quando Bonaventura, con il Gruppo modellisti della Lega Navale organizzava «feroci» regate sul laghetto di Italia 61. Il futuro? La traversata intercontinentale dalla Sicilia alla Tunisia e, come modellista, un sogno: entrare nel team della Coppa America.

Persone citate: Alinghi, Freedom, Juan Carlos, Mascalzone Latino, Moro, Sergio Bonaventura

Luoghi citati: America, Corsica, Italia, Sicilia, Spagna, Tunisia