Entro Tanno l'Europa potrebbe iniziare a produrre Ogm

Entro Tanno l'Europa potrebbe iniziare a produrre Ogm VERRÀ' RIMOSSO IL BOICOTTAGGIO IN VIGORE DAL '98 Entro Tanno l'Europa potrebbe iniziare a produrre Ogm Indiscrezioni dopo il via libera del parlamento ai regolamenti in tema di tracciabilità e utilizzazione retroscena ROMA STOP alla «caccia alle streghe», l'Unione Europea sarebbe pronta a ridiscutere il proprio no al cibo transgenico. Secondo quanto si apprende in ambienti vicini al commissario per l'ambiente e la sicurezza alimentare Byrne, prima della fine dell'anno ripartiranno nell'Ue le registrazioni di prodotti Ogm. Dopo la nuova normativa varata definitivamente a luglio, verrà rimossa la moratoria, in vigore dalla fine del '98, ossia quel «boicottaggio» dei prodotti biotech che ha spinto gli Stati Uniti a promuovere il panel arbitrale, il procedimento di valutazione presso il Wto. Malgrado questo ammorbidimento del «proibizionismo» del vecchio continente non è siffatto scontato che in materia di Ogm i rapporti tra Stati Uniti ed Unione europea siano destinati a migliorare. Anzi. La nuova normativa comunitaria, infatti, prevede che siano etichettati tutti i prodotti destinati all'alimentazione umana ed animale nei quali la presenza di Ogm sia superiore ad una soglia dello 0,90Zo. Ciò che preoccupa gli Usa è l'estensione dell'etichettatura ai mangimi, visto che gli Stati Uniti sono un grande produttore ed esportatore di mais e soia. All'incirca il 5007o della produzione statunitense di questi due prodotti è destinata ai Paesi Terzi. In pratica, per esportare verso l'Unione europea, gli americani dovrebbero realizzare una filiera appositamente dedicata, per garantire l'etichettatura dei prodotti e, quindi, l'informazione dei consumatori. Il governo di Washington sembra disponibile a dar seguito alle prese di posizione degli operatori economici, secondo cui il sistema che dovrebbe essere messo in opera risulterebbe troppo complesso, costoso e, soprattutto, ingiustificato dal punto di vista scientifico. Si profila, perciò, un duro braccio di ferro che potrebbe condizionare irreparabilmente il positivo esito della trattativa sul commercio intemazionale che ripartirà, a Cancun, il prossimo mese di settembre. 115 partner hanno tutti avallato il via libera del Parlamento europeo ai due regolamenti in materia di utilizzazione, tracciabilità ed etichettatura degli Ogm in agricoltura e nell'alimentazione. Regolamenti che dovranno ora essere formalmente adottati dal Consiglio dei ministri europei, sotto la presidenza italiana. Con questi provvedimenti il quadro giuridico comunitario è praticamente definito e completo per quanto riguarda la tutela e la sicurezza dei consumatori, che avranno la possibilità di scegliere tra prodotti Ogm e non, che dovranno essere adeguatamente segnalati. Per quanto riguarda invece i produttori, verranno varate entro dicembre ulteriori misure che regolamentino la presenza accidentale di Ogm nelle sementi, affinché le semine possano essere effettuate con la tranquillità e la sicurezza che sono mancate negli ultimi anni. Le associazioni europee degli agricoltori hanno massicciamente segnalato la necessità di soddisfare il proprio fabbisogno di sementi con produzioni nazionali garantite, rilanciando, con iniziative concrete, i piani nazionali. I problemi maggiori riguardano, però, il settore zootecnico. I nuovi regolamenti disciplineran¬ no, infatti, la presenza di Ogm e la tracciabilità pure nei mangimi, le cui materie prime sono per lo più importate dai Paesi Terzi dove gli Ogm sono autorizzati. I prossimi passi sono, perciò, l'eliminazione della moratoria di fatto da parte di alcuni paesi membri e la fissazione delle regole sulla coesistenza, che nei prossimi mesi saranno all'esame dei ministri agricoli europei, sulla base delle linee proposte dal Commissario europeo per le politiche agricole Franz Fischiar. Le agricolture dei Paesi extraeuropei, soprattutto Usa ed America Latina, dove l'utilizzazione di sementi Ogm è autorizzata, sono fortemente competitive e «aggressive» nei confronti dell'Europa e mentre le produzioni transgeniche possono essere importate massicciamente sul mercato comunitario ed entrare nella catena alimentare, agli agricoltori europei è invece preclusa la coltivazione di quelle stesse varietà biotecnologiche. Uno. svantaggio competitivo gravissimo per l'Italia, poiché coinvolge comparti dove le potenzialità della nostra agricoltura sono enormi (come la soia, per la quale siamo leader in Europa) e la protezione alle frontiere praticamente inesistente. [gia.gal.] Entro dicembre saranno inoltre varate misure per regolamentare anche la presenza accidentale nelle sementi Gli agricoltori infatti chiedono di poter procedere alle semine senza rischi di distruzione Il commissario Uè David Byrne

Persone citate: Byrne, David Byrne, Franz Fischiar