Bolley, macchine-scultura per difendere la memoria di Enrico Camanni

Bolley, macchine-scultura per difendere la memoria LA MOSTRA Bolley, macchine-scultura per difendere la memoria ANGELO MISTRAIMGELO | Segnatempo, mitici bardogalh, equilibristi, rappresentano il nucleo della mostra di Eugenio Bolley allestita al Palazzo delle Feste di Bardonecchia. Intitolata «A difesa della memoria», questa raccolta di composizioni costituisce un nuovo momento della vicenda espressiva di un artista che, nato a Gap, in Francia, dal 1973 vive a Bardonecchia dove ha realizzato lavori (tra pittura e scultura) come i «Mangianuvole», gli «urogalli», «il giardino della musica», «l'elicottero rosa», i «segni barbarici» e naturalmente le recenti e misteriose «macchine». E sono macchine-scultura ottenute utihzzando rastrelli, tridenti, pale, badili, picconi, rubinetti, ingranaggi, ruote, ferri da stiro, legni intarsiati, cedro del Libano. Il tutto sapientemente assemblato, tanto da ottenere una serie di testimonianze che hanno fatto dire a Mario Rigoni Stem: «... con oggetti... rottamati dai meccanici e dagli idraulici, crea elicotteri che non volano... Inventa così macchine che sono esclusivamente da vedere... emozioni della vista e dell'anima...». Un percorso, quindi, ricco di riscontri con il territorio, con il mondo contadino dell'alta Vallesusa, con un'esperienza che unisce un «Bardogallo con coda a palla» con «Gli urogalli della tavola rotonda», «L'alfiere del tempo» a «Pensando a Calder» o, oncora, a «Omaggio a Giorgio Fasolo»: il re dei rottamai. L'attuale rassegna, che resterà aperta sino al 31 agosto (piazza Valle Stretta 1, orario: tutti i giorni 16,30-19,30, tei. 0122.901538), è corredata da un esauriente catalogo, con testi di Francesco Avato e Roberto Canu, rispettivamente sindaco e assessore alla Cultura di Bardonecchia, Daniela Magnetti ed Enrico Camanni.

Persone citate: Bolley, Calder, Daniela Magnetti, Eugenio Bolley, Francesco Avato, Giorgio Fasolo, Mario Rigoni, Roberto Canu

Luoghi citati: Bardonecchia, Francia, Libano