Montoya su un'astronave, Schumi gomme a terra

Montoya su un'astronave, Schumi gomme a terra ""■"ll11 'u ' """■■■""ii.iiiiiiiiiiii - i i Nili i li mmm^mmmm*». gp dì Gmmmm-. Barrichello, raiickcmn JMACHER2SUBn UTENZA A HOGKENHEIM LE EMOZIONI DELLA DODICESIMA PROVA DEL CAMPIONATO DI FI CONCENTRATE A INIZIO E FINE CORSA Montoya su un'astronave, Schumi gomme a terra Carambola paurosa al via, nel finale il tedesco perde sei punti cruciali ^anoJViancinì finviato a HOGKENHEIM Pronti, via, e davanti a Michael Schumacher svaniscono tre dei quattro avversari ufficialmente riconosciuti. Fuori gara e, per due almeno, fuori dalle scatole fino al prossimo anno. Rimane Juan Pablo Montoya, che è in giornata di grazia e guida un' astronave. Al campione del mondo basterebbe un agevole secondo posto per onorare la domenica tedesca, ma una trappola lo attende a una ventina di chilometri dal traguardo: sorpassa Jamo Trulli, pesta l'erba a bordo curva e quattro giri dopo la gomma posteriore sinistra si affloscia assieme alla possibilità di avvicinare il sesto titolo mondiale della carriera. Le emozioni del Gran Premio di Germania, dodicesima prova del campionato di Formula 1, sono concentrate a inizio e fine corsa. Quando si spengono i semafori rossi, Raikkonen parte benissimo e arriva al fianco di Ralf. Tra i due c'è Barrichello, che viene chiuso a sandwich. Il brasiliano frena, ma non ha vie di fuga. I tre si scontrano. Raikkonen ha la peggio: esce zoppicante dall'abitacolo della sua McLaren e viene accompagnato al centro medico del circuito. Una radiografia alla gamba sinistra e al collo esclude lesioni. Per tutti e tre la gara è conclusa. Entra la safety car, il tempo di fare un po' di pulizia in pista, e la corsa riprende secondo copione: Montoya davanti per conto proprio, poi le Renault di Trulli e Alonso, quindi Schumi. Tutte le strategie sono saltate. I maghi della Ferrari ne elaborano di nuove e le comunicano via radio al pilota. L'obiettivo diventa il secondo posto e c'è tutto il tempo per aggiudicarselo, perché le due monoposto francesi sono ottime vetture, non astronavi. Alonso si fa passare con un fuoripista. Trulli resiste più a lungo. L'italiano e il tedesco entrano in fila indiana per il secondo pit stop e in fila indiana ne escono. Il sorpasso avviene al 60" dei 67 giri; la Renault resiste e allarga la triettoria, la Ferrari finisce nella via di fuga in asfalto e tocca un tratto d'erba. Non arriva una conferma ufficiale né dalla Bridgestone né dalla Ferrari, ma il sospetto è che la foratura sia avvenuta in quel momento. Inevitabile il rientro ai box, che sono dalla parte opposta del circuito. Sfilano via via cinque avversari, se ne vanno sei punti. Nella graduatoria del Mondiale, Montoya alita sul collo del campione del mondo: sei lunghezze li dividono. Tra i costruttori il vantaggio della scuderia di Maranello sui rivali di Greve è di due appena. «La partita finirà in Giappone, nell'ultimo appuntamento del 2003», garantiscono i contendenti. I sei punti lasciati in Germania potrebbero rivelarsi cruciali. Altre volte Schumi è apparso prudente nei sorpassi. Da quando i piazzamenti sono diventati decisivi, ha cambiato tattica di guida: è più prudente, attacca soltanto quando è sicuro. Il conto del sorpasso su Trul- li, acclamato dalla folla tedesca, deve ancora arrivare e si preannuncia carissimo. Ferrari in crisi? «In testa siamo ancora noi, anche se il pacchetto Montoya più Williams più Michelin oggi era di un altro pianeta», risponde Jean Todt. Bravo Montoya: ha fatto Ibat trick (pole position, giro veloce, vittoria), ha conquistato il ' -, j Gran Premio della vita e il secondo dell'anno, 112" per la Williams. «Oltre un minuto di vantaggio sul secondo classificato, non male vero?». Dicono i suoi detrattori: pensasse meno all'onnipresente Connie, la bella moglie spagnola, e più alla forma fisica e al lavoro di sviluppo della monoposto sarebbe un campione vero. Dicono i suoi fans: ha reso divertente la Formula 1 nell'era del monopolio Schuma¬ cher. «Il Mondiale? L'ho già spiegato, mancano quattro gare, può andare male a Michael o a chiunque altro. Adesso gira bene a me. Ho avuto una vettura perfetta per tutto il fine settimana, tranne al giro 15: ho accelerato e il motore non rispondeva. Ho pensato: no, un'altra volta. Dai box mi hanno raccomandato di continuare a spingere ed è andata bene». Nato a Bogotà, 28 anni, cresciuto agonisticamente in America (ha vinto ■formula Cart e 500 Miglia di Ina -inapolis), Juan Pablo è stato scoperto da Frank Williams e lanciato nel 2001. In FI si è dato un obiettivo: battere Schumi. Quando? «Vedremo presto. In Ungheria posso vincere. E se non sarò in grado di vincere punterò al secondo posto». Il ragazzo è diventato saggio. Foto di famiglia per il colombiano Montoya, qui attorniato dalla moglie Conny e dal padre Pablo ^M M I Pronti, via: Ralf Schumacher stringe Barrichello che urta Raikkonen: la McLaren del finlandese sbatte contro la Williams Dopo l'urto Raikkonen si ritrova Incolume nella macchina distrutta; due addetti spengono un principio d'incendio ORDINE D'ARRIVO 91) Juan Pablo Montoya In 1 h ZS'^-yes] aia) David Coulthard a 1'05"459 j |»3) JamoTVulll a r09"060 04) Fernando Alonso a 1 '09"344 | 9 5) Olivier Panis a un giro 96) Cristiano Da Matta a un giro Ì98)Jen5on Button a un giro CbSTRUTTORI 1 131) Ferrari punti 120 I iOZ) Willinms-Bmw 118 1 * 3) McLaren-Mercedes 103 1 94) Renault 66 1 [ 9 S) BAR-Honda 15 19 6) Toyota 14

Luoghi citati: America, Bogotà, Germania, Giappone, Maranello, Ungheria