È l'estate dell'usato sicuro di Roberto Condio

È l'estate dell'usato sicuro VANNO DI MODA I GRANDI VECCHI, SIMBOLI DI UN CALCIO CON PIÙ PASSIONE, TECNICA E SERIETÀ È l'estate dell'usato sicuro Ferrara, Zola e C: «Mai stanchi di vincere» analisi Roberto Condio A furia di sentirsi chiamare «abuelo», nonno lo diventerà per davvero fra 4 mesi. Donato Gaxna da Silva, il matusa per eccellenza della liga spagnola, avrà presto un nipotino dalla sua figha maggiore eppure, a quasi 41 anni, ha ancora voglia di correre dietro a un pallone. Il 30 giugno scorso il brasiliano ha detto addio dopo un decennio al Deportivo La Coruna, adesso cerca un ingaggio per il prossimo campionato. «Sto bene e mi diverto ancora. Perché smettere?». Vorrebbe una squadra in la divisione, ma finora ha ricevuto soltanto offerte da Las Palmas, Murcia e Almeria che giocano in 2a. Donato, un nonno vero, è diventato l'esempio massimo per tutti quei calciatori che, un po' avanti con gli anni, di ritirarsi non ne vogliono proprio sapere. Anzi: più invecchiano e più si rendono conto di far parte di ima razza speciale. Professionisti seri, sportivi appassionati, giocatori tecnicamente al di sopra della media, col tempo resi ancora più tosti dall'esperienza. Un autentico lusso, in concreto, per un calcio fatto sempre più di muscoli e quantità e meno di classe e qualità. Anche a casa nostra, i grandi vecchi abbondano. Ventisei, in serie A, quelli nati negli anni '60, «favolosi» pure per il calcio. Da Marco Ballotta, portiere-capitano del Modena, pronto a festeggiare il suo 40" compleanno il prossimo 3 aprile con un gala degno dell'occasione (al «Braglia» quel giorno giocherà il Milan), a Eusebio Di Francesco e Francesco Antonioli, nati quasi in coda al 1969, che a 34 anni hanno saputo e voluto rimettersi in gioco cambiando maglia e firmando un nuovo contratto biennale rispettivamente con Ancona e Sampdoria. Alla faccia del calcio che stressa e di tanti giovanotti smidollati, per molti supemonni nostrani questa è stata (e promette di esserlo fino in fondo) un'estate esagerata, vissuta sulla cresta dell'onda. Beppe Signori, 36 anni a febbraio, sembrava sul punto di separarsi dal Bologna. Problemi con Guidolin, malumori per l'ultimo campionato pieno di incomprensioni. Poi, il chiarimento e la firma in bianco sul contratto rinnovato per un altro anno. Chissà se basterà per tagliare il vero traguardo di Beppe-gol: toccare quota 200 reti in serie A (riparte da 182). Anche Bobi Paggio, che ha giusto un anno più di Signori, ha nel mirino lo stesso obiettivo. Con il vantaggio di essere già arrivato a quota 193 e il limite di essersi concesso soltanto un altro campionato (sempre nel Brescia) prima di mollare, dopo l'ennesima operazione subita al ginocchio che ne sta ritardando la ripresa. In vetrina anche la strana coppia di bomber dell'Ancona. Nuova di zecca ma composta da due che assieme fanno 71 anni e 356 gol da professionisti: Maurizio Ganz e Dario Hubner. A difendere porte rivali, troveranno un bel po' di coetanei anche loro riciclatisi sul mercato, a caccia di situazioni e stimoli nuovi. Dell'ex romanista Antonioli s'è già detto. Dall'altra sponda della Capitale si è spostato il 