«No allo spezzatino della Cirio» di Federico Monga

«No allo spezzatino della Cirio» PRESSIONE SULLE BANCHE PER TROVARE UNA FIDEJUSSIONE DA 12 MILIONI PER PROSEGUIRE L'ATTIVITÀ' «No allo spezzatino della Cirio» Marzano: sì alla Prodi bis. Oggi decide il tribunale Federico Monga Per Cirio Del Monte e Cirio Finanziaria si apre la via di salvataggio dell'amministrazione straordinaria. Il salvagente per evitare il fallimento sarà chiesto anche per la Cirio Holding. Ieri il ministro per le Attività Produttive Antonio Marzano, al termine della riunione con sindacati, associazioni agricole e Walter Bellantoni, amministratore delegato di Cirio Del Monte, ha annunciato il via libera alla Prodi-bis. Oggi saranno resi noti anche i nomi dei commissari e il tribunale civile di Roma, a partire dalle ore 11, si riunirà in camera'di consiglio per verificare la presenza dei requisiti per procedere con l'iter dell'amministrazione straordinaria. La macchina si è messa dunque in movimento. La nomina dei commissari è giudicata dalle parti in causa strategica per il futuro del gruppo e anche per gli obbligazionisti. Le richieste sia dalle parti sociali che dai partiti sono numerose. C'è attesa per verificare se la scelta sarà politica oppure se Marzano si affiderà a un gruppo di tecnici. Di sicuro saranno tre. «Per la complessità della vicenda - ha spiegato il ministro - e per il vasto numero di aziende coinvolte è necessaria una tema». Uno si occuperà dell'aspetto finanziario, un altro della parte industriale e un terzo sarà un esperto in materie legali. Durante la riunione Marzano ha dettato le linee guida del futuro aziendale fissando importanti paletti. «Mantenere la continuità gestionale e l'unità dell'azienda che dovrà rimanere in mani italiane». Un chiaro altolà alle ipotesi di spezzatino che nei giorni scorsi erano state auspicate da più di un imprenditore del settore, interessato ad acquistare alcuni rami di attività, soprattutto quei marchi che continuano ad avere ancora una buona penetrazione nel mercato. Che si cerchi un imprenditore o un gruppo di imprenditori disposti a rilevare nel complesso la Cirio, conferma la volontà di non lasciare abbandonati al destino dei tribunali anche gli obbligazionisti. La difesa dell'italianità comunque non sarà ad oltranza: «E' in subordine al salvataggio». Il ministro si è detto ottimista: «Il gruppo Cirio ha un suo equilibrio economico industriale, i problemi sono di carattere finanziario e la Prodi-bis attenuerà la morsa finanziaria per i mesi del commissariamento. Non credo che ci siano percorsi alternativi». E l'occupazione? «Se le cose procedono così, non penso che ci saranno problemi». Marzano, sollecitato da Confagricoltura, Coldiretti e Cia e anche dai sindacati, si trova a dover fronteggiare un problema più urgente. La campagna del pomodoro è in fase avanzata e la Cirio è in difficol¬ tà soprattutto nello stabilimento di Podenzano in provincia di Piacenza, fermo perché i produttori di materia prima si rifiutano di consegnare la merce in assenza di garanzie sui pagamenti. L'attività prosegue, anche se non a pieno ritmo, in Campania. Serve una fidejussione, stimata tra i 12,5 e i 15 milioni di euro. Nei prossimi giorni Marzano, una volta nominati i commissari, incontrerà le banche. «Politicamente - ha detto il ministro - e per quanto è nei miei poteri cercherò di arrivare ad un esito positivo». Il mondo bancario che all'incontro di ieri doveva essere rappresentato dell'Abi, invece era assente. L'associazione ha fatto sapere nel tardo pomeriggio che la mancata partecipazione era stata concordata con il ministero perché «in questo momento il tema riguarda i singoli istituti». Al termine del vertice l'amministratore delegato di Cirio Del Monte Italia Spa, Walter Bellantoni, si è detto «soddisfatto della velocità del ministro che in due giorni ha dato la sua risposta. Le indicazioni sull'integrità, la continuità e l'italianità dell'azienda ci trovano completamente d'accordo. Spero che a questo punto - conclude Bellantoni - ci sia lo sblocco della fornitura del pomodoro che è in corso per lo stabilimento al Sud ma che è ancora ferma per i due impianti al Nord». Non dovrebbero esserci pro¬ blemi nemmeno problemi per le sorti del marchio Cirio Del Monte, dato in garanzia per il prestito da 30 milioni di euro concesso da Rabobank e scaduto il 31 luglio. «A quanto mi risulta - ha assicurato Bellantoni - è stato rinegoziato». Chi ha partecipato all'incontro di ieri ha assicurato che «tutti stanno lavorando per il rilancio e per evitare il fallimento». Il tavolo di monitoraggio, con scadenza mensile, continuerà e vedrà coinvolte anche le amministrazioni regionali della Campania e dell'Emilia Romagna, preoccupate per i possibili impatti occupazionali negativi non solo all'interno della Cirio ma anche nel vasto indotto, circa 14 mila persone. Il ministro alle Attività produttive Antonio Marzano

Luoghi citati: Campania, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Emilia Romagna, Piacenza, Podenzano, Roma