Archiviato il mezzo golpe filippino di Mimmo Candito

Archiviato il mezzo golpe filippino IL PRESIDENTE E' RIUSCITO A EVITARE SPARGIMENTI DI SANGUE MA LE TENSIONI ETNICO-RELIGIOSE RESTANO ALTE Archiviato il mezzo golpe filippino soldati ribelli accettano di ritornare nelle caserme retroscena Mimmo Candito DA quando U presidente Bush ha lanciato il «War at Terror», la sua Guerra al Terrore, una concezione del tutto nuova della guerra si è ormai radicata nelle relazioni intemazionali: la guerra d'oggi non soltanto è «posteroica» (con l'Opzione Zero gh unici «eroi» possono essere soltanto le soldatesse Jenny, fragili e salvate da anonimi Rambo), e non soltanto è «postclausewitziana» (nel senso che si è consumata la relazione tra le ragioni del conflitto e le opportunità deUa diplomazia), ma è soprattutto una guerra - come lo stesso Bush rivendica - «senza limiti e senza fine». Cioè non ha confini geografici o mihtari di contenimento deU'intervento né una prevedibile scadenza. Tutto è guerra, e la guerra è dappertutto. Quanto è accaduto in queste ultime ore nelle FiUppine può essere considerato una manifestazione ulteriore di questo «War at Terror», certamente per le connessioni che la rivolta dei 200 soldati ha con le operazioni mihtari deUa guerrigUa islamica del Fronte Moro Islamico per la Liberazione, e però anche per la «naturale» connessione che que- sto tipo di attività sovversive rivela con le condizioni politicosociaU del territorio in cui la guerrigha nasce e si muove. A sostenere la ribelUone di quel modesto manipolo di giovanotti in tuta mimetica veniva infatti esaltato un proclama d'accusa per la presunta corruzione del governo e per la sua supposta complicità nel traffico d'armi che rifornisce U Fronte Moro. Che poi, a mestar nel torbido, potessero esserci anche ambizioni golpiste del pittoresco senatore ed ex-colonneUo Gregorio «el Gringo» Honasa, l'intreccio non sposta l'analisi deU'episodio ma, al contrario, conferma come ormai nel convogUo deUa «guerra al terrore» possa arrampicarsi credibilmente qualsiasi bandiera e qualsiasi progetto poUtico. Le FUippine sono, da qualche tempo ormai, un territorio in intensa minaccia di destabilizzazione. Anche se hanno perduto l'importanza strategica che ebbero al tempo deUa Seconda guerra mondiale, e poi deUa Guerra Fredda, tuttavia l'accentuarsi della tensione etnico-rehgiosa in Indonesia ha avviato una spirale di crisi che rischia di trascinare nella caduta della govemabUità l'intero bacino asiatico; e di questo bacino, le FUippine, con la loro storia consohdata di aUeanza con gU Stati Uniti, erano certamente uno dei bastioni dinfensivi più utiU. QueUo che, piuttosto, sembra interessante segnalare è come la destabihzzazione del paese s'inserisca su una realtà sociale dove gh elementi di stabiUzzazione erano invece prevalenti, tenuto conto che i filippini sono cattolici in una debordante maggioranza (l'SS per cento) e che invece i musulmani sono la più ridotta deUe minoranze reUgiose, poco più del 4 per cento, aU'incirca quanto i buddisti. La presenza musulmana neh' arcipelago data dal XIII secolo con l'espansione di un'influenza malese, ma è stata sostanzialmente contenuta aU'intemo delle regioni del Sud, nel gruppo di isole di Mindanao e Palawan (con l'etnia dei Mananao) e neU arcipelago di Sulu (con le tribù dei Tansug, dei Sawal, e dei Badjao). Ed è neUe regioni del Sud che si è radicata la guerriglia del Fronte Moro, le cui cormessioni con i 1.200 uomini del gruppo fondamentalista Abu Sayyaf portano fino a un coUegamento diretto con Al