Curto: Tunica risposta potrà venire dal Csm

Curto: Tunica risposta potrà venire dal Csm Curto: Tunica risposta potrà venire dal Csm intervista Fabio Poietti MILANO DOTTOR Angelo Curto, il portavoce di Forza Italia Sandro Bondi dice... «Figuriamoci se mi metto a commentare le dichiarazioni di un politico». Aspetti di sentire. Dice che vuole una commissione d'inchiesta per accertare se «opera nel nostro Paese una associazione a delinquere a fini eversivi, costituita da parte della magistratura». «Sono le solite insolenze. Non è la prima volta che arrivano, anche da livelli più alti dell'onorevole Bondi. Di fronte a certi attacchi il Csm ha già risposto. Sono sicuro che lo farà ancora». Ha intenzione di rivolgersi al Csm? «Questo lo valuteremo nei prossimi giorni. Di sicuro non ha senso difendersi individualmente da certi attacchi. Anche perché, in questo caso come in altri, si parla più ampiamente di magistratura». Lei in questi giorni è il procuratore capo reggente a Milano. Che clima c'è tra di voi, al quarto piano? «Un clima di grande serenità. Non vedo perché dovrebbe essere diverso. Continuiamo a fare il nostro lavoro. Al resto, ci penserà il Csm. Lo ha già fatto il 24 luglio, quando si è espresso per sottolineare la nostra collaborazione agli ispettori che ci ha mandato il ministro Castelli. Se è il caso, lo farà anche stavolta». Perché, crede che non sia il caso? La maggioranza di governo dice che siete delle «toghe rosse», che basta leggere le motivazioni del giudice Carfì... «Toghe rosse? Non è nuova nemmeno questa. Ma scusi: se questi imputati fossero stati Il procurareggente «Solite insormai ci sabituati. Esenso difeindividualda certi a ore di Milano olenze, amo non ha ndersi mente tacchi» assolti, cosa avrebbero detto? Che siamo dei giudici di destra? Ma via, la giustizia non è né di destra né di sinistra. . Diciamo piuttosto che non si vuole accettare lo Stato di diritto. Ma se è così, si apre la strada solo alla giustizia amministrata con le proprie mani...». I difensori degli imputati e quasi tutte le forze di governo, dicono che quelle motivazioni sono «destabilizzanti», che si tratta di una «sentenza politica» e che «dietro c'è un disegno per delegittimare Berlusconi». Replica? «Non possiamo impedirgli di parlare, c'è lo Stato di diritto. Però, leggendo e rileggendo quelle pagine, ho la sensazione che questa sentenza non solo è stata ben motivata ed è esauriente rispetto alla complessità di questo processo. Ma noi in Procura, riteniamo che questa sentenza resisterà anche di fronte ad eventuali appelli». Quindi siete soddisfatti? «Più che soddisfatti». E se avessero ragione quelli che sostengono che la competenza del processo era Perugia? I suoi sostituti Boccassini e Colombo sono sotto inchiesta a Brescia... «La sentenza ha ribadito una volta di più la competenza milanese a giudicare questi fatti. Non è la prima volta che i giudici si esprimono a riguardo, ma quanto da loro scritto rimane un documento importante. Hanno messo un punto fermo sulla competenza di Milano». Quindi per voi non c'è più partita. La storia è chiusa. «Valuteranno i pm. Del resto ci sono dei filoni di indagine ancora tutti da esplorare». Sempre che non se ne riparli a settembre, con la commissione d'inchiesta sulla ((magistratura eversiva». «Facciano pure. Il Parlamento è sovrano». Il procuratore reggente di Milano «Solite insolenze, ormai ci siamo abituati. E non ha senso difendersi individualmente da certi attacchi»

Persone citate: Angelo Curto, Berlusconi, Boccassini, Bondi, Carfì, Castelli, Curto, Dottor, Fabio Poietti, Sandro Bondi

Luoghi citati: Brescia, Milano, Perugia