La siccità minaccia i funghi e i tartufi di Massimo Mathis
La siccità minaccia i funghi e i tartufi UN NUOVO ALLARME, SE NON PIOVERÀ' La siccità minaccia i funghi e i tartufi E' in pericolo la produzione autunnale dei porcini. I tuberi della varietà nera estiva sono introvabili, più ottimismo per quelli bianchi salvati probabilmente dalle piogge eccezionali del 2002 Massimo Mathis CUNEO Si allunga la lista delle produzioni a rischio causa la siccità. Non solo frutta e verdura: da adesso anche funghi, tartufi, nocciole, castagne. A lanciare l'allanne è la Cia (Confederazione italiana agricoltori). Secondo una prima ricerca, formaggi, olii, vini, ortaggi, legumi, frutti e alcuni tipi di cereali, tutti Dop e Igp, potranno scarseggiare proprio a causa del gran caldo, e nello stesso tempo subire consistenti aumenti nei prezzi. Secondo la Cia, potranno verificarsi rincari tra il 25 e il 30 per cento per gli olii extravergini d'oliva a Denominazione d'origine; tra il 15 e il 20 per cento per i vini di alto pregio e per quelli di nicchia 'sotto le 80 mila bottighe); del 20 per cento per i formaggi stagionati, in particolare quelli d'alpeggio; tra il 15 e il 25 per cento per gli ortofrutticoli e i cereali (arance, fagioli, riso, uva da tavola, farro, lenticchie e castagne); del 10 per cento per carni e salumi. Attesa un'impennata dei prezzi anche per funghi e tartufi fino a toccare cifre da capogiro. A rischio soprattutto i funghi naturali come porcini, ovoh, finferli, chiodini, colombine, trombette, sanguinelli, cardoncelli, penalizzati da un sottobosco arido e irrimediabilmente infruttuoso. «Se non piove - dice Carlo Gatti del Gruppo micologico "Rebaudengo Peyronel" di Ceva (Cuneo) - la produzione di queste specie quest'anno sarà vicina allo zero. Il fungo necessita di caldo e umidità, che finora è stata praticamente assente nel sottosuolo. Se calcoliamo che, per svilupparsi, ha bisogno di almeno due settimane, è a rischio tutta la produzione autunnale». A correre i maggiori pericoli è il porcino, che nelle sue quattro specie pregiate è quello più commercializzato: mediamente ha una produzione che copre solo il 5 per cento sul fresco commercializzato, il restante 95 del prodotto consumato in Italia arriva dal¬ l'Est europeo, dal Sud Africa e dal Marocco. «È facilmente ipotizzabile - sostengono gli esperti - che quest'anno la produzione italiana non basterà a coprire il 3 per cento della richiesta, e il porcino (nazionale ed estero) arriverà con un prezzo al dettaglio vicino ai 40 euro il chilo». Per quanto riguarda i tartufi, a sentire la Cia, quello nero d'estate è praticamente introvabile, anche se si tratta della tipologia di minor pregio. Gli altri, che dovrebbero nascere dopo settembre, per la siccità potrebbero registrare un calo produttivo deirso per cento. Non la pensano così ad Alba, dove il tartufo bianco l'anno scorso ha superato i 200 eviro l'etto. «Le piogge eccezionali dell'anno scorso - afferma Teresio Vaschetto, presidente dei "trifulao" piemontesi e cercatore da tre generazioni sono più che sufficienti anche per il prossimo autunno nel Roero, Langhe, Monferrato e Monregalese. Se continuerà a non piovere nei prossimi due o tre anni, allora ci preoccuperemo». I prezzi? «Nel mondo. i buongustai sono sempre di più, come i prodotti a base di tartufo: i prezzi li fa il mercato, ora è presto per fare previsioni». Per le nocciole nel Nord Italia si teme una riduzione della metà del raccolto e si preannuncia un anno di magra anche per tutte le produ¬ znnusdpcpr zioni necessarie al confezionamento dei dolciumi in genere per le quali è previsto un ricorso all'import, con sensibili rincari. Nel caso delle castagne, invece, un parassita di origine cinese - il cinipide - ha aggredito le piante deformando i frutti rendendoli non commestibili e risultando quindi più devastante della siccità. L'Italia è il maggior produttore di castagne in Europa, seguita da Spagna, Portogallo e Grecia, e copre più del 15 per cento al mondo, mentre Cina, Corea del Sud e Turchia, ne hanno complessivamente quasi il 60 per cento. Autunno a rischio per la raccolta di funghi
Persone citate: Carlo Gatti, Peyronel, Rebaudengo, Teresio Vaschetto
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