Finita in manette la baby gang delle città d'arte di Massimo Numa
Finita in manette la baby gang delle città d'arte SONO TUTTI ROMENI. I DUE CAPI, 18 ANNI, SONO STATI ARRESTATI A FIRENZE, GLI ALTRI NOVE, MINORENNI, FERMATI ATORINO Finita in manette la baby gang delle città d'arte Partivano da Porta Nuova per rubare ai turisti telecamere, orologi e gioielli Massimo Numa I due maggiorenni, George e Nikola, 18 anni appena compiuti, sono finiti in carcere, arrestati dalla squadra mobile di Firenze, in collaborazione con i colleghi di Torino e la polfer, per ima serie di custodie cautelari firmate dai pm toscani. Sono le prime ad essere eseguite, altri arresti ci saranno nelle prossime ore. Solo il tempo di individuarli. Gli altri della gang, nove ragazzini romeni, il più giovane di 15 anni, sono stati denunciati alla magistratura. Protagonisti di una lunga serie di furti, aggressioni, atti vandalici. Nel mirino, soprattutto i turisti delle città d'arte. Colpi mira¬ ti: telecamere, orologi, gioielli. Vittime anziani e stranieri. La base era a Porta Nuova e nei giardini di piazza Carlo Felice, I poliziotti che li hanno individuati e fermati, pur abituati a qualsiasi genere di spettacolo, sono rimasti stupiti di fronte a un «branco» cresciuto tra i binari, completamente autoctono, rigidamente diviso in gerarchie e in grado di muoversi rapidamente in tutta Italia, Ragazzi aggressivi e sfottenti, consapevoli che la legge - contro di loro - può fare ben poco, «Torino è stata la loro base per caso. In realtà sono i treni a far da casa, I lunghi convogli della notte che si trasformano in dormitori. Una vita folle, nata sull'onda delle contraddi- zioni dell'immigrazione selvaggia. Questi ragazzi sono in completa balìa di se stessi, privi di qualsiasi legame con le famiglie, ammesso che le abbiano. Persino le loro identità sono incerte». Succursale, la stazione di Firenze. Individuare i turisti, scegliere i più indifesi, colpire e fuggire saltando su un treno qualunque. Questa era la tecnica, sempre eguale. Con qualche variante a seconda della situazione. Mesi e mesi di viaggi e rapine, lungo la rete ferroviaria. Violenze e furti. Per sopravvivere. I capi, i due maggiorenni, gestivano il bottino e poi ognuno aveva la sua parte. Per comprare vestiti, ci¬ bo. Tutti aggrappati al cellulare, l'unico modo per tenersi in contatto con il resto del mondo. Quello estemo ai binari. Il lavoro della squadra mobile torinese e della polfer è stato prezioso, perché la gang, a Porta Nuova, era conosciuta e tenuta d'occhio. Ragazzini allo sbando, pronti a aggredire chiunque, anche i loro connazionali. Come quel Costica Ladani che adesso è in carcere per omicidio. La notte del 12 maggio scorso, rapinato a Porta Nuova dalla gang, perse la testa, dopo una notte folle, e uccise con una coltellata Enzo D'Angelo, 22 anni, venuto a Torino per vedere la partita della Juve. Un delitto assurdo. Costica Ladani lo raccontò così: «Ero fuori dal bar. Quel ragazzo mi sembrava un ragazzetto romeno che poco prima mi aveva rubato i soldi e una stecca di sigarette. Cercavo un mio amico che lavora in un ristorante oltre il Po. Ho incontrato tre miei connazionali. Mi hanno preso in giro e mi hanno rapinato». Dopo perse la testa e confuse Enzo, che se ne stava tranquillo al bar, come uno degli assalitori romeni. Una fine atroce, il giovane tifoso moiì dissanguato sul pavimento dell'atrio. L'indomani, il branco, era ancora al suo posto. Silenziosi e completamente inconsapevoli, quasi sorvegliati a vista. L'idea di muoversi, senza un piano preciso, girovagando da una città all'altra, per poi tornare a Torino, potrebbe essere nata proprio in quei giorni. Un modo per togliersi di tomo, di lasciare Porta Nuova troppo controllata dalla polizia. A Firenze, dopo l'ennesima impresa, li hanno finalmente individuati e inseguiti. Trovarli non è stato facile. Presto ritorneranno a Porta Nuova, per la vita di sempre. Sino alla prossima rapina. I treni erano la loro casa Mesi e mesi di viaggi e rapine sulle linee ferroviarie di tutta Italia Fra le loro vittime anche il giovane che, furioso per il furto, il 12 maggio uccise il tifoso juventino
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