Truffa Inps: quasi duemila assunzioni pilotate
Truffa Inps: quasi duemila assunzioni pilotate GLI INQUIRENTI STANNO VALUTANDO ANCHE LA POSIZIONE DI 19 DIRIGENTI DELLE SEDI REGIONALI E PROVINCIALI Truffa Inps: quasi duemila assunzioni pilotate Sarebbero tutti lavoratori socialmente utili dell'ente di previdenza Elisabetta Masso Roma Un concorso truffa per «sistemare e assumere illegittimamente» 1.780 ex lavoratori socialmente utili che prestavano servizio nelle varie sedi all' Inps. A fare luce sulla vicenda, al termine di una lunga e complicata indagine, è stata la Guardia di Finanza che ha accertato pesanti irregolarità avvenute in un concorso dell'Inps nel 1999. L'inchiesta, coordinata dal pm della Procura di Roma Maria Bice Barborini, per ora ha portato all'invio di avvisi di garanzia alle più alte cariche Dro-tempore dell'Istituto a quel'epoca: l'ex presidente Massimo Paci, componenti del consiglio di amministrazione, Fabio Trizzino (morto il 25 novembre 2002), Antonio Mazzieri, Giam¬ piero Scanu, Giovanni Giannuzzi e vari funzionari. I reati ipotizzati dalla Procura di Roma sono, a seconda degli indagati, quelli di truffa, abuso d'ufficio e falso ideologico. In tutto sono state iscritte nel registro, compresi i candidati che sarebbero stati avvantaggiati, 1.670 persone. Ma il pm Maria Bice Barborini, vuole ancora verificare il ruolo di 19 dirigenti che al tempo del concorso erano al vertice delle sedi regionali e provinciali. II magistrato e gli uomini del Nucleo per la Funzione pubblica delle Unità speciali della Guardia di Finanza, coordinati dal comandante Maurizio Massarini, hanno accertato che la truffa messa in piedi era finalizzata a favorire i lavoratori socialmente utili dell'Ente Previdenziale, mentre il concorso era aperto ai lavoratori social- mente utili di tutte le pubbliche amministrazioni. «Si tratta di un'operazione molto complessa e delicata - ha dichiarato il colonnello Maurizio Massarini - che investe la posizione di quasi 1700 persone». Infatti, secondo i militari, i meccanismi per agevolare i soli dipendenti dell'Inps si basavano su false certificazioni e conteggi sbagliati dei punteggi. Nella gestione del concorso, inol- tre, sarebbe stato consentito l'accesso «a persone pur prive della cittadinanza italiana (Cina, Giordania)» e secondo quanto confermato dai militari, veniva accettato «il possesso di laurea non riconosciuta dallo Stato italiano (Romania, Algeria, Marocco)». In questa maniera, 1.780 posti su 1.940 in bando per collaboratore amministrativo sarebbero stati assegnati irregolarmente. L'inchiesta è partita dopo un esposto anonimo (sicuramente fatto da chi non aveva i requisiti giusti secondo l'Inps e quindi non ha potuto partecipare al concorso), presentato nel 2000 alla Procura della capitale, in cui venivano indicate delle irregolarità nell'espletamento del concorso. Successivamente è stata scoperta la truffa finalizzata a favorire alcuni candidati: i direttori regionali e provinciali avrebbero falsificato attestati relativi a periodi di formazione. In una nota diffusa l'Inps sostiene che i vertici in carica all'epoca dei fatti si sono già dichiarati «totalmente estranei» all'intera vicenda e che sul concorso non vi sono state impugnative da parte di eventuali interessati. Inoltre l'Ente chiama in causa anche il governo in carica nel 1999. «In merito alle notizie che coinvolgono l'ex consiglio d'amministrazione e funzionari - si legge nella nota - l'Inps, ribadendo fiducia nella magistratura nonché nella correttezza dell'operato dei propri organi e dirigenti e non volendo entrare nello specifico delle indagini in corso, precisa che il bando del concorso a cui si fa riferimento è uscito il 23 luglio del 1999 ed è stato pubblicato a conclusione di un iter che ha visto l'approvazione dei contenuti e delle procedure concorsuali da parte dei ministeri vigilanti, ministero del Tesoro e del Lavoro, nonché da quello della Funzione Pubblica». Inoltre - prosegue la nota dell'Inps «il concorso si è concluso regolarmente nel novembre 2000 e non ha dato luogo a nessuna impugnativa da parte di eventuali contro-interessati». I vertici dell'istituto «Il bando del concorso fu approvato da ben tre ministeri» L'inchiesta era partita da un esposto anonimo presentato nel 2000 da un escluso
Persone citate: Antonio Mazzieri, Elisabetta Masso, Fabio Trizzino, Giovanni Giannuzzi, Maria Bice Barborini, Massimo Paci, Maurizio Massarini, Scanu
Luoghi citati: Algeria, Cina, Giordania, Marocco, Roma, Romania
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