Gli indifferenti di Curradi dalla camicia nera al boom

Gli indifferenti di Curradi dalla camicia nera al boom Gli indifferenti di Curradi dalla camicia nera al boom L quadro dipinto da Mauro Curradi raffigura i processi sociali e mondam della borghesia italiana in un tempo che è già memoria, ma riesce a definirsi in una cornice moraviana d'indifferenza che darà luogo all'ottusità santificata dei vip che dominano oggi la scena dei'salotti. "Giuba entrò all'improvviso"."Entrò Carla". Gli incipit suonano simili e forse non del tutto casuah: da «Gli indifferenti» Curradi sembra aver tratto una sua disponibilità psicologica al confronto: tutto si gioca sulle rotte non certo minime di un'avventura letteraria che, nel romanzo d'esordio di Moravia si estenuava in un percorso d'analisi etica e morale, all'origine delle grandiose vacanze nell'universo femminile e borghese che sarebbe¬ ro seguite. Mauro Curradi, letterato puro più che disteso narratore, osservatore epocale più che disegnatore di psicologie private, offre una sua visione parallela degh indifferenti che traghettarono l'Italia dalla camicia nera alla festa della Repubblica. La sua visione spersonalizzata, distaccata, è davvero unica nella nostra narrativa, e ancora una volta rinnoviamo l'invito RECENSefc^P ad accostarsi a uno scrittore che sta invecchiando senza essere conosciuto neanche dagli addetti ai lavori e che ha offerto in romanzi nobilmente editi senza riscontro - una visione intellettuale di un'Italia che cambia, uno spaesamento che costringe l'uomo moderno a confrontarsi con le cadute dei confini, con la fine delle grandi epoche. Passato prossimo, rispetto al corposo «Cera e oro», risulta più raccolto e sussurrato, ma riesce nell'intento di concentrare in un romanzo breve le potenzialità di una saga epocale maesto- SIONE io t . sa: il periodo è quello che, dalla dichiarazione di guerra del Duce, arriva alla metà simbolica degli anni Cinquanta, soglia del boom economico. Giulia, nata da un amore clandestino, vive da sempre isolata e consapevole della sua condizione marginale. Sposa l'architetto Beppe Avesani assai più vecchio di lei - in seguito a una serie di intrighi materni che dovrebbero portar¬ la a recuperare ima benestante dignità sociale. Ma il matrimonio non funziona, non è mai consumato da un marito chiaramente poco incline al sesso femminile, che dedica alla moglie solo qualche sadica attenzione "contronatura". La storia privata sarebbe questa, minima, sotterranea, tutta giocata sui veleni e le ipocrisie di una borghesia pronta a ogni tipo di accordo per mantenere intatta la dignità pubblica. Ma il romanzo di Curradi - al quale denunciamo qualche anacronismo piuttosto evidente, tipo un Elvis Presley che canta "'0 sole mio" negli anni Quaranta - riesce a definire l'evoluzione morale e sentimentale di Giuba attraverso il passaggio dall'attaccamento al fascismo ai fasti romani di una neonata democrazia in cui molti ex squadristi si riciclarono. Giulia otterrà l'annullamento, finirà tra le braccia del giovane nipote Sergio, avrà un figlio a quarant'anni, senza sapere chi è il padre, regalo - forse - di un estremo, unico atto d'amore col marito Beppe, a cui corre puntuale il pensiero, quasi per abitudine. I personaggi - numerosi incrociano le loro storie intricate in una rete di cospirazioni quasi epocali, poiché nella vicenda di Giulia Curradi riesce a racchiudere il nostro stesso passato, in quell'angolo di rievocazione spirituale che consente al privato di farsi portavoce di un periodo, di uno stile, di un'evoluzione morale che fa crescere nella donna la consapevolezza di un ruolo determinante, vivo, al di là delle ipocrisie e delle convenzioni morali dettate dal bisogno di conferme di una borghesia vittima di se stessa e della Storia. la SUA VISIONE SPERSONALIZZATA, DISTACCATA, E DAVVERO UNICA: RINNOVIAMO PERCIÒ L'INVITO AD ACCOSTARSI AD UNO SCRITTORE CHE INVECCHIA SENZA ESSERE CONOSCIUTO RECENSIONE Sergio fc^Pent . Mauro Curradi, Passato prossimo MeridianoZero, pp. 172, e J2.00 ROMANZO Mauro Curradi

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