A Torino altri due orologi della rapina milionaria

A Torino altri due orologi della rapina milionaria A GENOVA ERA STATO SEQUESTRATO UN PATEK PHILIPPE DA 150 MILA EURO, UNO DEGLI OLTRE DUECENTO PEZZI PREGIATI RUBATI A GINEVRA LO SCORSO MAGGIO A Torino altri due orologi della rapina milionaria «De Grisogono» nella cassaforte di un orafo Angelo Conti Passano da Torino le «storie» degli orologi rubati lo scorso 24 novembre al Museo Nazionale dell'Orologeria di Ginevra, in Svizzera, un colpo da oltre 20 milioni di euro. Dopo aver recuperato il Fatele Philippe Sky Moon da 150.000 euro, i carabinieri della compagnia San Carlo hanno sequestrato due preziosi «De Grisogono» neDa cassaforte di un orafo con bottega in centro città, mentre di altri 24 orologi (di marche svariate, tutti di grandissimo prestigio) sono state trovate solo le tracce perché, passando da Genova, sono finiti da Torino ad Hong Kong dove sarebbero già stati battuti in un'asta pubblica. Mancano all'appello ancora 207 pezzi, ma il Nucleo Tutela Patrimonio Artistico dei carabinieri li sta cercando da queste parti. Oltre allo Sky Moon sono dunque ancora sotto la Mole due «De Grisogono», splendidi prodotti della giovane casa ginevrina del libanese Fawaz Grousi che ha come testimonial le top model Kate Moss ed Elena Christensen. I due orologi da polso sono stati sequestrati in una cassaforte che era nella disponibilità dell'orafo Giovanni Candeloro, il proprietario del negozio di piazza Palazzo di Città 6 che si sta rivelando il personaggio cardine dell'intero affare. Nuovamente da valutare sarà, probabilmente, anche la posizione del collezionista Massimiliano Salerno, considerato «complice» del Candeloro nella ricettazione dello Sky Moon. La conferma che i due «De Grisogono» provengono dal furto compiuto al Museo dell'Orologeria Svizzera dovrà comunque arrivare da una «perizia» degli esperti indicati dalla maison ginevrina, che saranno a Torino solo a settembre. Quanto ai 24 orologi finiti ad Hong Kong l'inchiesta torinese è solo ai primi passi. Il robusto lotto di «segnatempo» ha sostanzialmente seguito lo stesso percorso del Patek Philippe Sky Moon, transitato prima in botteghe torinesi e poi finito nel capoluogo ligure, dove è stato recuperato dai militari. L'aggancio non è però riuscito per gli altri 24, rapidamente trasferiti su una piazza esotica, lontana dai controlli di carabinieri, pohzia cantonale ed Interpol. Un capitolo nuovo si è intanto aperto sulle «garanzie» degli orologi. Quella che accompagnava il Patek Philippe è alla fine risultata falsa. Non era altro che la copia scannerizzata di un'altra garanzia sulla quale erano stati corretti a mano alcuni numeri, ma che riportava alcuni errori relativi al calibro dell'orologio. Non è ancora chiaro chi abbia realizzato quel¬ la contraffazione, ma i carabinieri stanno indagando sul ruolo avuto da Felice Marinelli, titolare della gioieUeria Rowan di via Andrea Doria (già denunciato alla magistratura), nella cui disponibilità sono state trovate numerose altre garanzie «scannerizzate» con la stessa tecnica usata per lo Sky Moon. Inoltre, il collezionista Salerno aveva dichiarato al magistrato che Candeloro aveva acquistato il preziosissimo cronografo (valore di mercato sui 150.000 euro) proprio dal Marinelli. Ma quel è dunque il rapporto fra orafo ed orologiaio? Anche perché Marinelli ha negato di essere stato lui il «venditore» del pregiatissimo pezzo. Non dovrebbe restare un mistero nemmeno la scatola originale dello Sky Moon, che sarebbe stata sempheemente «riciclata» dopo essere stata usata per vendere un altro orologio originale. Ventiquattro modelli sarebbero transitati in città prima di finire a Hong Kong, dove sono stati venduti in un'asta pubblica Lo «Sky Moon» Patek Philippe è uno dei pezzi rubati lo scorso novembre al Museo Nazionale dell'Orologeria dì Ginevra