Divi tv tra il sole e le nuvole «La gente ha fiducia in noi» di Fulvia Caprara

Divi tv tra il sole e le nuvole «La gente ha fiducia in noi» I «MAGHI» DELLE PREVISIONI Divi tv tra il sole e le nuvole «La gente ha fiducia in noi» Caroselli: mi chiedono quando fare il bucato o cominciare un viaggio Giuliacci: siamo come gli americani, temiamo i disastri atmosferici personaggi Fulvia Caprara ROMA DELL'indimenticato colonnello Bemacca ricorda soprattutto due cose; ((Appena mi conobbe e seppe che avevo un fighe piccolo mi regalò un orsacchiotto di peluche, poi mi disse "diventerai molto più famoso di me, però, se fossi in te, porterei sempre con me un ombrello"». Una raccomandazione, sorride Guido Caroselli, che non si riferiva al tempo atmosferico ma ai pericoli della notorietà ed era, come sempre, azzeccatissima. Cinquantasette anni, uomo meteo del Tgl, approdato alla tv di Stato nel dicembre del '79, dopo aver abbandonato le stellette di ufficiale dell'Aeronautica («non mi piaceva l'idea di andare in video in divisa»). Caroselli ci tiene a sottohneare che, a differenza di quello che pensano in tanti, «il nostro lavoro non è guardare le steUe». Eppure, oltre alle informazioni che circolano su Internet, alla consultazione deUe mappe, agh studi e ai confronti, «è importante il proprio bagaglio personale, un po' come quando si va a fare la spesa: si comprano tutti gh ingredienti, ma poi la ricetta è di chi cucina». I risultati, invece, cioè le previsioni più o meno giuste, appartengono al pubblico che, divenuto negh ultimi anni sempre più attento ah'argomento, ha trasformato gh uomini meteo in vere telestar. Amate, seguite, riconosciute per strada, invase dalla pesta: «Ricevo lettere continuamente - dice Caroselli -, con le richieste più varie: da chi deve decidere quando fare il bucato e chi deve intraprendere un viaggio. Capisco che c'è il bisogno di stabilire un rapporto con una persona che dia fiducia». E dire che noi italiani, secondo Caroselli, «abbiamo sempre avuto im rapporto distratto con la natura: non ho mai sentito nessuno, soprattutto fra chi vive neUe grandi città, rahegrarsi nel sapere che verrà a piovere». Un canale tutto dedicato al meteo servirebbe anche a sviluppare questo tipo di coscienza, evitando che il pubblico finisca per affidarsi solo ai siti Internet, dispensatori di «previsioni come fossero monete di slot-machines». Per fare i meteorologi, precisa Mario Giuliacci, divo del meteo di casa Mediaset, dal '97 sugh schermi del Tg5 e perfino gratificato dall'imitazione dei ragazzacci di «Striscia», ((bisogna essere laureati in fisica con specializzazione in fisica deU'atmosfera, altrimenti si è solo venditori di fumo». Sessantadue anni, un fighe, Andrea, che cura le previsioni del tempo per «Studio Aperto», Giuliacci ha un suo preciso motivo di fierezza: «Ho sempre puntato alla massima semplicità del linguaggio, ho cercato di abbattere quel "meteo-burocratese" per cui invece di dire che ci saranno piogge e temporali si preferisce usare formule come "precipitazioni sparse" e "fenomeni temporaleschi"». Per azzeccare la previsione, fa sapere Giuliacci, non servono questi termimi (per altro messi ah'indice nel suo vademecum «Lo stupidario meteorologico»), ma è invece importante «l'intutito, quell'asso di briscola, quel tocco d'inventiva» che il bravo meteorologo non deve mai trascurare. Ricordando, naturalmente, che si parla sempre di ((previsione e non di certezza meteorologica)). Tutti temi che, negh ultimi tempi, hanno acquistato gran peso neh'orizzonte d'interessi degh italiani: «1 motivi sono semplici: prima di tutto, grazie all'informatica, è di molto aumentata l'attendibilità deUe previsioni; poi, nell'ultimo decennio, in Italia si è affermata la sindrome americana. ovvero, da una parte, il timore di episodi atmosferici devastanti e dall'altra la mania di ottimizzare il tempo libero che vuol dire anche andare fuori per il weekend, pretendendo la certezza che ci sarà il sole. E poi c'è anche un altro elemento: la curiosità, a volte anche un po' morbosa, di quelli che ascoltano le dichiarazioni degh esperti per poi vedere se ci hanno preso oppure no». Un talento che certe ve te riguarda anche i diretti interessati: «Mi piace andare a vela dice Paolo Sottocorona, esperto meteo della 7 -, e conoscere i modi per capire come si evolve il tempo naturalmente aiuta». A parte le battute di china estivo, Sottocorona, 55 anni, sposato, separato, padre di due figh, coltiva fin dal '72 la sua passione meteorologica e, dopo la fomiazione in Aeronautica, è apparso in video per la prima volta neU'86, a «Unomattina». Poi, a un certo punto, ha scelto di fare il meteorologo «free-lance», ha lavorato a «Geo», a Tmc e ora, sugh schermi della 7, fa previsioni in cui hanno peso, accanto alle informazioni provenienti da satelliti e computer, «la sensibilità e il fiuto che rendono l'esperienza umana sempre più attendibile di quella deUe macchine. Perchè i computer sono efficientissimi, ma non hanno il buon senso, nei invece sì». L'unica previsione che ammette di aver sbaghato riguarda la nascita di un canale solo meteo in Italia: «Già 10 anni fa pensavo che l'interesse per l'argomento fosse talmente cresciuto da giustificare una tale novità. Non è stato così, anche se siamo sempre più vulnerabili alle stranezze climatiche che si verificano di continuo». E i meteorologi? «Beh, il nostro rischio è sempre quello di essere considerati come i sohti grilli parlanti». Sottocorona de «La7» «I computer sono efficientissimi, ma non possiedono il buon senso Noi, invece, sì» Boom anche su Internet Aumentano i siti che dispensano elaborazioni pertuttii luoghi Guido Caroselli, che racconta il tempo su Raiuno ^ Mario Giuliacci di casa Mediaset Fabio Fazio pronto per Raitre

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