FELICITA' E' DISEGNARSI LE LENTIGGINI

FELICITA' E' DISEGNARSI LE LENTIGGINI NUOVA MODA DI BELLEZZA FELICITA' E' DISEGNARSI LE LENTIGGINI Giovanna Zucconi VERRÀ' l'estate in cui andranno di moda i foruncoli, e prima o poi anche quella della cellulite supertrendy. Per quest'anno dobbiamo accontentarci della notizia che «tornano in auge le lentiggini». Con tutto il rispetto per i lentigginosi, da Pippi Calzelunghe a Nicole Kidman: embè? Le gentildonne americane del Settecento usavano orina di giovinotto per sbiadirle, le loro bis-bis-bisnipoti se le pitturano sul naso con apposita matita appositamente messa in commercio: quella che nei senli dei secoli è stata considerata un'imperfezione, diventa merce da profumeria. E cosi, ben due industrie girano a regime: quella della bellezza sforna un nuovo indispensabile prodotto, quella dell'informazione riempie qualche pagina altrettanto imperdibile. Tutti contenti, dalla rivista per ragazzine YM («We love freckles», lentiggini che passione) a The Ottawa Citizen («Freckle faces are fabulous»), fino al direttore artistico della Lancòme Ross Burton che ha spedito sul mercato le matitone per puntinarsi la faccia con uno slogan irresistibile: la lentiggine è libertà. «Libertà dal fondotinta, libertà di essere se stesse». Caspita. È un bel sollievo per le generazioni di audaci che haimo escogitato definizioni fin troppo liriche, pur di nobilitare le aborrite macchioline, segno di plebea vita all' aperto - dai (baci degli angeli» degli inglesi al «merletto amoroso» dei soliti sdolcinati francesi. E ancora di più per le generazioni di audacissime che pur di liberarsene si sono impiastricciate di pozioni di semi di fieno, fiori di sambuco, poltiglie gessose, infusi di corteccia di betulla e zolfo, giù giù dalla cosmesi alchimistica fino al laser e al retinolo della nostra tecno-bellezza. Talvolta rimettendoci la pelle nel senso più ampio del termine; talaltra salvandosela, nelle epoche in cui nei, voglie e lentiggini erano mai-chi di stregoneria e non marchi di fabbrica. Niente di più facile, oggi, che produrre prove a sostegno delie simpatiche macchioline. Primo: l'unica donna che James Bond ha mai sposato era una rossa lentigginosa. Secondo: Harry Potter ha successo perché ha le lentiggini. Terzo: hanno adomato volti di star, da Katharine Hepbum, impietosamente bollata al debutto come «quel sacco di ossicini tenuti insieme dalle lentiggini», alla nostra immarcescibile ragazzina Rita Pavone, a Lucy Liu (ma le sue sono finte) in Charlie's Angels. Quarto: le hanno in pochi, quelle naturali, il trequattro per cento deDa popolazione, dunque sono «esclusive», dunque sono desiderabili. Quinto: spentane fra i cmque e i quarantanni, dopo no, cpiindi sono segno di giovinezza. Eccetera. Bisogna sbrigarsi con 'ste lentiggini, però. Vengono prendendo il sole, e a furia di dirci che gli ultravioletti fanno male, condanneranno all'estrazione anche i puntolini di melanina... Nel frattempo, la moda si diffonde: e non sarà mica un caso, che «spot» significhi sia «macchia», sia la pubblicità per venderla.

Persone citate: Giovanna Zucconi, Harry Potter, James Bond, Katharine Hepbum, Lucy Liu, Nicole Kidman, Pippi Calzelunghe, Rita Pavone, Ross Burton

Luoghi citati: Ottawa, Quarto