L'Alstom schiacciata dai debiti
L'Alstom schiacciata dai debiti TITOLI SOSPESI E CESSIONI L'Alstom schiacciata dai debiti PARIGI Il gruppo Alstom, specializzato in produzione energetica e trasporti, ieri ha chiesto la sospensione della contrattazione dei titoli alle Borse di Parigi, Londra e New york, «in attesa di un importante comunicazione» che dovrebbe arrivare oggi. Il colosso francese, in grave crisi finanziaria (l'indebitamento è arrivato a quota 4,9 miliardi di euro) sta contrattato con un gruppo di banche il rifinanziamento della posizione debitoria a breve e medio termine per cercare di evitare il crash. Negli ultimi due anni i corsi azionari hanno subito una perdita del 900Zo. Venerdì hanno chiuso a 3,08 euro. L'azienda precisa che i colloqui «per rafforzare i conti, rifinanziare il debito a breve e medio termine, assicurare la copertura del suo fabbisogno di liquidità e mettere in piedi adeguate garanzie, sono aduno stadio avanzato». L'obiettivo è trovare condizioni di pagamento dei bond più favorevoli in modo anche da assicurare la liquidità del gruppo, oggi in grave difficoltà. Questo pomeriggio si terrà un consiglio di amministrazione per valutare gli incontri avuti con le banche nell'ultimo fine settimana e proseguiti ancora ieri. Tra le più esposte con l'Alstom ci sono Bpn Paribas e Société Generale. Bnp Paribas sta anche cercando di coinvolgere altri istituti, soprattutto in Germania che negli ultimi tempi hanno dato segni di riluttanza nel continuare a sostenere Alstom Il salvataggio del gruppo passa anche attraverso una serie di operazioni inteme. Patrick Kron, amministratore delegato di Alstom, sta cercando di lanciare un controverso aumento di capitale da 600 milioni di euro. Le nuove azioni emesse dovrebbero finire in swap debito per capitale. Tra le operazioni in cantiere anche l'eliminazione di circa 5.000 posti di lavoro. All'inizio del mese, il gruppo ha annunciato un calo del suo fatturato trimestrale del 180Zo a 4.3 miliardi di euro e previsto una flessione delle vendite per l'intera annata del 50Zo. Inoltre è in fase avanzata un consistente piano di dismissioni per accumulare liquidità. Alstom ha già reperito 1,5 miliardi di euro dalle dismissioni ed ha sul mercato tre emissioni obbligazionarie da rimborsare per un totale 1.4 miliardi di euro, di cui 550 milioni in scadenza a febbraio. Il primo agosto è stato siglato il contratto di vendita della maggior parte delle turbine medie a gas e a vapore industriale a Siemens per 950 milioni di euro. La cessione era stata annunciata ad aprile, assieme a quella delle turbine a gas più piccole. Tra i problemi di Alstom ci sono anche alcuni guai tecnici nelle turbine a gas acquistate da Abb, un gruppo svedese-svizzero, la caduta del mercato dell'energia, la bancarotta di uno dei maggiori clienti inglesi di navi e difficoltà nei contratti con le compagnie ferroviarie della Gran Bretagna. Alstom, che dall'anno scorso controlla il 1000Zo di Fiat Ferroviaria, sta poi trattando la dismissione del suo polo Trasmissione e Distribuzione (T&D) con Areva, numero uno mondiale dell'industria nucleare. Secondo indiscrezioni di stampa, per T&D Areva offrirebbe tra 1,2 ed 1,4 miUardi di euro. Interessata alla TfrD ci sarebbe anche Nexans, l'ex filiale cavi di Alcatel, che avrebbe già presentato un'offerta. [r. e. s.] L'ad di Alstom Patrick Kron L'ad di Alstom Patrick Kron
Persone citate: Patrick Kron
Luoghi citati: Abb, Alstom, Germania, Gran Bretagna, Londra, Parigi
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