Qaeda e con Osama bin Laden, come ha ammesso uno degh stessi comandanti militari deUa guerrigha, Jimmy Thengo, daUa prigione dov'è ora rinchiuso. La locahzzazione molto contenuta delle operazioni deUa guerrigUa ha tuttavia potuto incidere in misura assai più rilevante deUa sua capacità mihtare, per due ragioni. La prima è la politica di «porte spalancate» che la presidente Gloria Macapagal Arroyo ha praticato nei confronti deUa «War at Terror» americana (le FUippine sono stati U primo paese asiatico ad aderire aU'appeUo di Bush, concedendo subito aUe forze armate degU Usa 2 basi mUitari, ima cooperazione illimitata dei servizi d'intelligence, U sorvolo deUo spazio aereo, e la libera circolazione dei G.I.men su tutto U territorio), e queste «porte aperte» hanno provocato da subito diffuse reazioni nazionaUste, tanto che i 200 mUitari che si sono ribeUati al governo si schieravano dietro l'etichetta di «Gruppo Magdalo», dal nome d'un movimento di resistenza aU'occupazione spagnola neUe FiUppine del XIX secol». La seconda ragione sta neUa crisi economica del Paese, che non s'è ancora ripreso daUa «crisi asiatica» deUa fine degh anni Novanta. La presidentessa Arroyo era stata scelta aUa guida del paese suUa base d'un progetto di rilancio che nasceva dal profUo poUtico deUa senatrice (figUa di un Presidente, economista laureata in Usa e perfino' compagna di corso di Clinton aU'università di Georgetown, interprete credibUe deUe aspirazioni d'una classe media che U populismo arruffone e dilapidatorio di Joseph Estrada aveva drammaticamente penahzzato). Portata al potere daU'insostenibiUtà del eluna di corruzione e di sfascio deUe istituzioni che Estrada aveva introdotto con la facUo- neria deUa star cinemtografica che si trasforma in leader pohtico, Gloria Arroyo ha scelto una linea di governo tecnocratica ed efficientista che ha pagato poco: la sua distanza daUe emozioni e dai problemi quotidiani d'una società drammaticamente segnata daUa povertà ha dato spazio ai malumori popolari, e ha lasciato campo libero aUe operazioni propagandistiche della guerrigUa fondamentaUsta. In un contesto di larga frammentazione sociale ed etnica, i malumori e le ambizioni d'ogni tipo si mescolano pericolosamente, creando un brodo di coltura dov'è possibUe far germinare qualsiasi agente di sovversione poUtica. E un govemo Utigioso di coahzione tra molti partiti aggiunge ulteriori fattori di crisi a un quadro di riferimento dove daU'intemo e daU'estemo si muovono forze interessate ad accentuare le difficoltà deUa gestione del potere. 1200 soldati che sono tornati aUe loro mansioni neUe caserme e negU acquartieramenti da cui s'erano allontanati l'altro ieri sono U segnale di questa difficoltà; le truppe americane presenti neUe FiUppine erano state poste in stato di aUerta rosso, ma non sono dovute intervenire. Questa volta U((War at Terror» è rimasto suUo sfondo deUo scenario. La sollevazione resa possibile dal clima di mobilitazione creatosi con l'adesione di Manila alla Guerra al Terrore di Bush Il paese, frammentato politicamente, non si è ancora ripreso dalla «crisi asiatica» della fine degli Anni 90 La linea tecnocratica della Arroyo ha dato spazio ai malumori popolari alimentati dalla diffusa povertà Due giovani soldati che hanno partecipato alla presa del centro commerciale a Manila tornano nei loro acquartieramenti Un militare ribelle esulta perla conclusione positiva delle trattative con il governo I reparti che si sono ribellati potranno tornare nelle caserme

Luoghi citati: Indonesia, Manila, Stati Uniti, Usa