Antiterrorismo, sta per decollare «l'Fbi italiana» di Guido Ruotolo

Antiterrorismo, sta per decollare «l'Fbi italiana» IL VIMINALE SPIEGA IL PROGETTO: «CREARE UN ORGANISMO PIÙ INVESTIGATIVO, OPERATIVO» Antiterrorismo, sta per decollare «l'Fbi italiana» Da lunedì cambia il direttore, per la struttura si prepara un'autentica «rivoluzione» Guido Ruotolo ROMA Da lunedì arriva all'Antiterrorismo Francesco Gratteri, fino ad oggi direttore del Servizio Centrale Operativo, il gruppo specializzato in investigazioni sulla criminalità organizzata e non. Quello di Gratteri non è soltanto un normale avvicendamento di un questore che va ad occupare una poltrona lasciata vuota perché, contemporaneamente, l'attuale responsabile dell'Antiterrorismo, Gianni Luperi, diventa a sua volta direttore del servizio Investigazioni generali, dopo che è stato nominato questore di Brescia Stefano Berettoni che quel posto occupava. Dietro la nomina di Gratteri vi è l'inizio di un processo di ristrutturazione della struttura centralizzata delle investigazioni della polizia a competenza generale, che potrebbe assorbire al suo intemo sia le indagini sul terrorismo che quelle sulla criminalità organizzata e non. Insomma, si è avviato un processo che potrebbe portare alla creazione di una sorta di Fbi italiana. Spiegano al Viminale che, procedendo per tappe, si vuole intanto «creare un Antiterrorismo più squisitamente investi- gativo, operativo», giacché oggi è caratterizzato maggiormente sul terreno «delle analisi e del coordinamento». E, dunque, si vogliono «separare le investigazioni dal campo più squisitamente delle analisi». Da questo punto di vista, la scommessa e la garanzia sta anche nell'uomo che dovrebbe dare impulso a questa trasformazione, Francesco Gratteri appunto. Insomma, per dirla con una formula che riecheggia nelle stanze del Viminale: «Si vuole modulare l'Antiterrorismo sul modello dello Sco». A rafforzare poi questa interpretazione, la decisione del Capo della Polizia, Gianni De Gennaro, di spostare dallo Sco all'Antiterrorismo altre «energie», altri funzionari. Il Servizio centrale operativo, almeno negli ultimi tre anni si è identificato in Francesco Gratteri, il suo direttore. Il modello Sco si può riassumere in questi termini: un'autonoma struttura di investigazione che si raccorda con le strutture di riferimento della periferia, le squadre mobili, e con esse «concerta» le iniziative, «definisce» progetti comuni, svolge un ruolo «di impulso» delle attività. Gratteri, solo per segnalare le sue qualità investigative, è lo «sbirro» che, pur avendo vissuto ima esperienza professionale tra l'SO e l'83 a Padova nel campo dell'Antiterrorismo, ha accumulato venti anni di esperienza nella lotta alla criminalità organizzata e non. Nel suo medagliere, tra l'altro, le catture di boss del calibro di Leoluca Bagarella, Enzo Brusca, Pietro Vemengo. Insomma, imo dei migliori investigatori della pohzia. Le divisioni Investigazioni generah e Antiterrorismo costituiscono la Direzione generale della polizia di "prevenzione (direttore il prefetto Carlo De Stefano). Le Investigazioni generali hanno competenza sull'attività informativa e investigativa su fatti di eversione e in materia di ordine pubblico (per esem¬ pio gli stadi) e svolgono una funzione di raccolta di informazioni, di attività di vera e propria intelligence. L'Antiterrorismo, a sua volta, finora si è occupato di coordinamento delle investigazioni e analisi e valutazioni sul terrorismo internazionale, sull'eversione interna di destra e di sinistra. Una specificità che differenzia questa struttura da altre, come il Ros dei carabinieri o lo stesso Sisde dal momento che la struttura del Viminale si alimenta anche delle analisi e delle informazioni delle 103 Digos, le strutture periferiche di riferimento. Le quali Digos, in una . circolare del Capo dello Polizia del gennaio scorso, sono già state riorganizzate affidando una competenza interprovinciale a quelle dei capoluoghi dove hanno sede le Procura distrettuah antimafia. Se il processo avviato al Viminale vuole avere come suo esito quello della costituzione di una Fbi italiana, la prospettiva è anche quella di attrezzare una polizia giudiziaria centralizzata in grado di essere il punto di riferimento di una Procura nazionale che si occupa anche del terrorismo oltre che della criminalità organizzata. Ma questo non è ancora all'ordine del giorno. Gratteri arriva dal Servizio centrale operativo della Polizia (Sco), che sarà anche i! modello per la riforma Francesco Gratteri nuovo direttore dell'Antiterrorismo e Achille Serra neoprefetto di Roma dtvs

Persone citate: Achille Serra, Carlo De Stefano, Enzo Brusca, Francesco Gratteri, Gianni De Gennaro, Gianni Luperi, Leoluca Bagarella

Luoghi citati: Brescia, Gratteri, Padova, Roma