Il modulo-Real fa proseliti di Bruno Bernardi

Il modulo-Real fa proseliti CRESCE IL NUMERO DELLE SQUADRE CHE SI ISPIRANO ALLA FORMULA LANCIATA DA DEL BOSQUE Il modulo-Real fa proseliti Lo ha adottato anche il Trap in azzurro analisi Bruno Bernardi IL Real Madrid style 2002-03 fa proseliti in Europa e si sta propagando, a macchia d'olio, in Italia, dalla serie A alla B, anche se poche squadre hanno bocche da fuoco che possono reggere il confronto con Ronaldo, Raul, Beckham, Figo e Zidane e se il nuovo tecnico, per farli giocare tutti e cinque insieme, dovrà inventare un modulo che si sposi con le loro caratteristiche. Dopo il Manchester United, che lo utilizzava da tempo, anche il et Trapattoni aveva adattato il 4-2-3-1 di Del Bosque alla sua Nazionale fin dall'inizio di questo 2003. Una svolta. Marcello Lippi ha fatto altrettanto a New York nella sfida di Supercoppa di Lega vinta ai rigori sul Milan. Era una Juventus sperimentale, che privilegiava la tecnica sulla condizione atletica ancora approssimativa. Puntando al risultato, Lippi ha provato schemi che potranno essere utili in campionato e in Champions League, a patto di non smarrire gli equilibri. Miccoli utilizzato lungo l'out destro è la soluzione più interessante. Il piccolo bomber può essere una mina vagante, un elemento capace di imprimere all'azione un fulmineo ribaltamento. Miccoli è un valore aggiunto che andrebbe sfruttato fin da subito anche se, in certe gare in cui prevale ima tattica più prudente, Camoranesi (o Zambrotta), si fanno preferire come estemi. C'è da dire che con il 4-3-2-1, Lippi aveva impartito ima lezione a Del Bosque nella memorabi¬ le partitissima di ritomo al Delle Alpi, vinta dai bianconeri 3-1 sul Real Madrid. Ma Lippi sa bene che quella sera oltre ai meriti di una Juventus mostruosa, ci fu il concorso della fortuna: Buffon parò un rigore a Figo. Il modulo Real impressionò Lippi che da sempre privilegia il pressing e il gioco d'attacco. Ora, con un Miccoli in più in organico, l'ha adottato in Supercoppa e potrebbe farlo ancora. Al Giant's Stadium, nella ripresa, Lippi ha sostituito Miccoli con Camoranesi, Del Piero con Di Vaio e luliano con Ferrara, cambi legati al calo dei titolari e che, nella lotteria dei rigori, si sono rivelati un temo vincente. Per tenere sempre più vivo l'interesse degli appassionati, il calcio ha bisogno di spettacolarizzarsi e la filosofia madridista, secondo la quale il rischio paga più del mordi-e- fuggi, ha trovato proseliti. C'è da dire che il Milan, con un 4-3-1-2 più reahsta di quello del Real Madrid, aveva già una squadra spiccatamente offensiva e ricca di piedi buoni. Un modulo assai dispendioso sotto il profilo energetico. Dopo un girone di andata brillante e il titolo invernale, la squadra di Ancelotti non ha trovato la stessa continuità di rendimento, nonostante il turn-over. Ma alla fine, dopo aver tirato i remi in barca, tagliata fuori dalla corsa scudetto, si è presentata a Manchester più fresca, tonica e «affamata» di una Juventus psicologicamente appagata dallo scudetto e tatticamente condizionata dall'assenza di Nedved. In B, occhi puntati sul 4-3-3 che Ezio Rossi, quando Finga sarà pronto, varerà per un Toro protagonista della lotta per la promozione. A Trieste, Rossi aveva prodotto un calcio-show e vuole ripetersi in granata. Il Toro sarà la squadra da battere, un ruolo che piace al nuovo allenatore. Insomma, va di moda anche nella cadetteria la «griffe» Real Madrid che aveva funzionato la stagione scorsa: non conta quanti gol si subiscono, conta segnarne imo più dell'avversario.