Telefono, arrivano le «bollette pazze»

Telefono, arrivano le «bollette pazze» PIOGGIA DI PROTESTE CONTRO I MAGGIORI OPERATORI E PICCOLE SOCIETÀ' Telefono, arrivano le «bollette pazze» Contratti attivati senza consenso, l'Authority indaga Luigi Grassia Arrivano le «bollette pazze». Colpa dell'attivazione non richiesta di un contratto telefonico, una spiacevole sorpresa a cui vanno incontro parecchi utenti italiani. L'Authority per le comunicazioni ha raccolto un fascicolo di quasi 14 mila casi e sta indagando con la collaborazione del nucleo di polizia distaccato presso la sua sede. Il disguido si annuncia con la lettera di un operatore di cui il destinatario non è mai stato cliente. La Stampa può testimoniare di una fattura trimestrale, riferita al periodo 22 aprile-30 giugno, che ingiunge a un non-cliente di pagare 18,25 euro. Digitato il numero verde delle compagnia, ecco il resoconto della conversazione: «Ma lei è stato contattato?». «Può darsi, ma di certo non ho firmato un contratto». «Ah ecco, stia tranquil¬ lo, il contratto le arriverà in seguito». «Ma come, prima mi mandate la fattura da pagare e poi il contratto che sapete che io non ho firmato?». «Ah, va bene, allora annulliamo la fattura». Resta da chiedersi che cosa capita ai non-clienti timidi o rassegnati a subire. È anche importante verificare se si tratta di casi isolati, di errori (che possono sempre succedere) oppure di tentativi frequenti di forzare la volontà dagli utenti. Infine bisogna capire come difendersi. La prima telefonata di verifica la facciamo col presidente di Federconsumatori, Rosario Trefiletti. A questo punto possiamo rivelare che la compagnia dell'esempio citato è la Windyinfostrada. «Il fenomeno riguarda Wind ma anche altre compagnie - dice Trefiletti - per esempio Telecom quando cercava di imporre il suo piano TeleconomY24 a chi non lo aveva richiesto. Ogni volta che capita noi mandiamo una lettera al gestore, che in genere si scusa e dice che non lo farà più». L'Authority conferma l'esistenza del fenomeno ma non si sbilancia nel trarre conclusioni perché c'è un'inchiesta in corso. Le segnalazioni, arrivate nel tempo da varie associazioni di consumatori, ammontano a 3000-3500 e riguardano diverse compagnie, ma con Wind e Telecom più rappresentate delle altre. E' probabile che ciò dipenda semplicemente dal fatto che sono le due più grandi. C'è poi un dossier di circa 10 mila segnalazioni, consegnato da Telecom e tutto relativo a presunte attivazioni indesiderate di contratti WindInfostrada. In aprile l'Autorità ha regolato con una delibera come deve avvenire il passaggio di un cliente da una compa- gnia all'altra e da allora ha verificato un netto calo nelle segnalazioni di presunte irregolarità. Tuttavia, la telefonata con Wind di cui abbiamo riferito è di pochi giorni fa. Wind ha osservazioni da fare sia sul caso specifico sia sul fenomeno generale. Innanzitutto ha disattivato il contratto non gradito prima di sapere che la Stampa se ne sarebbe occupata. La spiegazione è che potrebbe essersi trattato di un errore, di una omonimia, o anche (ma Wind lo dice come pura ipotesi) di un'attivazione illecita, da parte dei sub-agenti che vanno a caccia di nuovi clienti per conto della società. Se casi del genere si verificano, la compagnia si rivale su chi le ha causato un danno di immagine. All'Authority segnalano inoltre che non sempre il cliente che si lamenta di tali episodi ha ragione: a volte qualcuno si dimentica o cambia idea, oppure il padre non sa che il figlio ha firmato il contratto. Eppure casi veri di attivazione non richiesta avvengono. Come ci si difende? La prima cosa da fare è chiamare il numero verde della compagnia. Se non basta ci si può rivolgere a un'associazione di consumatori oppure all'Authority, sito www.agcom.it, cliccando su «Servizi non richiesti». Enzo Cheli, presidente dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. L'Authority ha già raccolto ben 14 mila denunce di contratti fasulli

Persone citate: Enzo Cheli, Luigi Grassia, Rosario Trefiletti, Trefiletti

Luoghi citati: Telecom