Allarme Bbc: «Minacciata la nostra indipendenza» di Fabio Galvano

Allarme Bbc: «Minacciata la nostra indipendenza» SULL'ONDA DEL «CASO KELLY» L'EMITTENTE SI SENTE IN PERICOLO Allarme Bbc: «Minacciata la nostra indipendenza» Il presidente Gavyn Davies denuncia Tony Blair: «Veniamo puniti Der aVere aSSUntO Un atteCOamentO diVerSO da QUellO del QOVemO» retroscena Fabio Galvano LA lunga onda legata al «caso KeUy» mina i rapporti fra il governo Blair e la Bbc, che per la prima volta nella sua lunga esistenza sente minacciata la propria tradizionale e indispensabile indipendenza. Se sia poi un semplice «gridare al lupo» l'aUarmata invettiva lanciata ieri dal presidente della tv pubblica britannica, Gavyn Davies, suUe pagine del domenicale «Sunday Telegraph», o se si tratti deUa reazione a una reale manovra di Downing Street volta a «punire» l'emittente per averle tenuto testa neUa lunga e squassante polemica sul «documento Saddam» che ha portato al suicidio deUo scienziato David Kelly, soltanto i fatti e U tempo - oppure il verdetto della commissione indipendente chiamata a esaminare la morte deUo scienziato - potrà chiarire. Sta U fatto che Davies, ieri, non ha usato eufemismi: «La nostra integrità è sotto attacco e veniamo puniti per avere assunto in questioni editoriaU un atteggiamento diverso da queUp del governo e dei suoi sostenitori». «Minacce sinistre», titola U giornale. Davies accutj Blair di voler tagliare i fondi pubblici per la Bbc, Ucenziare il suo direttore generale e riscrivere la sua «costituzione». A tanto non era giunta neppure Maggie Thatcher: protagonista di un clamoroso scontro, ai tempi deUa guerra neUe Falkland, persino la «Lady di ferro» dovette battere in ritirata. La Thatcher aveva chiesto pubbhcamente che la Bbc non parlasse più di «truppe britanniche» ma deUe «nostre truppe». La Bbc rifiutò: siamo un organo d'informazione, fu la risposta, e non ci possiamo schierare perché ne andrebbe deUa nostra credibUità. I tempi sono cambiati, e il «caso KeUy» lo sta ampiamente dimostrando. La credibilità e l'indipendenza deUa «Beeb», come la chiamano affettuosamente gli inglesi, è stata ripetutamente messa in dubbio; ma anche queUa del governo Blair è - proprio grazie alla Bbc - sotto scrutinio. Colpa dell'emittente è stato - lo ricordo brevemente - di avere accusato Alastair CampbeU, «tuttofare» di Blair al numero 10 oltre che responsabUe deUa Comunicazione, di avere modificato e reso «più sexy» U rapporto suUe armi proibite di Saddam. Seconda colpa, di avere poi sempre rifiutato di ritrattare. QueU'informazione, si sa ora, era venuta da David KeUy che in seguito, trascinato davanti aUa Commissione Esteri dei Comuni, negò di essere la «gola profonda» del caso e subito dopo, per la vergogna, si taghò i polsi. «Dato che siamo stati tanto temerari - ha scritto ieri Davies - viene suggeri¬ to implicitamente che U sistema che ha protetto la Bbc per ottant'anni dovrebbe essere spazzato via e sostituito da un regolatore estemo che "porterà la Bbc aU'obbedienza"». Parole, queste ultime, riferita a queUa che è parsa, venerdì scorso, un'implicita minaccia del governo. Quel giorno Tessa JoweU, ministro deUa Cultura, aveva detto che in autunno U governo awierà una revisione «ampia e radicale» della convenzione che regola U contrat¬ to di servizio con la Bbc. L'avviso del governo di voler regolare i conti? Ieri l'ufficio di Tessa JoweU lo negava nel modo più energico: «Abbiamo sempre detto con chiarezza, a più riprese, che sosterremo l'indipendenza deUa Bbc». Ma Davies non sembra crederlo: «Mi auguro che menti più sagge prevalgano nel governo. C'è soltanto una ragione per cui la Bbc ha potuto costruire la fiducia deUa sua audience nell'arco di molti anni, ed è che non rappresenta la voce dello Stato». Durante e dopo la guerra irachena, quando per i laburisti la Bbc era la «Baghdad Broadcasting Corporation» e per i conservatori la «Blair Broadcasting Corporation», dice Davies, «la Bbc ha difeso il suo tradizionale attaccamento aU'imparzialità e alla verità sotto pressioni quasi intollerabUi». Una conferma delle pressioni cui l'emittente è stata sottoposta è venuta ieri daU'«Independent on Sunday», secondo cui numerosi dirigenti della Bbc hanno ricevuto telefonate da varie personalità del governo che giuravano «vendetta». «C'è una sorta di guerra contro la Bbc», ha dichiarato una fonte citata dal giornale, che quasi a conferma pubblica un robusto intervento del leader dei Comuni, Peter Hain, secondo cui la Bbc avrebbe «drogato» i suoi servizi «per garantire il massimo imbarazzo al governo, nelle migliori tradizioni dei tabloid piuttosto che di un'emittente pubblica». Nella scia del «caso Kelly» l'ex ministro laburista Peter Mandelson, amico personale di Tony Blair, aveva affermato che i dirigenti deUa Bbc sono ossessionati dalla loro «sete di vendetta» contro il primo ministro; e Robert Jackson, deputato conservatore della circoscrizione in cui Kelly risiedeva, aveva aggiunto la voce della destra al coro di chi sta picconando quella nobile istituzione britannica, accusando la Corporation di essere responsabile deUa morte deUo scienziato. L'unica certezza è che lo scontro, anziché assopirsi dopo la morte di KeUy e in attesa dell'inchiesta di Lord Hutton, sembra riaccendersi; con la Bbc accusata nei giorni scorsi di avere rifiutato un compromesso nel suo scontro con Alastair CampbeU e con U governo apparentemente preso in contropiede daUa rivelazione che la Bbc ha registrato su nastro la conversazione in cui KeUy faceva U nome di CampbeU. «Respingiamo - ha detto ieri Tessa JoweU - U tentativo fatto dal presidente deUa Bbc di confondere U nostro desiderio di correggere le affermazioni deUa Bbc con un attacco alla sua indipendenza». Ma non finisce qui. Venerdì il ministro della Cultura Tessa Jowell aveva annunciato per l'autunno una revisione «ampia e radicale» della convenzione che regola i rapporti con la radio-tv pubblica Ieri ha negato di avere intenzioni ostili Neppure la Thatcher l'aveva spuntata durante la guerra delle Falkland quando pretendeva che nei servizi dal fronte si parlasse dei «nostri» e non di «soldati britannici» Alastair Campbell

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