Per gli Usa è dì Al Qaeda la bomba all'ambasciata di Paolo Mastrolilli

Per gli Usa è dì Al Qaeda la bomba all'ambasciata L'ATTENTATO ALLA SEDE DIPLOMATICA GIORDANA CHE HA PROVOCATO ALMENO DICIASSETTE MORTI Per gli Usa è dì Al Qaeda la bomba all'ambasciata Bush: in Iraq abbiamo fatto progressi, resteremo finché sarà necessario Paolo Mastrolilli NEW YORK Potrebbe esserci l'ombra di Al Qaeda, secondo gli americani, dietro l'attentato di giovedì a Baghdad contro l'ambasciata giordana che ha fatto almeno 17 vittime, mentre un altro soldato degli Stati Uniti ha perso la vita negli scontri che sono continuati anche ieri. Il presidente Bush, però, ha ' dichiarato che nei cento giomi dalla fine della guerra «abbiamo fatto buoni progressi», e ha ripetuto che le forze resteranno sul terreno «per tutto il tempo necessario a sconfiggere i terroristi». Il generale Norton Schwarz del Comando centrale ha detto che i suoi uomini stanno indagando sul possibile coinvolgimento nell'eplosione di giovedì del gruppo Ansar al Islam, una formazione fondamentalista che prima della guerra aveva creato un campo di addestramento nel nord del paese, all'interno della zona controllata'dai curdi. Il segretario di Stato Powell aveva accusato questo gruppo di essere l'elemento di contatto tra al Qaeda e il vecchio regime di Saddam, e gU americani avevano bombardato le sue basi all'inizio del conflitto. Secondo il Pentagono, però, gli uomini sopravvissuti di Ansar al Islam sono ancora in Iraq, e la tecnica utilizzata nell'attentato potrebbe rivelare la loro responsabibtà, anche se fonti diplomatiche di altri paesi hanno espresso dubbi. Comunque lyad Allawi, capo del comitato per la sicurezza nel Consiglio governativo iracheno nominato dagli americani, ha detto che gli organizzatori dell'attentato verranno trovati presto: «Hanno lasciato degli indizi che ci consentiranno di prenderli». Nel frattempo, però, continuano anche gli agguati della guerriglia. Un soldato americano è stato ucciso giovedì notte nel quartiere occidentale di al Mansour a Baghdad mentre faceva la guardia, e un altro sarebbe morto ieri a Tikrit, ma la notizia e le circostanze non sono ancora state confermate. Le forze di occupazione hanno lanciato un raid nel mercato della città dove era nato Saddam, contro un gruppo di persone sospettate di partecipare al traffico di armi. I sospettati stavano scaricando dei mitragliatori Kalashnikov quando gli americani hanno attaccato, uccidendo almeno due iracheni. All'ospedale di Tikrit, però, dicono di aver ricevuto i corpi di almeno sei morti. Altri due attacchi sono avvenuti contro gli americani in zone diverse, dove continua la caccia a Saddam, che secondo i generab ormai è braccato. Tre soldati sono rimasti feriti nell'area di al Amariya, sessanta chilometri ad ovest di Baghdad, quando una mina è esplosa sotto il loro mezzo. La città si trova appena a sud di Fallujah, dove in passato si era concentrata la resistenza all'occupazione. Altri tre americani della Quarta divisione di fanteria sono stati feriti sempre a Tikrit, dove era in corso un'operazione per colpire gli alleati di Saddam e cercare l'ex Baiss. In questo clima, ricevendo al ranch di Crawford il capo del Pentagono Bumsfeld per discutere il futuro assetto delle forze armate, Bush ha detto che la coalizione sta facendo «buoni progressi» in Iraq, e ha rotto il ghiaccio con la Germania ringraziandola per il ruolo che sta assumendo in Afghanistan. Il presidente ha parlato delle ultùne vittime dicendo che «noi soffriamo quando perdiamo delle vite». Ma poi ha aggiunto che la strategia adottata in Iraq fa parte della più ampia guerra al terrorismo: «Io non dimentico la lezione dell'I 1 settembre. Per difendere l'America dobbiamo garantire la sicurezza del territorio nazionale, ma anche andare a colpire i terroristi dove si trovano, prima che loro possano colpire noi». Quindi il capo della Casa Bianca ha detto che i costi del conflitto si sapranno solo l'anno prossimo, ha evitato previfeioni su quante vittime ci potranno ancora essere, e non ha commentato le dichiarazioni del generale Bicardo Sanchez, capo delle forze sul terreno, secondo cui gli americani resteranno in Iraq per almeno due anni. Bush ha anche nominato Thomas Foley, un finanziatore della sua campagna elettorale, come capo del settore industriale pubblico dell'Iraq che impiegava olre mezzo milione di persone. Foley guiderà la sua privatizzazione. Il presidente ha detto che «1' Iraq è più sicuro», ma intanto l'obitorio di Baghdad ha rilasciato informazioni poco incoraggianti sul livello della criminalità cittadina: nel luglio del 2002 aveva contato 10 morti per ferite da arma da fuoco, ma il mese scorso il numero di questi omicidi è salito a 470. I combattimenti principali a Baghdad sono finiti da cento giorni, ma i militari Usa non possono ancora abbassare la guardia Un soldato americano monta la guardia alle dodici persone arrestate nel corso di nuovi raid a Tikrit

Persone citate: Allawi, Bicardo Sanchez, Bush, Foley, Norton Schwarz, Powell, Thomas Foley