Israele libera cento prigionieri dei gruppi islamici

Israele libera cento prigionieri dei gruppi islamici L'APERTURA DI SHARON IN VISTA DEI COLLOQUI QUESTA SETTIMANA CON IL PRESIDENTE BUSH A WASHINGTON Israele libera cento prigionieri dei gruppi islamici Ma per Hamas e Jihad «non è abbastanza» GERUSALEMME Il Governo israeUano ha deciso a Gerusalemme, su richiesta del premier Ariel Sharon, la liberazione di un centinaio di detenuti dei movimenti palestinesi Hamas e Jihad Islamica. Tra i nuovi progionieri liberati qualcuno sussurra che possa esserci anche U leader di al Fatah Marwan Bargouti. La decisione, che è passata col voto favorevole di 14 ministri e queUo contrario di altri nove, viene incontro solo in parte aUa richiesta deU'Autorità nazionale palestinese di liberare già in una prima fase un «congruo numero» di detenuti, con l'intento di arrivare poi alla liberazione di tutti gU oltre seimUa prigionieri neUe carceri e nei campi di detenzione israeUani. Essa mira inoltre a creare un clima più favorevole ai coUoqui che U premier Sharon avrà in settimana a Washington col presidente Usa George W. Bush. I detenuti, secondo quanto ha riferito la radio deUe forze armate, dovrebbero riavere la Ubertà già nei prossimi due o tre giorni. La settimana scorsa U governo aveva autorizzato la liberazione di 350 palestinesi che non avevano versato il sangue di israeUani. Nessuno di loro apparteneva però a Hamas e aUa Jihad Islamica. I movimenti islamici non sono soddisfatti e pretendono la scarcerazione di tutti i prigionieri palestinesi: è quanto hanno chiesto i rappresentanti dei due movimenti militanti palestinesi, criticando aspramente la decisio- ne del governo israeUano di rilasciare «solo 100 detenuti». Il rappresentante deUa Jihad Islamica, Mohammed ai-Hindi, ha definito la liberazione di 100 prigionieri come «un vecchio trucco» degh israeUani. Anche U portavoce di Hamas, Abdel Aziz Rantisi, è convinto si tratti «solo di un inganno». «Israele - ha detto - pretende di prendere iniziative per dimostrare buone intenzioni dicendo che rilascerà i nostri prigionieri, ma loro intendono liberare solo detenuti amministrativi o la cui pena è già stata scontata». «Noi - ha fatto eco U rappresentate deUa Jihad Islamica - abbiamo aderito aUa tregua in cambio del rilascio dei nostri prigionieri poUtici daUe carceri israehane in base a precisi accordi stabiliti dal ministero palestinese per gU affari dei prigionieri e non secondo i criteri israeliani». Ad ogni modo il ministro deUe Comunicazioni palestinese, Na- bU Amr, ha accolto la decisione del rilascio dei 100 prigionieri palestinesi come un «gesto positivo», esprimendo l'auspicio che Israele proceda al rilascio di altri detenuti. Il governo israeUano ha inoltre approvato altre misure volte ad aUeviare le dure condizioni di vita deUa popolazione palestinese in Cisgiordania. È stata perciò decisa la revoca di tre importanti posti di blocco in Cisgiordania, neU area di RamaUah e di Betlemme, e del coprifuoco a Hebron. Sarà inoltre riaperta l'arteria che coUega Nablus a Jenin, nel nord deUa Cisgiordania. Inoltre novemUa palestinesi, cinquemila dei quali deUa striscia di Gaza, riavranno U permesso di lavorare in Israele. Israele, infine, ha indicato di essere disposto a trasferire al pieno controUo palestinese due città Cisgiordania. La scelta sarà fatta nel corso dei coUoqui che U ministro deUa Difesa Shaul Mof- faz avrà nei prossimi giorni col responsabUe palestinese per la sicurezza Mohammed Dahlan. Israele non intende invece per ora abbattere la recinzione innalzata lungo U perimetro che delimita i Territori palestinesi. Lo ha .detto al domenicale tedesco Welt am Sonntag Raanan Gissin, consighere del premier Ariel Sharon. Israele - ha affermato Gissin - «non è disposto ad alcun compromesso su questioni che riguardano la sicurezza e la vita deUa sua popolazione». Nei giorni scorsi U presidente americano George Bush, ricevendo alla Casa Bianca U premier palestinese Abu Mazen aveva definito «un problema» la barriera innalzata dagU israeUani, del quale - aveva sottolineato - intende parlare con Sharon in occasione deUa visita di quest'ultimo a Washington martedì prossimo. ((Anche. gU amici non sono sempre deUa stessa opinione», ha detto Gissin aUa Welt am Sonntag. «Il popolo americano non ha dovuto assistere aUa morte di 816 propri connazionaU in tre anni». La barriera tuttavia, ha sottolineato U consigUere di Sharon, «non costituisce una frontiera pohtica tra Israele e Palestinesi». EgU ha invitato al tempo stesso l'Europa ad aiutare anche finanziariamente U primo ministro palestinese Mazen nella creazione di ima infrastruttura civUe. In tal modo infatti a suo avviso si neutraUzzerà U tentativo di Hamas e deUa Jihad islamica di offrire proposte alternative, attirandosi così U favore deUa popolazione. [e. st.] Qualcuno ipotizza che nel novero dei reclusi che saranno rilasciati ci sia anche il leader dei tanzim di Al Fatah Marwan Barghouti Il consigliere del premier israeliano alla «Welt» dopo le critiche americane: «Non abbiamo nessuna intenzione di smantellare il muro nei Territori» Un militare israeliano osserva la rimozione di una barriera a Nord di Ramallah, in Cisgiordania