«Se ne sono andati via con 8 miliardi...»

«Se ne sono andati via con 8 miliardi...» CONFIDENZE E ACCUSE DALLE INTERCETTAZIONI TELEFONICHE DELLA GUARDIA DI FINANZA «Se ne sono andati via con 8 miliardi...» Un avvocato della Regione: ma non li meritavano documento SFOGLIANDO le pagine dell'ordinanza di custodia cautelare che ha portato all'arresto di Brigandì, ci si accorge come l'intera vicenda non sia altro che una frenetica partita a scacchi contro il tempo. Da un lato l'assessore, il suo portaborse, Tocci e una nutrita schiera di avvocati e funzionari regionali, intenti a trovare le mosse giuste per far passare in Giunta prima possibile la tesi-Brigandì, secondo la quale sarebbe stato opportuno transare e liquidare gli indennizzi alla AutoVallere Spa. Dall'altro alcuni assessori e dirigenti della Regione, che invece avevano più di un dubbio sulla legittimità del rimborso chiesto dall'imprenditore di Moncalieri. E dietro, un po' in disparte, gli inquirenti, che da mesi seguivano passo a passo il dipanarsi della vicenda con appostamenti e intercettazioni telefoniche, fino al blitz del 21 luglio, che ha portato all'arresto di Sergio Rosso e Agostino Tocci. Che il destino del risarcimento alla AutoVallere stia molto a cuore all'assessore leghista si capisce subito. Ad esempio il 17 giugno, quando Brigandì si presenta all'ufficio tecnico del Comune di Moncalieri per accertare di persona se esista una cartografia sull'inondazione del '94. ((Accadeva spesso che un assessore verificasse queste infonnazioni in prima persona?», chiede il pm Padalino al funzionario. «Non era mai successo». E' il 23 giugno quando i finanzieri intercettano una telefonata fra Rosso e Tocci. Ouest'ultimo si lamenta di aver ricevuto le richieste di Marco Cavaletto (il dirigente incaricato di seguire irimborsi per l'alluvione), «sei, otto lettere». Rosso: «Che lettere sono?». Tocci: «Ci chiedono di procurare tutta la documentazione del '94, ma adesso dove vado a prenderla, boli?». Rosso: «Firmate da chi, però?». Tocci: «Sempre dal solito...(Cavaletto, ndr)». Rosso: «Lei prepari questa roba, ma non gliela dia ancora... poi ci vediamo». Nei giorni successivi è tutto un susseguirsi di telefonate fra Tocci, Rosso e l'avvocato Finocchiaro (legale dell'imprenditore) per riuscire a presentare in tempo i documenti richiesti dalla Regione. Rosso chiama Tocci: «...io sono disperato». Tocci: «Sto facendo subito il documento e ve lo sto mandando». Alla fine i documenti (falsificati) arrivano e 1' 11 luglio si svolge l'incontro fra i legah delle parti, per siglare l'accordo di transazione. L'avvocato Ferreri comunica a Tocci l'importo oltre il quale la Regione non intende transigere: 2 milioni e 850 mila euro. Tocci: «...chiuda, chiuda, chiuda... però i soldi ce li diano subito. Cosa vuole, è poco, ma chiuda». Ferreri: «Sì, obbedisco». Brigandì è in partenza per un viaggio ufficiale in Messico, ma il giorno successivo telefona a Chicco Maina (avvocato della Regione) manifestando disappunto perché il risarcimento è stato accordato solo alla AutoVallere, mentre le altre società del gruppo sono rimaste fuori. Poche ore più tardi Maina commenta al telefono con un'amica: «Sono andati via tutti sorridenti con 8 miliardi intasca... regalati, perché secondo me non bisognava darglieli». L'assessore non si rassegna. Anche dall'altra parte dell'oceano continua a tenersi informato con telefonate e messaggi di posta elettronica. Il 13 luglio fa capire con un'e-mail a Giuliana Bottero, capo di gabinetto della Giunta, che si dovrebbe realizzare una transazione con tutte le società del gruppo Tocci, ad eccezione della Car France che all'epoca non era neanche esistente. Il 25 luglio viene sentito come teste anche il presidente Enzo Giugo. E le sue dichiarazioni confermano che all'interno della Giunta Brigandì correva da solo: «Riteneva più praticabile la transazione. Ho avuto la sensazione che in ragione della sua attività professionale (avvocato, ndr.) Brigandì fosse emotivamente coinvolto nella vicenda, ma non ho mai avuto elementi per ritenere che avesse interessi di tipo diverso», [g. bai.] Agostino Tocci, ex titolare dell'Autovallere, attorno a cui ruota l'inchiesta della Procura torinese

Luoghi citati: Comune Di Moncalieri, Messico, Moncalieri