Montezemolo confermato presidente degli editori

Montezemolo confermato presidente degli editori MANDATO PROLUNGATO ALL'UNANIMITÀ DALLA FIEG PER DUE ANNI Montezemolo confermato presidente degli editori ROMA Luca Corderò di Montezemolo guiderà per un altro biennio la Fieg, Federazione italiana editori giornali. La riconferma del presidente uscente è avvenuta ieri per acclamazione all'unanimità nel corso dell'assemblea dei soci. Congratulazioni sono giunte a Montezemolo dal segretario generale della Fusi Paolo Serventi Longhi e dal presidente Franco Siddi. In occasione dell'assemblea, Montezemolo ha ribadito la posizione critica della Federazione degli editori sul ddl Gasparri appena licenziato dal Senato. «Ritengo che oggi, così com'è, il disegno di legge Gasparri sia un'occasione fortemente perduta di dare al Paese una legge di sistema che instauri un equilibrato rapporto tra i mezzi di comunicazione, equilibrio importante per un paese civile e moderno come l'Italia». Il presidente degli editori ha voluto sgombrare il campo da ogni equivoco in merito a presunte guerre tra i mezzi di comunicazione. «Sono assolutamente favorevole - ha osservato - ad una forte televisione e credo che la televisione commerciale abbia lavorato molto e bene in questi anni; non sono assolutamente e culturalmente disponibile a guerre con la carta stampata ed ho grandissimo rispetto per la Rai come patrimonio culturale e storico di questo Paese». Ma una cosa è certa: l'esclusione delle telepromozioni dai tetti pubbUcitari e la definizione di un paniere, il Siste- ma integrato della comunicazione, su cui calcolare i limiti antitrust, agli editori non piace. «Vincere è bello, - chiosa Montezemolo - stravincere è sbagliato». Quanto al richiamo, in tema di telepromozioni, alla direttiva europea, il presidente della Fieg osserva che in certi Paesi, a cominciare dall'Inghilterra, le telepromozioni non possono essere affidate allo stesso personaggio che conduce il programma televisivo: «Ci si richiama all'Europa quando fa comodo, ma l'Europa si limita a fissare dei tetti massimi, lasciando liberi i Paesi di decidere su questo terreno. Ed essendo l'Italia clamorosamente fuori dall'Europa su altre voci, sarebbe stato di buon senso non richiamarsi alla Uè proprio sulle telepromozioni)». Se in termini di diffusione il settore dei periodici mantiene le proprie posizioni e dall'area dei quotidiani giunge «un primo inco¬ raggiante segnale di mighoramento», per Montezemolo resta «preoccupante» il trend negativo della stampa italiana sul piano delle entrate pubblicitarie. Nel periodo gennaio-maggio 2003, infatti, si è registrato un calo del 4,50Zo nei periodici e del 4,307o nei quotidiani. In particolare, la pubblicità nazionale per i quotidiani ha subito una flessione del 120Zo solo parzialmente compensata dall'incremento delle altre forme di pubblicità. La stampa nel suo complesso è passata da una quota di mercato del W/o del 2001 al 3907o del 2002: «La televisione - ha osservato il presidente- è passata dal 510Zo del 2001, al SS1*, del 2002. Quindi è facUe vedere dove vanno lo nostreperdite». Di fronte a questa situazione «senza grida e senza polemiche», Montezemolo ha sottolineato come «la risposta del governo è stata pressoché nulla» non essendo state concesse nonostante le assicura- zioni fomite, «né le misure per incentivare i consumi e Ja pubblicità, né qtì^lle per ridurre i costi delle imprese a cominciare dall'Irap sul costo del lavoro giornalistico». Replica il ministro delle comunicazioni Maurizio Gasparri: «Mi congratulo con Luca Corderò di Montezemolo per la sua riconferma alla guida della Fieg, non posso complimentarmi (;on lui invece, per if contributo dato dalla Federazione alle polemiche che stanno accompagnando l'approvazione del ddl sul riassetto del Sistema integrato delle comunicazioni». Per il ministro la legge approvata al Senato «è una garanzia concreta per il pluralismo e lo sviluppo dell'informazione, ma anche per l'apertura a nuovi investimenti nel settore. Dispiace che un manager attento come Corderò di Montezemolo non se ne sia accorto». [r.cri.l «Nessuna guerra tra la carta stampata e le televisioni ma la legge Gasparri è un'occasione perduta per creare equilibrio tra i media» «Ci si richiama all'Europa quando fa comodo ma l'Unione si limita a fissare tetti massimi per le telepromozioni lasciando liberi di decidere i singoli Paesi» Luca Corderò di Montezemolo

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