SI RIPARTE NEL SEGNO DI BUFFON di Roberto Beccantini
SI RIPARTE NEL SEGNO DI BUFFON SI RIPARTE NEL SEGNO DI BUFFON Roberto Beccantini LA Juventus si arrampica in vetta alla Supercoppa dopo aver rischiato di precipitare in un crepaccio. Non basta, al Milan, il quasi silver-goal di Pirlo, su rigore, al 17' del primo tempo supplementare, agli sgoccioli degli sgoccioh. Un minuto, e Trezeguet - sì, proprio lui: il grande «disertore» di Old Trafford - pareggia in mischia. I rigori, che nella finale di Champions League avevano illuminato Ancelotti, questa volta accendono Lippi. Cinque su cinque. Dei rossoneri, sbagha Brocchi, disarmato dal migliore in campo, Gianluigi Buffon. La Juve gli deve molto: un altro trofeo, il primo stagionale, il cinquantesimo della storia. Non che la Signora sia stata a guardare, tutt'altro, ma il Milan è sembrato più ordinato, più sciolto. Il caldo e i serbatoi al minimo hanno privilegiato il fraseggio e i capovolgimenti di fronte, determinati, questi, più dal precario equilibrio delle squadre che non dal ritmo. È destino che, con il Milan, Lippi pasticci le formazioni d'avvio; a Old Trafford si era inventato Monterò terzino sinistro, al Giants Stadium battezza un modulo che contempla Miccoli, Nedved e Del Piero alle spalle di Trezeguet. Morale: Trezeguet isolato, manovra ingessata e sterile. Miccoli è troppo ligio alle consegne, Del Piero non ne azzecca una. Dal suo sostituto, Di Vaio, arriverà una vampata di calore e di colore, quanto basta per catturare i supplementari, e di lì i rigori. Ancelotti ha tenuto i centrocampisti più in linea del solito; e Shevchenko, più di Inzaghi, largo sulle fasce. Si è giocato a strappi, Juve bloccata in avvio, poi un po' più audace, Milan tambureggiante nella ripresa, fino, almeno, all'uscita di Del Piero. Le difese, poco protette, hanno stimolato la mira degli attaccanti. Abbiati si è superato su Trezeguet, Buffon si è moltiplicato su Inzaghi, Rui Costa, Brocchi. Traversina di Inzaghi, traversona di Zambrotta. Un rigore così - bolgia dantesca, trattenuta di Tacchinardi ad Ambrosini, quando ormai stava spirando il primo tempo supplementare - poteva fischiarlo soltanto Collina. Il lampo di Trezeguet l'ha salvato dai linciaggi movioleschi. In punto di regolamento, nulla da dire. Da rivedere, se mai, una spinta di Del Piero a Inzaghi e un contatto Cafu-Nedved. Lippi, adesso, dovrà dedicarsi al recupero di Davids, escluso per motivi disciplinali. L'olandese resta una pedina cruciale. Camoranesi è entrato a gioco in corso, firmando uno dei rigori che hanno poi costretto Galliani a consegnare la coppa al suo amico Giraudo. Appiah, intimorito, ha fatto da cameriere a Tacchinardi. Cafu ha trovato in Zambrotta pane per i suoi garretti. Rui Costa e Seedorf si sono abbandonati a un nomadismo sinceramente esagerato. Era stata molto più noiosa la sfida di Manchester. Il Milan è sempre il Milan, con i suoi limiti, con le sue risorse. La Juve non è ancora la Juve, ma ha un cuore che batte così forte da trasportarla, spesso, al di là delle sue carenze. Insomma; a rigori capovolti, è cambiato tutto, non è cambiato nulla.
Luoghi citati: Manchester, Trezeguet
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