«Manterremo la dieta mediterranea»

«Manterremo la dieta mediterranea» «Manterremo la dieta mediterranea» L'esperto: genitori responsabili di un'alimentazione sana Regola numero uno: «Fate mangiare di tutto al bambino fin da piccolo, quando ancora le mode alimentari non possono condizionarne le scelte». Secondo: «Se voi genitori non amate alcuni cibi, peraltro molto salutari, come il merluzzo, il pesce azzurro, il fegato, i legumi secchi, vincete questa vostra abitudine e preparateli per tutti». Terzo: «Abituate il bambino alle cotture semplici, evitando di camuffare con la frittura i cibi che non piacciono». Quarto: «Se il piccolo mostra insofferenza per un alimento non forzatelo». Ecco la parte più interessante del decalogo che U professor Giorgio Calabrese, specialista in Scienza dell'Alimentazione, ha elaborato per aiutare i genitori nel difficile compito di alimentare i propri figh. Questo vademecum è stato adottato dal Comune di Torino, e distribuito a tutti coloro che mandano i propri figh nelle scuole comunali. Adesso, però, il Comune scopre che certi alimenti proprio non vanno giù agli scolari. Anche se fanno bene. Allora professore, si è fatto tanto per portare la dieta mediterranea nelle mense e ora scopriamo che gli scolari snobbano il pesce. «Che i bambini preferiscano altri piatti era scontato. Adesso il nostro compito è rendere più appetibili questi alimenti, maga¬ ri cambiando specialità, tenendo conto che il nostro compito non è facile, perché per legge ci è fatto divieto di offrire pesci che possano, anche in minima parte, contenere qualche spina. Le faccio un esempio: è chiaro che il salmone al cartoccio è più gustoso della verdesca al burro e salvia, ma non possiamo servirlo». Quindi, non invertirete la rotta? Il dietologo è sempre convinto che il pesce con i suoi preziosi Omega 3 sia un alimento fondamentale per i bambini? «Certo. E non ci arrenderemo così facilmente. Subito dopo Ferragosto, insieme con i rappresentanti delle famiglie e l'assessore ci metteremo attorno a un tavolo per inventarci nuovi menù, più appetitosi, ma sempre attenti all' apporto nutrizionale». Ma quali sono le specialità che potrebbero essere sostituite e quali le «new entry»? ((Ancora ci dobbiamo pensare. Certamente ci andremo cauti. Perché è vero che gli scolari amano, come tutti, i cibi più golosi, come per esempio quelli fritti, ma quando abbiamo introdotto nel menu le polpette, la rivista "Altroconsumo" ciba duramente criticato. Se da un lato quindi otteniamo piatti meno snobbati dai ragazzini, dall'altro non possiamo nemmeno dimenticare che la mensa, essendo un servizio quotidiano, non può privilegiare il palato alla digeribilità». Quali sono i vincoli che dovete rispettarle, insieme con il pesce privo di spine? «Per quanto riguarda la frutta e la verdura c'è la stagionalità. E' ovvio che il cavolfiore è meno gradito delle semplici carote, ma noi abbiamo l'obbligo di variare senza poter attingere alle primizie. E poi non dimentichiamo che i cibi serviti nelle mense arrivano già cucinati da fuori. Quindi devono rispondere a caratteristiche di cottura e stabilità. Non è facile tenere conto di tutte queste variabili. Ma faremo del nostro meglio», [e. min.] Giorgio Calabrese: «La famiglia è il primo luogo in cui bisogna educare al cibo: se i figli rifiutano qualcosa non bisogna forzarli» Accanto (a destra nella foto), il professor Giorgio Calabrese

Persone citate: Giorgio Calabrese

Luoghi citati: Comune Di Torino, Quarto