Narratori all'opera, lo snobismo è finito

Narratori all'opera, lo snobismo è finito UNA RIVISTA CULT AMERICANA LANCIA UNA SFIDA: TORNIAMO A SCRIVERE RACCONTI «DI GENERE» Narratori all'opera, lo snobismo è finito Jacopo lacoboni T T N ex formidabile genio, autoiJ re di un romanzo eponimo e inventore di una casa editrice con la puzzetta al naso, compie, di tutti, l'atto più geniale: spogliarsi di sé e lanciare sulla sua ehtaria rivista una raccoltona di thriller, «storie di genere» che schierano ai blocchi miti postmoderni e macchine da bestseller. Il botteghino esulta. L'ex genio, che si chiama Dava Eggers, dice: non siamo mica snob, noi di McSweeney's. A meno che... State a sentire. McSweeney's è una rivista (e una casa editrice) di quelle che hanno l'ambizione di sfornare «i mighori scrittori americani» e in cui a ogni numero ti potresti imbat¬ tere nel «nuovo Hemingway» o, male che vada, nell'ultimo nipote di Carver. Detta legge nella New York di Washington Square e del Village, si fa discutere negli articoli di Maureen Dowd, celebra il mito della giovane bohème Usa, nuovi fricchettoni con il portafoglio pieno (stato socio-mentale che avrebbe procurato a Eggers qualche scompenso e la trama del suo nuovo romanzo). In ogni modo, cosa fanno Eggers e McSweeney'sl Nel numero di marzo annunciano, e iniziano a pubblicare con il sistema del racconto a puntate sul sito, un'antologia di «scritti thriller». Da poco più di un mese quell'antologia è, oltre che un piccolo caso sociologico-letterario, un libro benissimo piazzato nelle classifiche Usa. Uscita a inizio estate con il titolo McSweeney's Mammoth Treasury of Thrilling Tales, la raccolta è anche preceduta da ima prefazione di Michael Chabon, e qui serve un inciso. Chabon è un trentenne americano che ha vinto il Pulitzer nel 2001 grazie a un romanzo sulla storia di un ebreo fuggito da Praga a NY per sottrarsi all'occupazione nazista, ed è stato celebrato un po' ovunque, appunto, come «genio ragazzo». Nella prefazione dell'antologia scrive: «Per tutto l'ultimo anno ho annoiato i miei amici con semi-incoerenti, mal fondate e senza dubbio erronee concioni sulla sorte dell'amencan short story». Finita l'era di Chandler, Hammett, Lovercraft, cominciava, dice Chabon, un futuro incerto. Poi ha capito: il segreto era tornare a scrivere senza arricciare il naso. Così con la benedizione di Eggers il giovane Pulitzer ha iniziato l'opera, raccolto un variopinto gruppo di «scrittori di genere» e autori più «letterari», dato loro un compito: scrivere ognuno un racconto thrilling, e un imperativo: siate antisnob. Nessun altro compenso se non la soddisfazione di dire «io c'ero». Chi si poteva coinvolgere? Scorrete l'antologia: c'è Ehnore Léonard, Michael Crichton, Stephen King, Rick Moody, Nick Hornby, ovviamente Eggers. Narrativa radicai, sperimentalismo, gialloni da botteghino... Letteratura iperpop, e forse l'estremo e più paradossale snobismo.

Luoghi citati: New York, Praga, Usa, Washington