Governo, il grande ritorno di Scajola

Governo, il grande ritorno di Scajola l ^ANNUNCIO DEL CAVALIERE ALLA CENA DI FORZA ITALIA: OGGI LA NOMINA A MINISTRO PER L'ATTUAZIONE DEL PROGRAMMA Governo, il grande ritorno di Scajola I premier: se si rompe l'alleanza, l'unica soluzione è il voto retroscena ROMA CLAUDIO Scajola toma al governo a poco più di un anno dalle clamorose dimissioni a cui fu costretto dopo una frase infelice su Marco Biagi. L'annuncio ufficiale è arrivato ieri a tarda sera direttamente dal presidente del Consiglio ai deputati azzurri riuniti al Roof Garden, dopo un piatto di caipaccio di polpo, trofiette con asparagi e tagliata di chianina. «Vi devo annunciare una novità», ha detto Silvio Berlusconi, in forma dopo aver cantato alcuni dei suoi motivi preferiti del repertorio napoletano, tra Gianni Letta e Paolo Bonaiuti, «domani (oggi, ndr) in Consiglio dei ministri proporrò la nomina di Claudio ministro per l'Attuazione del programma». Applausi, levar di calici e sorriso del diretto interessato, presente e protagonista della serata. Prima di dare l'annuncio, il Cavaliere aveva voluto aspettare il «via libera» dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, venuto durante il lungo incontro pomeridiano. Scajola occuperà il dicastero che un tempo occupava Beppe Pisanu, il quale, all'epoca della formazione del governo, gli contese la poltrona di ministro dell'Interno. Pisanu perse quella partita, ma dopo le dimissioni di Scajola andò al Viminale. Berlusconi farà così rientrare Scajola nell'esecutivo senza metter mano a quel rimpasto che alcuni alleati gli chiedono ormai da tempo. A loro era rivolto il messaggio politica della serata: «La coalizione - ha detto in sostanza il premier deve rimanere quella che è. Si sappia che se qualcuno rompe l'alleanza, si va alle elezioni. All'orizzonte non vedo nessun Mastella che possa sostituire altri partiti». Una constatazione che parrebbe scontata, ma che dopo le ultime fibrillazioni all'interno della maggioranza ha un preciso significato politico. Nella cena dei saluti prima della pausa estiva, il Cavaliere è stato però piuttosto silenzioso. Lo ha anche un po' indispettito la piccola polemica avviata da Vittorio Sgar- bi, il quale gli ha rimproverato di non aver trovato posto per lui nel governo, dopo le dimissioni da sottosegretario ai Beni culturali. Nel ristorante la squadra dei ministri presenti era corposa: da Beppe Pisanu a Enrico La Loggia fino a Giulio Tremonti. Antonio Marzano, Stefania Prestigiacomo, Girolamo Sirchia e Lucio Stanca completa¬ vano l'elenco. Ma non c'è soltanto il governo, tra le preoccupazioni di Berlusconi: a tutti i costi vuole un rafforzamento del partito. E così il prossimo obiettivo del Cavaliere è quello di nominare Scajola coordinatore nazionale di Forza Italia. L'ex ministro dell'Interno, quindi, rientra pienamente in gioco dopo un perio¬ do di appannamento che era seguito alle sue dimissioni. Gianfranco Fini aveva lasciato intendere nel pomeriggio che da parte sua non vi è veto alcuno al suo ritomo nell'esecutivo: «Ne sarei felice», ha dichiarato ieri il vicepremier. Fini, in realtà, non la pensava così quando aspirava alla guida della cabina di regia. Infatti l'idea di avere nell'ese¬ cutivo un ministro per l'Attuazione del programma i cui compiti, inevitabilmente, avrebbero finito per accavallarsi con i suoi, non lo entusiasmava affatto. E ne aveva parlato con Berlusconi. Ma adesso quel problema è stato superato dagli eventi. Un «via libera» alla nomina di Scajola è venuta anche da parte dell'Udo Rocco Buttiglione. Osser¬ va il ministro per le politiche comunitarie: «Faccio i miei auguri a quello che ho sempre considerato uno dei migliori uomini della coalizione. E vorrei ricordare a tutti che quando Scajola è stato crocifisso per colpa di alcune parole sbagliate (l'ex ministro aveva definito Biagi, assassinato dalle Br, un «rompicoglioni», ndr) io l'ho difeso fino alla fine. Per questo motivo - afferma ancora Buttiglione - sono contento del suo ritomo. Il governo aveva bisogno di qualche cambiamento. Certamente sarebbe meglio apportare ulteriori modifiche nell'ambito di un quadro complessivo». Già, la lingua batte dove il dente duole: Buttighone non nasconde il desiderio dei centristi di un rimpasto di govemo per riequilibrare i rapporti di forza intemi alla maggioranza. Del resto, giorni fa, un autorevole esponente di Forza Italia, commentando la vicenda che aveva portato al braccio di ferro tra il ministro della Giustizia Roberto Castelli e l'Udc, spiegava: «Forse bisognerebbe procedere a un rimpasto perché, oggettivamente, la Lega è sovrarappresentata rispetto ad An e ai centristi». Ma è ovvio che metter mano adesso a un'operazione del genere, in pieno semestre di presidenza italiana dell'Ue, non viene ritenuto opportuno da Berlusconi. Il rimpasto è quindi rinviato e, comunque, quando verrà il momento il presidente del Consiglio si troverà di fronte a un'impresa tutt'altro che semplice. [r. r.] L'ex ministro degli Interni Claudio Scajola

Luoghi citati: An, Claudio, Roma