Sigilli al castello ai piedi della Sacra di Giuseppe Maritano

Sigilli al castello ai piedi della Sacra IL GIP COCILOVO CONSIDERA L'APPALTO VINTO COME «PROFITTO DI REATO» Sigilli al castello ai piedi della Sacra Sotto inchiesta la ditta incaricata del restauro: turbativa d'asta Giuseppe Maritano Un cantiere sotto sequestro perché ritenuto dal giudice «profitto di reato». E' accaduto al castello di Sant'Ambrogio, porta plurisecolare d'accesso alla Sacra di San Michele. Ieri mattina sono arrivati i carabinieri con il provvedimento del giudice Giuseppe Cocilovo. Hanno sigillato tutto e avvertito il Comune: «Per ora è tutto sotto sequestro». Una misura non proprio usuale: in genere i lavori del cantiere continuavano anche con l'inchiesta in corso. Evidentemente i magistrati in questo caso hanno voluto mandare un messaggio chiaro, anche in previsione dei tanti lavori previsti per i Mondiali del 2006. Il sequestro preventivo può diventare un'arma in più per gh inquirenti ed avere anche un effetto deterrente. Ma cosa è accaduto allo storico castello di Sant'Ambrogio? dia e mandare così fuori i concorrenti. Nel caso la Recoge e la Ibla avevano indicato entrambe ribassi attorno al 15 per cento. Nei guai sarebbero finiti anche dei pubblici ufficiali, dipendenti del Comune, il ruolo dei quali è però da definire. E' certo che a sospettare che qualcosa non era in regola in quella gara erano stati dei tecnici comunali: avevano segnalato strane anomahe tra le due ditte concorrenti. Ma le loro raccomandazioni sarebbero rimaste lettera morta, senza seguito. E forse chi non le ha ascoltate allora potrebbe aver guai grossi ora. L'appalto sotto accusa era stato molto pubblicizzato alla fine dello scorso anno. Era l'occasione per risolvere il problema del castello ormai fatiscente e cadente con una forte iniezione di soldi pubblici. Il progetto prevedeva che solo le mura esteme del castello sarebbero rimaste in piedi. All'interno della storica struttura sarebbe stata costruita una sorta di albergo, o centro di accoghenza. Una costruzione modèrna che non avrebbe creato problemi di impatto ambientale, rimanendo nascosta nel castello e da una sorta di tetto in tappeto verde. Il primo lotto era di 584 mila euro, ma la cifra finale sarebbe su 1.500.000 euro. Le indagini iniziali sono state svolte dai carabinieri di Avighana, dal maresciallo Giuseppe Minutolo che per primo ha raccolto al documentazione sospetta sulle due ditte. Il sottufficiale è stato anche in Sicilia, a Paterno per cercare alcuni riscontri. iiir E' successo che la ditta vincitrice della gara d'appalto è finita sotto inchiesta per turbativa d'asta, accusata in pratica di essersi aggiudicata quella ristrutturazione con mezzi illeciti. Si chiama Recoge, la ditta indagata, ed ha sede legale a Paterno, Catania. Stesso paese e stesso indirizzo di un'altra impresa concorrente in quell'appalto per Sant'Ambrogio, la Ibla. Che, secondo il pubblico ministero Paolo Toso e il gip Cocilovo, ha preso parte alla gara solo per farla vincere alla Recoge. Con un trucco neppure tanto nuovo e che è stato in auge negh ultimi anni. Per evitare ribassi eccessivi e sospetti, la normativa prevede la media ponderata tra le offerte delle varie ditte che partecipano alla gara. Il trucco, che sarebbe stato utilizzato anche nel caso di Sant'Ambrogio, consiste nel presentare un paio di offerte molto vicine, tanto da fare me¬ Il blitz dei carabinieri è avvenuto al termine di una lunga indagine

Persone citate: Cocilovo, Giuseppe Cocilovo, Giuseppe Minutolo, Paolo Toso

Luoghi citati: Catania, Paterno, Sicilia