Ciavardini, Cameade e la bomba fantapolitica

Ciavardini, Cameade e la bomba fantapolitica TANTI DUBBI (E SCENARI DA ROMANZO) SULLE COLPE DEL TERRORISTA-BAMBINO. IN UN LIBRO «DA SINISTRA» Ciavardini, Cameade e la bomba fantapolitica Jacopo lacoboni CIAVARDINI, chi era costui? Se entrate in un'aula postuniversitaria (fatto), e discutendo di politica e amnistia domandate chi conosce Luigi Ciavardini, alzeranno la mano tre studenti su venti. Stessa domanda su Francesca Mambro e alzeranno la mano tutti, poi c'è chi fa confusione sui diversi omicidi che ha commesso. «Luigi Ciavardini è il più grande stragista itahano ma nessuno lo sa». Gianluca Semprini, giornalista trentatreenne, ha appena scritto la sua storia, Strage di Bologna (editore Bietti), e non sembra forzata la frase con la quale riassume la parabola di questo terrorista-bambino, condannato per esser stato l'uomo che ha messo sua manu la bomba nella sala d'attesa della stazione di Bologna eppure incredibilmente semisconosciuto. Senonché, partito per raccontare chi era il bombarolo-Cameade, il suo libro è finito per accumulare dubbi su dubbi a proposito dell'iter processuale che l'ha condannato a trent'anni e paradossalmente all'oblìo. Converrà scorrerlo per ricostruire i fatti, elencare quei dubbi, tenerli accesi per onor di cronaca, però schivando i rischi che operazio- ni del genere spesso comportano: per esempio alimentare quella particolare branca di storiografia militante e post-ideologica che va sotto il nome di fantapolitica. Fantapolitica perché sì, Semprini studiando vita e omicidi di Luigi Ciavardini s'è convinto di una cosa: non tutto torna in questa storia. E non è che voglia «revisionarla» per ideologia, è uno che si considera «di sinistra», ha lavorato nel Gruppo Espresso e insomma, non sbuca fuori da cinquant'anni di nostalgia. Diamine, dice, qui qualcosa non quadra. Ecco, perché? I fatti sono che Luigi Ciavardini ha sedici anni quando entra nei Nar, nuclei armati rivoluzionari, l'ala spontaneista deh'eversione di estrema destra. Diciassette quando ammazza l'appuntato Franco Evangelista detto Serpico, partecipa all'agguato al giudice Mario Amato, viene ferito e inizia la latitanza, prima sul litorale romano, poi al nord, Milano e Veneto, soprattutto. Dura poco: lo amestano e condannano a quattordici anni. Nel processo per la strage alla stazione entra dopo una dichiarazione di un pentito della banda della Magliana, Massimo Sparti, al quale con Mambro e Fioravanti si è rivolto per avere documenti falsi. Assieme all'omicidio di Ciccio Mangiameli, leader di Terza Posizione ucciso perché «sapeva troppo», sono i due cardini deh'accusa per la strage bolognese: costerà trent'anni a Ciavardini (il massimo per un minorenne), l'ergastolo a Mambro e Fioravanti. I dubbi sono sequenze di domande, «pochi mesi dopo la deposizione Sparti si ammala, la diagnosi è di tumore fulminante al pancreas, esce dal carcere, poi scompare»...; perché il falsario Fausto de Vecchi, che quei documenti avrebbe artefatto, ricorda invece «un lavoretto per due uomini»?; Mambro e Fioravanti hanno Sparti che li inchioda, l'unica vera «prova» contro Ciavardini è una sua frase, «il 2 agosto ero con Mambro e Fioravanti a Padova, non a Bologna»; i Nar, movimentisti e gruppettari, nei loro volantini si sono sempre pronunciati contro la «vecchia destra», secondo la sentenza avrebbero invece agito per conto di generali, massoni, servizi deviati; Mambro e Fioravanti, rei confessi di numerosi omicidi («di alcuni dei quali non erano accusati»), negano invece ogni responsabilità per Bologna; e si potrebbe continuare. Ventidue anni d'inchiesta, quaranta indagati ridottisi poi a tre, piste non sviluppate e la più terribile strage della storia repubblicana commessa da un «minorenne sconosciuto». Il due agosto arriva quaranta giorni dopo Ustica; la Libia minaccia l'Italia; l'Appennino è crocevia del traffico intemazionale di esplosivi. Ricorda il libro, «aiiche l'Itavia esploso nei cieli siciliani partiva da Bologna», peccato che poi, fantapolitico, non abbia elementi per dire altro. II più terribile attentato repubblicano fatto da un «minorenne sconosciuto»? P2, generali, massoni e la Libia sullo sfondo: e se c'entrasse Ustica?