No ai profilattici, il Real rifiuta 30 milioni di Gian Antonio Orighi

No ai profilattici, il Real rifiuta 30 milioni IL CODICE ETICO DEL PRESIDENTE PEREZ IMPEDISCE DI RECLAMIZZARE TABACCO, ALCOL E SESSO No ai profilattici, il Real rifiuta 30 milioni Zidane segna in Cina e annuncia: tra due anni smetterò di giocare Gian Antonio Orighi KUNMING «Mi rimangono due anni di contratto con il Real Madrid, e cercherò di rendere al meglio in ogni competizione. Dopo questi due anni mi ritirerò». Da Kunming, Zinedine Zidane annuncia che, salvo ripensamenti, tra un paio di stagioni smetterà con il calcio giocato. Intanto vuole vincere tutto, «perché nel Real non esiste altro concetto che la vittoria». Al punto che ieri, davanti a 20 mila spettatori che hanno pagato un biglietto di 38 euro a testa, i titolari del Real hanno fatto sul serio perfino contro le loro riserve, imponendosi per 3-1 in quel match organizzato dal club per accontentare chi voleva vedere in azione i propri idoli. Zidane ha segnato una delle tre reti, con un gran tiro dalla sinistra, gli altri gol sono stati di Ronaldo e Figo, che si è mosso molto bene sulla fascia sinistra. Zizou ha agito in posizione centrale, nel 4-4-2 di Queiroz che prevede la presenza del francese accanto al connazionale Makelele, con Beckham sulla destra e Figo dalla parte opposta. Davanti Ronaldo e Raul. Sarà pur vero, come sostiene il presidente Fiorentino Perez, che «il Real Madrid è un fornitore mondiale di contenuti sportivi». Ma c'è involucro ed involucro. E quando si è trattato di far apparire il celebre marchio delle merengues e i visi dei suoi giocatori su dei profilattici {anche se sarebbero stati prodotti hi quella Cina in cui la sua squadra è in ritiro dal 25 scorso ed il business si preannunciava colossale). Don Fiorentino ha rifiutato nettamente. L'esilarante e boccaccesca storia dello stemma delle merengues e dei suoi Magnifici Cinque (Beckham, Ronaldo, Zi¬ dane, Figo e Raul) sui preservativi è stata rivelata ieri da «El Mundo». Probabilmente perché il Real si sta allenando nel faraonico ritiro di Kunming, nel Sud della Cina e quasi al confine con la Birmania, e la sua presenza sta letteralmente mandando in delirio i tifosi locali oltre che tutta la stampa nazionale, una impresa di condoni aveva offerto 30 milioni di euro per la sponsorizzazione del fornitore. Perez, però, è stato irremovibile e «non è voluto cadere nella tentazione di rompere con una delle nonne per la commercializzazione de la sua immagine, quella che impedisce di reclamizzare tabacco, alcol e sesso». Peccato per le fans di Beckham, che l'aspettano per ore nella mutile speranza di toccarlo (il Real ha nientemeno che 600 scorte). I «RealCondom» sarebbero andati a ruba. Anche perché in Cina, maggior produttore mondiale di profilattici e con una popolazione di 1,4 miliardi di persone, le donne non possono mettere al mondo più di un figlio a testa. Per il locale «Settimanale Sportivo», la presenza del Real è «l'avvenimento dell'anno in Asia». Ma cominciano i guai. Non certo nel ritiro del «Centro Hongta», a 15 km da Kunming, dove ci sono a 1800 metri d'altezza 5 bellissimi campi di calcio che per il vice-direttore sportivo Butragueho «ricordano la Svizzera senza Alpi», bensì in Malesia. Il segretario generale della «Confederazione Asiatica di Football», Peter Ve- lappan, ha annullato la quarta partita amichevole del 10 agosto (le altre sono il 2 a Pechino, il 5 a Tokyo e r8 ad Hong-Kong) tra la nazionale di Kuala Lumpur ed il club di Perez. La ragione? «Il Real è una sanguisuga e voleva 3 milioni di euro per disputare l'incontro (negli altri ne incassa 2, ndr)». Figo e Beckham si allenano sui campi di Kunming, alle loro spalle si intravede Zidane Il nuovo tecnico del Real Carlos Queiroz ha deciso di schierare il francese come centrocampista centrale accanto al connazionale Makelele