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«Un thriller suirinfanzia negata» «Un thriller suirinfanzia negata» Il regista parla del film e del bravissimo protagonista bambino BELGIRATE Anche l'Italia potrebbe avere trovato il suo Haley Joel Osment, si chiama Lorenzo Vavassori ed è Alessandro, il piccolo protagonista di «Senza freni». Gli attori e la troupe sono entusiasti del suo lavoro: «L'ho trattato come se fosse un adulto - afferma il regista Felice Farina - perché per me era allo stesso livello di Amendola e Cortellesi. E non mi ha mai deluso». Ha solo sette anni e mezzo, ne compirà otto il 26 dicembre: «E meno male che è il giorno dopo Natale - precisa Lorenzo - così posso avere il doppio dei regali», ed è, questa, l'unica concessione all'inappuntabile serietà con cui risponde alle domande: «Perché su questo film non c'è da scherzare». Accanto siede sua ma¬ dre Arianna che se lo mangia con gh occhi, anche lui si trova al «V8» di Belgirate per ricevere il suo primo premio: una bottiglia di vino del suo anno di nascita, omaggio che riceverà anche il piccolissimo Samuele Lunghi che interpreta Alessandro neonato. Nell'attesa racconta i suoi inizi: «Quando ero piccolo vedevo tutti quei bambini in televisione e piangevo perché anche io volevo essere à dentro», così per accontentarlo ecco arri"""^ i primi provini per fare pubbno^à. «Purtroppo - ricorda con amarezza il piccolo torinese - non mi sceglievano a causa della mia erre moscia». E cosa fa un aspirante attore che voglia sfondare nel mondo dello spettacolo? Ovvio: «Ho fatto un corso di dizione e mi sono tolto quel brutto difetto». Nuovo provino e, finalmente, la grande occasione: il cinema. «"Senza freni" è un film che sta dalla parte dell'infanzia negata spiega il regista - e che racconta la riconquista della verità da parte di un bambino. Lorenzo si è cosi trovato alle prese con un personaggio non facile, anzi, direi che tutto il senso del film pesa sulle spalle del bambino». Per lui niente studio del copione ma tanta attenzione, ogni mattina, nell'ascoltare il suo coach che gii diceva le battute. E mai troppi ciak, perché anche come recitazione era spesso «buona la prima». Ora però Lorenzo ha proprio voglia di una bella vacanza: «Cominciavo veramente a stancarmi. Un po' di riposo mi ci vuole. Sul set devi piangere per forza, anche se non ci riesci. Uno stressi». Il lavoro ricomincerà a settembre perpoche pose ancora e, in particolare, per la realizzazione degli effetti speciah alla «Lumiq Studios» di Torino: «È il primo film che si realizza in questi grandi studi - racconta Farina - e sono molto fiero che sia proprio il mio. La poetica è certamente importante, ma mi piacciono anche gh effetti speciah. Ed essendo questo un film molto visionario ne ho fatto largo uso. Ho sfruttato e sfrutterò le attrezzature della Lumiq per quanto me lo consentirà il budget, poi ricorrerò ai trucchetti artigianali come insegnava Mario Bava». Il regista è anche atteso da un lungo lavoro di postproduzione, sempre alla Lumiq, che terminerà a fine anno, poi la Lentia, la casa produttrice, proporrà il film ai festival, Cannes e Venezia intesta. Farina dice di non saperne niente, la sua preoccupazione è portare a termine un progetto nato circa cinque anni fa: «Un lungo lavoro di sceneggiatura che ha avuto dieci stesure, fatto con Mauro Casiraghi ed Eleonora Fiorini. Ne è nato un film con un taglio drammaturgico europeo che si discosta dalla tradizione italiana costretta tra il neorealismo e la commedia. Un'opera stilizzata in cui il thriller è la forma per raccontare qualcosa d'altro, di più profondo». 11 regista sostiene che molto merito della riuscita del film è da attribuirsi alla scelta del cast: «È la prima volta che mi capita di essere così contento degh attori scelti. Sia per le interpretazioni che per il clima creatosi del set». [r. p.l Lorenzo Vavassori: il bambino di otto anni, torinese, ha conquistato attori e troupe