Giù le mani dal cappello del maresciallo

Giù le mani dal cappello del maresciallo LA BRAVATA DI UN ARTIGIANO DI VIU' SI CONCLUDE NELLA CASERMA DELLA FINANZA CON UNA DENUNCIA Giù le mani dal cappello del maresciallo Gianni Giacomino CI E' chi finisce nei guai perché ruba mihoni e magari se li gode pure. Poi c'è chi si complica la vita perché arraffa di nascosto un cappello ad un agente della Guardia di Finanza e si fa anche beccare. E' successo ad un artigiano di Viù che l'altra sera ha infilato in una borsa il cappello del maresciallo delle Fiamme Gialle di Lanzo Piero Accardi ed è stato scoperto subito dopo. Adesso, dopo aver scampato il carcere per un pelo, dovrà rispondere delle accuse di furto e vilipendio che potrebbero costargli una pena pecuniaria di un migliaio di euro e magari anche una comparsa davanti a un giudice. Il trantaseienne incersurato di Viù, la bravata l'ha pensata durante un controllo dei finanzieri al circolo privato Asterix che si trova in centro al paese. Una verifica di routine per capire se chi si stava divertendo all'interno del locale fosse in possesso della tessera. Durante le operazioni il maresciallo Accardi si toglie il cappello e lo appoggia sul bancone insieme a degli altri effetti personali. Poi si ;ira per qualche secondo per parare con un suo collega e quando si volta vede che il berretto è sparito. Al comandante di Lanzo basta una rapida occhiata per scorgere un uomo che, protetto dall'oscurità, si sta allontanando dal bancone e cerca di spingere in una borsetta da donna il suo cappello della divisa. Quando l'artigiano capisce di essere stato «pizzicato» lascia cadere la tracolla e cerca di dileguarsi in mezzo ali gente. Tentativo falhto perché i finanzieri lo bloccano subito. «Scusi ma credo che in quella borsa ci sia il. mio berretto comincia il maresciallo -. E lei adesso mi deve spiegare anche il perché me lo voleva rubare». L'uomo tenta di giustificarsi in maniera abbastanza coraggiosa, per non dire insensata. «Ah, mi scusi, credevo fosse il berretto di un mio amico che lo ha vinto raccogliendo i punti della benzina e avevo pensato di fargli uno scherzo». Ma che si vincano pezzi di divisa delle Forze dell'Ordine collezionando punti con il rifornimento di carburante è impossibile. Quindi dopo un'uscita del genere la pattuglia delle Fiamme Gialle si sente pure presa in giro. Così agli agenti non rimane che invitare l'artigiano a salire sulla gazzella con direzione Lanzo, via della Libertà 6, l'indirizzo del Comando di Brigata. Durante i tornanti che scendono dalla Valle di Viù il fermato comincia a realizzare che la serata per lui si concluderà abbastanza male: «E vabbè maresciallo ma se uno non può nemmeno più scherzare». «Mi scusi, credevo fosse il berretto di un mio amico che lo ha vinto raccogliendo i punti della benzina e avevo pensato di fargli uno scherzo»

Persone citate: Accardi, Brigata, Gianni Giacomino, Lanzo Piero Accardi

Luoghi citati: Lanzo, Viu', Viù