37enne Marchegiani: tre stagioni da vice-Peruzzi possono bastare, il futuro si chiama Chievo. Bel salto anche per Bucci: sceso in B col Toro, ha riguadagnato la A firmando per l'Empoli. li aspettiamo tutti all'esame del campo. Intanto, a sottolineare una tendenza, è stato proprio un matusa a decidere la prima sfida ufficiale: di Ciro Ferrara, 36 anni e mezzo e 7 scudetti cuciti sul petto, il rigore che ha consegnato alla Juventus la Supercoppa. Contro, a New York, l'inossidabile napoletano si è trovato il nostro vecchio più prestigioso e ricco di record. Con 505 presenze in serie A, 126 in Nazionale e 125 nelle eurocoppe, all'inizio della sua 20a stagione col Diavolo, il campione d'Europa Paolo Maldini è legittimamente in lizza per il Pallone d'Oro. Intanto, dice la sua sull'età d'oro dei «nonni» del football: «Bispetto alpassato c'è più professionalità, ci si allena meglio e le carriere mediamente si allungano. I soldi non c'entrano. Con gli stipendi è aumentato anche il senso del mestiere, la voglia di ottenere sempre il massimo in campo, senza pensare al riscontro economico». Serietà, passione, entusiasmo e divertimento, insomma. Ingredienti che stanno alla base anche delle scelte di due grandi vecchi ex azzurri classe 1966, già diventati i simboli della serie B e della C1. Gianfranco Zola ha rinunciato ai soldi del Chelsea e alla Champions League per tornare a casa, per provare a ridare la A al CagUari. Angelo Di Livio ha in ballo una scommessa tutta viola: riportare in alto la Fiorentina. Causa infortunio, in C2 non ha potuto dare quel che voleva: ora, in CI, conta di rimediare. Anche Zola e Di Livio, pur partendo dal basso, condividono il sogno-traguardo di molti colleghi-coetanei della massima serie: imitare Dino Zoff, Pietro Vierchowod, Bicky Albertosi e Silvio Piola, protagonisti in serie A a 40 anni e più. Saggio e Signori verso i 200 gol e Maldini «vede» il Pallone d'Oro Ma in Spagna gioca un nonno vero: Donato brasiliano ex Deportivo SERIE A: 26 NATI NEI «FAVOLOSI» ANNI 60, BALLOTTA E IL MATUSA GIOCATORE DATA Dl NASCITA RUOLO* CLUB STAGIONI IN A MARCO BALLOTTA 3/4/1964 P MODENA 11 LUCA MARCHEGIANI 22/2/1966 P CHIEVO 14 ALESSANDRO COSTACURTA 24/4/1966 D MILAN 16 NESTOR SENSINI 12/10/1966 D UDINESE 12 GIANLUCA PAGLIUCA 18/12/1966 P BOLOGNA 16 ALBERTO FONTANA 23/1/1967 P INTER 7 CIROFERRARA 11/2/1967 D JUVENTUS 19 ROBERTO BAGGIO 18/2/1967 A BRESCIA 17 DARIOHUBNER 28/4/1967 A ANCONA 4 GIUSEPPE SIGNORI 17/2/1968 A BOLOGNA 12 FRANCESCO REDONE 6/6/1968 C SAMPDORIA 5 PAOLO MALDINI 26/6/1968 D MILAN 19 ANTONIO BENARRIVO 21/8/1968 D PARMA 12 MAURIZIOGANZ 13/10/1968 A ANCONA 11 MASSIMO RASTELLI 27/12/1968 A REGGINA 5 ROBERTO CEVOLI 29/12/1968 D MODENA 1 Sono nati nel 1969: Mihajlovic (D, Lazio, stagioni giocate in serie All), Bucci (P, Empoli, 7), Maltagliati (D, Ancona, 5), Fieri (P, Milan, 11), Chamot (D, Milan, 10), Redondo (C, Milan, 1), Conte (C, Juventus, 16), Couto (D, Lazio, 7), Di Francesco (C, Ancona, 9) e Antonioli (P, Sampdoria, 9) * P = portiere; D = difensore; C = centrocamplsta; A = attaccante Fili d'argento in testa e ginocchia martoriate: Saggio pensa di smettere tra un anno. Prima, però, vuole i 200 gol in serie A