Fidejussioni fantasma La Procura di Roma indaga: truffa e falso di Guglielmo Buccheri

Fidejussioni fantasma La Procura di Roma indaga: truffa e falso CALCIO-CAOS. GLI SVILUPPI DEL CAPITOLO ISCRIZIONI Al CAMPIONATI Fidejussioni fantasma La Procura di Roma indaga: truffa e falso Ieri i carabinieri hanno compiuto perquisizioni nei quartieri generali della squadra giallorossa di Sensi, del Napoli di Naldi e della Spai Guglielmo Buccheri ROMA L'arrivo dei carabinieri neìla palazzina degli uffici amministrativi di Trigoria segna il punto d'avvio del nuovo capitolo calcio e procure: è da poco passata l'ora di pranzo quando i militari (su mandato del procuratore aggiunto di Roma, Ettore Torri) bussano alla porta della dottoressa Claudia Mazzoleni, consulente economica della Roma e incaricata di seguire il percorso che ha portato la società giallorossa all'iscrizione del prossimo campionato. Le fedejussioni «fantasma», da ventiquattr'ore, fanno parte di un fascicolo aperto dalla Procura di Roma con l'ipotesi di reato che parla di truffa e falso in atto privato e alla «perquisizione» (sono stati acquisiti tutti i documenti relativi alle garanzie per l'iscrizione al campionato) nel quartier generale della Roma, nel pomeriggio di ieri sarebbero seguite quelle negli uffici del Napoli e della Spai, nelle sedi delle altre società sportive coinvolte nel caso-Sbc. La magistratura ordinaria cercherà di capire se, come e da chi sono stati contraffatti i documenti con il logo della piccola società finanziaria marchigiana e la firma dell'ex amministratrice della Sbc, Cinthya Ruia. «Le società sportive conoscono chi gli ha dato le garanzie (circa 26 milioni di euro complessivamente, ndr)», afferma Franco Jommi, amministratore unico della Sbc che ha dato il via all'inchiesta dichiarando nulle le fidejussioni a nome della sua società. «Siamo in presenza di un truffatore imperfetto che conosceva bene, ma non benissimo le vicende della Sbc spa», così il legale di Jommi e, mentre Sensi e il patron del Napoli, Salvatore Naldi, continuano a parlare di «una truffa ai loro danni», si fa avanti anche uno scenario da resa dei conti all'interno della stessa Sbc spa. Ieri, il giovane imprenditore marchigiano Franco Jommi era a Roma per mettersi a disposizione della Procura e dell'Ufficio Indagini della Figc (non essendo un tesserato potrebbe anche fame a meno), non prima di aver portato anche alla Banca d'Italia copia della sua denuncia. Da chiarire, infatti, anche la posizione di una società della quale il professionista napoletano Amedeo Santoro, oggi procuratore generale della finanziaria Interfin, sostiene di essere il reale proprietario del pacchetto di maggioranza che non può utilizzare per un contenzioso civile e penale con Jommi. Tre sono, dunque, le inchieste parallele su un caso che per la giustizia sportiva dovrà chiudersi in tempi brevissimi. Ad indagare la Procura di Roma, l'Ufficio Indagini della Federcalcio e la Consob (la Roma è una società quotata in Borsa). Sensi, Naldi, il patron della Spai e il presidente della Coviosc, Salvatore Pescatore, saranno ascoltati nelle prossime ore, ma prima c'è da chiarire la figura di due mediatori (un commercialista napoletano per il Napoli e un broker anconetano per la Roma) che avrebbero consegnalo di perso¬ na le fidejussioni ai dirigenti delle società sportive. Perfetta buona fede, leggerezza o complicità da parte di Roma, Napoli e Spai, i quesiti a cui dare risposta. Primo passo è capire chi avrebbe falsificato la firma di Cinthya Ruia, non più in carica all'interno della Sbc S.p.A. ormai da qualche mese, sui documenti presentati poi come fideiussioni per la regolare iscrizione al campionato. «Siamo in presenza di un truffatore imperfetto che conosceva bene, ma non benissimo le vicende della società», ripete il legale di Franco Jommi. E che si sarebbe intascato la commissione (dal 2 al 5 per cento) per il totale delle fideiussioni (circa 26 milioni di euro). «Il Napoli ha fatto al 100 per cento tutto correttamente, rispettando le regole. Da un punto di vista civile, cioè della documentazione presentata, e sportiva siamo perfettamente in linea» sottolinea il direttore generale Nicola De Leva, ascoltato dall' ufficio indagini della Figc. La magistratura ordinaria cercherà di capire se, come e da chi sono stati contraffatti i documenti con il logo e la firma dell'ex amministratrice della Sbc, la piccola società finanziaria marchigiana «I club conoscono chi ha dato loro le garanzie» sostiene Franco Jommi, amministratore unico della fiduciaria che ha portato copia della sua denuncia anche alla Banca d'Italia. Da chiarire la figura di due mediatori I carabinieri davanti al ritiro romanista di Trigoria

Luoghi citati: Napoli, Roma, Trigoria