Abusò dei figli: arresti domiciliari

Abusò dei figli: arresti domiciliari L'UOMO ERA STATO CONDANNATO A 8 ANNI E 4 MESI CON RITO ABBREVIATO, UNA PENA MOLTO SEVERA. IL PM HA GIÀ ANNUNCIATO CHE RICORRERÀ CONTRO IL PROVVEDIMENTO Abusò dei figli: arresti domiciliari Il gup: i fatti sono del 2000; non è più pericoloso Alberto Caino Otto anni e quattro mesi di carcere in abbreviato per un padre che ha abusato a lungo dei propri figli minorenni. Una pena severa considerato lo sconto automatico di un terzo previsto dal rito processuale. Negli scorsi giorni, tuttavia, al padre pedofilo erano stati concessi gli arresti domiciUari nell'abitazione dell'anziana madre, una misura attenuata di detenzione che stride con la pesantezza della condanna emessa ieri. Il pm Paolo Cappelli ha annunciato che ricorrerà contro il prowedimento. Altrettanto faranno i difensori del condannato, gli avvocati Claudio Maria Papotti e Alberto De Sanctis, ma per opposti motivi: puntano quanto meno ad ottenere per il loro cliente una pena contenuta. Loro dicono: «Il nostro cliente ha continuato a professare la sua innocenza. Casi come questo lasciano a bocca aperta chi ne sente parlare. Nello specifico sarebbe stato opportuno un accertamento psichiatrico». Nel frattempo, l'uomo, dopo i 4 mesi trascorsi in carcere, comincerà a scontare gli otto anni a domicilio perché il gup Roberta Poirè ha deciso che non è più pericoloso, «dal momento che gh ultimi casi di abuso sessuale dei figli risalgono al 2000», Né poteva essere diversamente: risale a quel periodo l'allontanamento dei 3 minori dalla casa dei genitori. Storia dolorosa per le piccole vittime, che il padre ha perseguitato sin dai primi anni di vita, E storia da raccontare con il groppo in gola pensando al presente e soprattutto al futuro di questi tre bambini che per tre anni non hanno mai parlato delle violenze subite. Ai genitori - il padre nullafacente e violento, la madre cameriera, spesso assente da casa per lavoro e comunque ima figura materna fragile - i servizi sociali avevano sottratto i bambini per le «condizioni di devastazione e degrado familiare in cui erano costretti a vivere». Il più e il peggio era lontano dall'emergere nel 2000, C'è voluta infinita attenzione perché, con il tempo, la più grande dei tre bambini cominciasse a sgretolare, prima dentro di sé, poi con frammentatissime allusioni, il muro di silenzi che condivideva con il fratello di 9 anni e la sorellina. Un muro costruito dalla progressiva consapevolezza della inconfessabiUtà delle violenze subite. Solo il tempo, la separazione dal padre e il nuovo senso di protezione che li ha avvolti li ha aiutati, l'una dopo l'altro, ad aprirsi. Pronti a rinchiudersi, prigionieri di fortissimi sentimenti di colpa verso se stessi e nei confronti degli altri fratelli, per non aver saputo proteggerli dall'orrore conosciuto troppo a lungo nella quotidianità. La maggiore e la più piccolina, per quell'in¬ spiegabile capacità di recupero che anima i bambini provati da tutto, oggi vivono un'esistenza apparentemente serena, accolte in una famiglia cui sono state affidate insieme dal tribunale per i minori, Il segno della violenza è rima- sto indelebile, come uno sfregio, sulla vita del maschietto, tor- mentato nelle reazioni verso adulti e coetanei nella comunità che lo ospita da tre anni. Per lui, a tutt'oggi, sembra che non vi sia futuro: nel fare del male a se stesso per non aver saputo difen- dere le sorelle dal padre, il ragazzino ha più volte tentato di ripetere meccanicamente nei confronti di bimbi più piccoli gli stessi gesti subiti. E' la piega più dura da digerire di questa sto- ria, come di altre identiche: la vittima che crea altre vittime, I bambini avevano trovato il coraggio di raccontare soltanto dopo essere stati allontanati dai genitori Le due bambine vivono in una famiglia, il maschio ha tuttora gravi problemi comportamentali I piccoli erano stati perseguitati dalpadreflnda quando erano piccolissimi ma lo sfogo su quanto avevano subito arrivò soltanto diverso tempo dopo, quando non stavano più coi genitori. Ora a distanza di tre anni le bambine sembrano aver superato lo choc mentre il fratellino ha crisi dove tenta di ripetere su altri le violenze subite

Persone citate: Alberto Caino, Alberto De Sanctis, Casi, Claudio Maria Papotti, Paolo Cappelli, Roberta Poirè