Le Presenze di Pears e il sogno di Scipione di Maurizio Cucchi
Le Presenze di Pears e il sogno di Scipione Le Presenze di Pears e il sogno di Scipione RECENSIONE Maurizio Cucchi TRE diverse vicende, ambientate in tempi storici tra di loro lontanissimi, compongono questo poderoso romanzo storico di lain Pears, di cui nel '99 era uscito in Itaha, con successo, «La quarta verità». Il nuovo romanzo, di quasi cinquecento pagine, alterna e collega la storia di Manlio Ippomane, aristocratico, filosofo e vescovo in Gallia nel V secolo d.C, quella del poeta provenzale Olivier de Noyen, la cui vita si svolge nel sec. XIV, quando il papato era ad Avignone, e Julien Bameuve, uno studioso che muore in un incendio al tempo della seconda guerra mondiale. I tre personaggi vivono nella stessa terra di Provenza, e a coUegare la loro storia c'è un testo, «Il sogno di Scipione» (che è il titolo del romanzo, oltre che quello di una grande opera di Cicerone), scritto da Manlio, seguendo gh insegnamenti di Sofia, da lui amata, e pervenuto nelle mani di Olivier de Noyen, morto giovane e orribilmente mutilato dopo una sua eroica impresa d'amore. Nei suoi pochi versi tramandati, in pieno Novecento Julien Bameuve coghe riferimenti all'opera di Manlio, ne viene attratto e la ritrova negh archivi vaticani. Ma se Manlio aveva amato Sofia, che ne aveva indirizzato l'opera e l'azione, anche negli altri due personaggi la presenza di ima donna è decisiva: Olivier subisce la sua sorte per mettere in salvo Rebecca, catturata perché giudea e accusata di aver avvelenato i pozzi e diffuso la peste; Julien ama l'eccentrica pittrice Julia, anche lei ebrea costretta a nascondersi e a cambiare nome. L'intreccio è un po' complicato, anche se Pears sa gestirlo con notevole abilità, alternando nel racconto la presenza dei tre diversi momenti e dei tre diversi protagonisti, incastrando gh episodi l'uno nell'altro, creando sospensione e attesa. Il lettore riesce a rendersi conto progressivamente delle connessioni che esistono nei destini di tre figure di intellettuali così nettamente diverse. In tutti e tre agisce decisivo l'amore, l'attrazione per un donna in qualche modo sempre irraggiungibile, tanto che, non fosse anche per l'am- bientazione e per l'identità del secondo personaggio, Olivier, il pensiero va a Petrarca e al suo amore per Laura, centrale nella creazione di una deUe più grandi opere poetiche di tutti i tempi. Ma nel filo intemo che sorregge tutto il libro risulta decisivo il tragico destino degli ebrei, la lunga storia che ne ha fatto dei perseguitati e delle vittime, e che dunque risale molto indietro nel corso dei secoli, fino all'arrivo degli orrori nazisti. Un'offensiva contro la pacifica comunità ebraica può rafforzare il potere di Manlio nella sua terra. Il potere ecclesiastico di Avignone vede negli ebrei i discendenti degli uccisori del Cristo e li colpisce con violenza. Fino, appunto, alla storia degli orrori più recenti, del Novecento. L'insieme del romanzo di Pears è comunque assai ricco di eventi e figure, di passioni e anche di colpi di scena. Ci sono i burgundi che arrivano in Provenza, c'è l'abile generale svevo Ricimero che governa Roma e guarda a Costantinopoh, c'è il grande pittore Pietro Lorenzetti, il finissimo cardinale Ceccani, protettore di Ohvier, il filosofo e rabbino Gersonide. C'è il disa¬ stro della peste, ci sono i fatti della Resistenza francese e del governo di Vichy, con molti drammatici intrighi (come del resto neUe due storie di Manlio e del poeta provenzale). Se il lettore un po' impaziente vorrebbe forse vedere qualche tratto un po' snelhto, va anche detto che la l'autore riesce a rendere via via più avvincente la triplice storia, mescolando con sicura efficacia narrativa vicenda storica e vicenda romanzesca, calore dei sentimenti e tensione del pensiero. lain Pears: nel '99 era uscita in Italia, con successo, la sua «Quarta verità» lain Pears II sogno di Scipione Longanesi, pp. 480, e 76,00 ROMANZO STORICO
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