Una malattia misteriosa colpisce i militari nel Golfo Diciannove casi, due morti di Paolo Mastrolilli

Una malattia misteriosa colpisce i militari nel Golfo Diciannove casi, due morti Una malattia misteriosa colpisce i militari nel Golfo Diciannove casi, due morti Paolo Mastrolilli NEW YORK E' la nuova «sindrome del Golfo»? I medici militari americani si ritrovano davanti questa domanda imbarazzante, da quando 19 soldati impegnati in Iraq sono stati colpiti da una strana malattia respiratoria, e almeno due hanno perso la vita. La storia è venuta fuori dal Missouri, dove viveva una delle vittime, e l'ha raccontata ai giornali locali il deputato Ike Skelton, massimo rappresentante dei democratici nella Commissione Forze Armate della Camera. I primi casi erano stati registrati all'inizio di giugno. Alcuni soldati si erano presentati in infermeria con sintomi molto simili a quelli di un'influenza. Le loro condizioni, però, erano peggiorate in maniera così rapida, da convincere i medici a trasferirli subito nell'ospedale di Landstuhl, in Gennania, lo stesso dove era stata curata l'ex prigioniera Jessica Lynch. Tra i malati c'era Josh Neusche, un ventenne del Missouri, inquadrato nel 2030 Engineer Battalion di stanèa a Baghdad. Era addetto alle operazioni di ricostruzione e pulizia della capitale, quando aveva cominciato ad avvertire i primi sintomi. La fine è arrivata rapidissima. I suoi genitori, Cindi e Mark, non avevano i soldi per raggiungerlo in Germania, ma bisognava fare in fretta perche il ragazzo era scivolato nel coma e i medici disperavano di salvarlo. Allora i commilitoni hanno fatto una colletta per pagare i biglietti del padre e della madre, mentre Skelton si muoveva con i documenti per accelerare la partenza. Cindi e Mark sono arrivati al capezzale del figlio il 9 luglio, giusto in tempo per dargli l'ultimo saluto: tre giomi dopo, mentre un'ambulanza lo trasportava verso un altro ospedale per fare la dialisi, Josh moriva. Un altro soldato è morto nello stesso modo nello stesso periodo, e almeno 17 sono stati ricoverati in ospedale con sintomi simili. Il generale medico dell'eserci¬ to, secondo Skelton, «ha confermato che tre o quattro militari dell'unità in cui serviva Josh sono tra gli ammalati». Il deputato ha anche aggiunto: «Io so che lui era stazionato a Baghdad quando si è sentito male, ma ancora non conosco il reparto e le mansioni dell'altro soldato morto». I medici, ha continuato il parlamentare, «stanno indagando su ogni possibile causa, e sono sicuro che con la tecnologia in nostro possesso otterremo presto risposte soddisfacenti. Tanto per cominciare, la morte dei nostri soldati americani è una tragedia: stavano facendo il loro dovere per il loro Paese, e perdere la vita per una ragione sconosciuta rende la vicenda ancora più triste. Spezza il cuore che due famiglie abbiano già seppellito i loro cari, senza sapere che cosa li abbia uccisi. Non potremo chiudere questa storia fino a quando non saremo in grado di dare loro delle risposte convincenti». I medici militari, per ora, hanno escluso una sola ipotesi: quella della Sars. I sintomi erano simili a quelli della malattia dell'apparato respiratorio esplosa a Hong Kong e diventata un'epidemia intemazionale, ma le analisi sui pazienti avrebbero cancellato il sospetto. Per questo il generale James Peake, capo del servizio medico dell'esercito, ha ordinato a un gruppo di epidemiologi di ripercorrere a ritroso il cammino fatto dai soldati malati, dal momento della partenza dagli Stati Uniti all'arrivo in Iraq e a Baghdad, per individuare il possibile luogo e momento del contagio. Altre squadre stanno facendo esami sul sangue e sui tessuti dei malati, mentre alcuni colleghi conducono test sull'aria, la terra e l'acqua di Iraq e Kuwait, alla ricerca di qualche elemento tossico comune. Alla fine della Prima Guerra del Golfo decine di militari denunciarono una strana sindrome, che nessuno ha potuto definire con chiarezza ma nessuno ha potuto, smentire: il Pentagono, ora, non vuole rivivere lo stesso incubo.

Persone citate: Ike Skelton, James Peake, Jessica Lynch, Skelton